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L’adesione alla “Carta di Pisa”!

23 Giugno 2014 da sgur_di_tri

Per chi non lo sapesse, in data 7.04.2014 la precedente amministrazione comunale di Belgioioso, guidata dal Prof. Zucca, ha approvato con Delibera di Giunta n. 73 il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”.

Il “Codice di comportamento” è stato emanato in ottemperanza del DPR n. 62 del 16.04.2013 ed in attuazione della legge anti-corruzione (Legge n. 190/2012) e indica i doveri di comportamento dei dipendenti delle PA (Pubblica Amministrazione), per la cui violazione sono altresì previste responsabilità disciplinari.

Ciò detto, per inciso segnalo agli addetti ai lavori che sul sito internet del Comune di Belgioioso il “Codice di comportamento” non è pubblicato nella sua interezza: delle 7 (sette) pagine previste nell’indice, ne sono pubblicate solo 3 (tre), e dei 16 (sedici) articoli di cui è composto il Codice, ne sono visibili solo 7 (sette). Che fine abbia fatto il resto, non si sa!

A parte questo particolare, che credo sia un refuso a cui spero presto si porrà rimedio, una domanda sorge spontanea: d’accordo l’aver approvato il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, ma perché il Comune di Belgioioso non prevede anche un “Codice di comportamento degli amministratori pubblici”?

Vi sembra una cattiva idea? Io credo che non solo i dipendenti pubblici, ma anche gli amministratori del denaro pubblico debbano sottostare a principi etici! Ebbene, la cosa è possibile e, al contempo, molto semplice da farsi: basta aderire alla “Carta di Pisa”.

Cosa sia la “Carta di Pisa” lo possiamo scoprire leggendo quanto, sinteticamente, il Partito Democratico (che, per chi se lo fosse dimenticato, è lo stesso partito degli amministratori del Comune di Belgioioso) aveva scritto su questo argomento sul proprio sito internet già nel 2012, all’atto della presentazione della “Carta”:

“E’ stata presentata la “Carta di Pisa”, il codice etico predisposto da “Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”  destinato agli enti e agli amministratori locali che intendono rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione e l’infiltrazione mafiosa”.

In sostanza, sarebbe un tentativo per portare avanti una politica anticorruzione partendo dal basso e allo stesso tempo un’opportunità per gli amministratori locali onesti contro il dilagare di nuove forme di illegalità.

Fino ad ora sono parecchi gli amministratori di Regioni, Province e Comuni che spontaneamente hanno aderito alla “Carta di Pisa” (vedi qui l’elenco), e altri sono in procinto di farlo. Da notare che l’Amministrazione Provinciale di Pavia, guidata dal Dr. Bosone, risulta fra i soci dell’Associazione “Avviso pubblico”!

E allora, avanzo una proposta concreta: i nuovi amministratori della Città di Belgioioso, ora guidati dalla Dr.ssa Rogato, come segnale di novità di inizio mandato, al fine di “rafforzare la trasparenza e la legalità nella PA”, non potrebbero anch’essi aderire alla “Carta di Pisa”? Lo faranno? Staremo a vedere!

Strane epidemie

21 Giugno 2014 da Emilio Conti

Dopo l’epidemia, che poi si scoprì epidemia non era, dei tigli di via Roma, adesso pare che il “morbo” abbia colpito anche alcuni tigli di via Dante. Come al solito il tutto documentato, ça va sans dire, da fior di perizia. Fior di perizia che però non parla solo ed esclusivamente di abbattimento, ma anche di potatura solo che, come metodo di guarigione della pianta, non è mai stato adottato.

Adesso, dopo i timori per i tigli del Listone, pericolo che però non credo sia svanito, ci troviamo, come si diceva, di fronte ad un déjà vu per quanto concerne i tigli di via Dante. Oggi ho fatto un giretto per quella via e ho constatato che un tiglio è già stato abbattuto, ma ce ne sarebbero altri che dovrebbero seguire analoga sorte. Allora ho scattato la foto che pubblico più sotto e ho notato una strana coincidenza. Non riuscite a vederla anche voi? Guardate bene da dove a dove è stato tirato il nastro bianco-rosso (cliccateci sopra per ingrandire).

Cara sindaco, ho appreso con soddisfazione che nell’ultimo consiglio ha ripreso l’assessore Zucca e il consigliere Costa dichiarando che nel futuro non tollererà più eventuali battibecchi, così dimostrando un bel carattere forte. Benissimo. Allora, se le piante sono ammalate, abbattiamole pure,  se non se ne può fare a meno … Però poi si ripiantino alberi della stessa specie. Altrimenti, come diceva il saggio, “pensar male si fa peccato ma …” E, inoltre, come già avevano cinicamente pronosticato i nostri sgur_di_trì e bsìa (vedi Il prodotto non cambierà e Se il buongiorno si  vede dal mattino) nulla è cambiato e nulla cambierà.

viale_dante_mini

Se son rose, fioriranno!

16 Giugno 2014 da Emilio Conti

Ieri mi sono imbattuto in uno tra i molti articoli che parlano dell’ormai quotidiano andazzo vandalico che imperversa in provincia. Solo che l’articolo in questione riguardava la nostra palestra1 e dei danni che alcuni dementi hanno arrecato. L’articolo riportava anche alcune considerazioni del neo sindaco e, finalmente, abbiamo potuto leggere parole di buon senso e non essere sommersi dal solito ciarpame propagandistico da campagna elettorale permanente a cui ci aveva abituati il sindaco precedente. E già questa è notizia di non poco conto!

Infatti il neo sindaco ha elencato una serie di interventi necessari che già da anni dovevano, a nostro avviso, essere eseguiti anche perché, al di là del grave fatto occorso, la nostra palestra non versa in condizioni di cui andare orgogliosi, tanto che tempo fa anche questo blog aveva pubblicato una serie di fotografie che mostravano il degrado in cui versano i nostri impianti sportivi (vedi Com’è bello fare sport in città – prima parte e Com’è bello fare sport in città – seconda parte).

Sentir parlare, finalmente, di opere veramente indispensabili per Belgioioso è un buon segno, ma che resta, al momento, sulla carta perché, purtroppo, i cordoni della borsa sono in mano al solito. Vedremo se il nuovo sindaco riuscirà a realizzare quanto promesso. Noi glielo auguriamo … facendo mille scongiuri.

  1. Vandali spaccano i vetri della palestra – Danni a Belgioioso” – La Provincia PAVESE – 15.06.2014 – pag. 15 []

Palazzo Chigi, un bulletto e la sindrome del possesso

15 Giugno 2014 da Emilio Conti

di Alessandro Robecchi – www.alessandrorobecchi.it

Chissà cos’hanno pensato i dirigenti del più grande Partito Comunista del mondo quando hanno visto Matteo Renzi occuparsi di Corradino Mineo. Abituati a leader occidentali che vanno lì a parlare dei dissidenti loro, vederne uno che da Pechino si occupa dei dissidenti suoi li avrà divertiti un bel po’. Poi, appena tornato in patria, il premier ha fatto tutta la classifica delle sue proprietà. Mio il 41 per cento, miei i voti delle europee, mio il partito, e mio anche il paese, che “non si può lasciare in mano a Corradino Mineo” (che è un po’ come sparare alle zanzare con un lanciamissili, diciamo). Tipica sindrome del possesso: è tutto suo, ce ne sarebbe abbastanza per uno studio sul bullismo. Studio già fatto, peraltro, perché pare che il paese proceda di bulletto in bulletto. Prima quello là, il Bettino degli “intellettuali dei miei stivali”, che Renzi ha voluto rivisitare con i “professoroni”, con contorno di gufi e rosiconi (al cicca-cicca manca pochissimo, prepariamoci). Poi quell’altro, Silvio nostro, parlandone da vivo, che rombava smarmittato dicendo che “dieci milioni di voti” lo mettevano al riparo dalla giustizia. Non diversissimo dal nuovo venuto, secondo cui “dodici milioni di voti” (suoi, ça va sans dire) sono un’investitura per fare quello che vuole senza se e senza ma. Insomma, che le elezioni europee fossero un voto per la riforma del Senato era meglio dirlo prima, non dopo.
Ora, si trema all’idea di cosa, ex-post, tutti quei voti possano giustificare, dallo scudetto alla Fiorentina alla riforma della giustizia, dalla rimozione dei senatori scomodi alla renzizzazione selvaggia del partito. Come sempre quando si va di fretta, non mancano i testacoda. Il “lo cambieremo al Senato” (il voto della Camera sulla responsabilità dei giudici), detto da uno che il Senato lo vuole abolire. Oppure il famoso lodo “Daspo e calci nel sedere” ai politici corrotti, che si è tramutato in silenzio di tomba quando il sindaco di Venezia è tornato, dopo un patteggiamento, al suo posto. Se n’è andato lui, Orsoni, e sbattendo la porta, senza nessun Daspo e nessun calcio nel sedere (pare che intenda tirarne lui qualcuno al Pd, piuttosto). Ora, forgiata una falange di fedelissimi (persino i giornali amici e compiacenti ormai li chiamano “i colonnelli”) è bene dire che nessuno si sente al sicuro. Ne sa qualcosa Luca Lotti che per zelo ebbe a dire che Orsoni non era del Pd: Renzi lo sbugiardò a stretto giro, come dire, va bene essere più realisti del re, ragazzi, ma ricordiamoci chi è il re.
Tanto, che uno sia del Pd oppure no è irrilevante: quel che conta è si è di Renzi oppure no. Perché Giggi er bullo vince sempre. Se il Pd va bene è il suo Pd. Se va male è quello vecchio e mogio di Bersani. Un po’ come il Berlusconi padrone del Milan, che si intestava le vittorie e scaricava le sconfitte sugli allenatori. Lo stile è quello.
L’avesse fatto Bersani, di levare da una commissione un senatore sgradito (magari renziano, toh) avremmo sentito gemiti e lezioncine di democrazia fino al cielo, perché anche nel “chiagni e fotti” le similitudini non mancano. E qui c’è un po’ di nemesi, a volerla dire tutta. Perché se fino a qualche tempo fa si poteva sghignazzare sulla gesta di Renzi, “Ah, l’avesse fatto Silvio”, ora siamo arrivati al punto di dire: “Ah, l’avesse fatto Pierluigi!”. Che è poi la storia di come procede a passi rapidi l’uomo solo al comando: si teorizzava qualche mese fa da parte renziana che come alleato Berlusconi fosse meglio di Grillo. Oggi si teorizza (anche coi fatti) che come socio per le riforme Berlusconi è meglio di alcuni senatori Pd, eletti per il Pd da elettori del Pd.
Quanto ai soldatini, ai pasdaran e ai guardiani della rivoluzione renziana, che sgomitano per farsi notare dal capo, devono per ora limitarsi all’arte sublime del benaltrismo. Ad ogni nota stonata del loro conducator sono costretti ad argomentare: e allora Grillo? Come se davanti a una bronchite un medico intervenisse dicendo: e la polmonite, allora? Nel merito, niente. Poveretti, come s’offrono.

Bsiàte – settantacinquesima puntata

13 Giugno 2014 da bsìa

Notizia:Belgioioso, doppio sfratto per lui, lei incinta e bimbo1

Commento: come diceva il saggio “La proprietà privata è un furto!

  1. La Provincia PAVESE – 13.06.2014 – pag. 18 []

Bsiàte – settantaquattresima puntata

8 Giugno 2014 da bsìa

Notizia:Belgioioso, stop all’asilo «Cantiere non in regola»1

Commento: indovinate un po’ chi straparla? Esatto, sempre lui. Perché è l’ex sindaco e perché, adesso, è l’assessore ai lavori pubblici. DUE IN UNO! Si salvi chi può! 😯

  1. La Provincia PAVESE – 8.06.2014 – pag. 17 []

Semplicemente a disposizione? Col piffero!

6 Giugno 2014 da bsìa

Gente, mi sto imborghesendo! Il titolo che avevo in mente era: “Semplicemente a disposizione? Col cazzo!” però sparare una “parolaccia” nel titolo avrebbe messo a dura prova la pazienza del boss, oltre a far fuggire inorriditi i cosiddetti “benpensanti”.  😆

Ciò premesso, ieri abbiamo avuto notizia del favoloso “dream team” messo in piedi dal neo sindaco Rogato1 nel quale veniamo messi al corrente della composizione della “squadra” che dovrà coadiuvarla nei cinque anni di amministrazione che l’aspettano. Secondo la stessa Rogato si tratterebbe di una giunta “frutto di un percorso di rinnovamento, nel solco della continuità.” Rinnovamento? Siccome lo slogan corrente è “giovane è bello”, ecco due “virgulti” cimentarsi nell’aspra tenzone amministrativa. Però … c’è un però, perché altri due assessori tanto giovani non sono e uno in particolare, oltre a essere vecchio anagraficamente, lo è anche politicamente: la continuità!. Questo “signore”, che si era abbassato ad insultare volgarmente il boss di questo sito con una prosa sgrammaticata da terza elementare2 tra l’altro per un post scritto da sgur_di_trì, aveva giurato e spergiurato che giammai avrebbe ricoperto alcuna carica, ma che si sarebbe semplicemente messo a disposizione dei nuovi!

Vorrei aprire una parentesi. Nei giorni dell’insulto ho chiamato il Conti per sapere se l’opinione espressa da sgur_di_trì nel post No Zucca vice sindaco! fosse tutta sua (di sgur_di_trì). Mi assicurò di sì, e che lui non intervenne in alcun modo. Non solo, mi disse anche che la sua opinione si discostava da quella di sgur_di_trì e che lo Zucca non avrebbe puntato tanto a diventare vice sindaco, ma che avrebbe puntato all’assessorato al bilancio! Come sempre le analisi del boss sono precise. 😉

Infatti, chi si è beccato l’assessorato a bilancio, tributi, attuazione del programma, lavori pubblici, ambiente e ecologia? Esatto, quello che doveva farsi da parte si è accaparrato l’assessorato chiave: le mani sul cordone della borsa ce le ha messe lui.3 Non solo, ma come controllore dell’attuazione del programma avrà in mano un’arma potentissima per dirigere l’azione del neo sindaco nel caso dovesse discostarsi dai suoi desiderata.

La conclusione è una sola, l’amministrazione del paese con cambierà di una virgola (vedi Il prodotto non cambierà!): tassazione alle stelle, ingenti quantità di risorse buttate in quel pozzo nero chiamato castello, manutenzione scadente, servizi indegni. Belgioioso rimarrà confinato in fondo alla classifica  regionale dei comuni virtuosi.

Se devo essere onesto mi spiace per l’avv. Rogato, neo sindaco. Un’ipoteca così pesante sulla testa di un giovane non è sicuramente una bella cosa.

Da ieri sto girovagando su Facebook, ma non ho trovato nessun commento in proposito, soprattutto tra coloro che criticavano aspramente Zucca, ma che avevano salutato positivamente l’arrivo della Rogato. Dovranno ancora metabolizzare?

P.S. Nell’articolo lo Zucca (non ce la fa a stare zitto) ringrazia il Malinverni per essersi fatto da parte per lasciar spazio ai giovani. Non una parola, però, per la Mantovani che è stata defenestrata nonostante abbia portato ben il 20% dei voti che hanno consentito la vittoria della lista Zucca. Signori si nasce!

  1. Il team della Rogato – Delega al bilancio per Fabio Zucca” – La Provincia PAVESE – 5.06.2014 – pag. 18 []
  2. Sui social network , a tale proposito, c’è chi sostiene che non sia lui a scrivere certe nefandezze (ma visto che vengono pubblicate sotto al suo profilo, lui ne è comunque responsabile), altri che il motivo sia un altro. []
  3. Non che prima, quando era sindaco, non fosse così, perché è opinione diffusa che se al Rogato papà mettevi in mano un bilancio quello non sapeva da che parte girarlo. Vale a dire che non gli era riconosciuta alcuna competenza in fatto di contabilità, per cui dietro all’assessore c’era sempre e comunque lui. []

Le frecce con lo sponsor e il torpediniere che veste Prada

4 Giugno 2014 da Emilio Conti

di Alessandro Robecchi – www.alessandrorobecchi.it

Il miracolo è recente: di colpo, con la sola imposizione delle mani, tutti quelli che per anni hanno fatto gli alfieri dell’austerity hanno cambiato verso e ora combattono fieramente l’austerity, come un sol uomo e con quella faccia un po’ così che dice: “chi, io?”. Una cosa che ha riguardato anche la solenne parata del 2 giugno il cui preventivo – come scrive Il Sole 24 ore – supera di 400 milioni i costi dell’anno precedente (un aumento di oltre il 20 per cento, altro che Spending Review). E in più, colpo di scena, riecco le gloriose frecce tricolori. Ora, a parte l’irritazione del popolo grillino per le scie chimiche (in questo caso addirittura colorate), non molti hanno notato il salto di qualità: niente pattuglia acrobatica nel 2012 e nel 2013 e gran ritorno quest’anno. Perché, come dice il ministro della difesa Pinotti “Abbiamo ricavato utili da marchio”. Un brand, insomma. E in più, le esibizioni dei nove jet che sputano tricolore dal sedere sono pagate dagli sponsor, Fastweb in prima fila.
Ecco, gioite. E poi dice le privatizzazioni. Certo, la fanteria ormai non conta più molto, l’assalto con la baionetta non è più di moda, ma se fosse, i bersaglieri potrebbero sempre fermarsi sul più bello, sorridere alla telecamera e mostrare la barretta energetica, la bibita che integra i sali minerali, se non addirittura il miracoloso farmaco che arresta i radicali liberi. E’ un’idea, perché no. Quanto al genio guastatori, quello che invece di fare le opere le distrugge per far dispetto al nemico, si potrebbe farlo sponsorizzare dall’Expo: come non fanno le opere loro, nessuno. Insomma, la nuova frontiera del nazionalismo militare ne avrebbe gran giovamento. Le crocerossine, per esempio, potrebbero indossare uniformi fornite dalla sanità privata, c’è solo l’imbarazzo della scelta, dal San Raffaele alla Maugeri, magari chiedere a Formigoni per i numeri di telefono (però, in questo caso, consiglio di tenere le ricevute). Ora, naturalmente si può cogliere fior da fiore e fare gli spiritosi. Ma poche cose sono più spiritose di un’esibizione tecnologico-muscolare-nazional-militarista che per realizzare la sua geometrica potenza si affida allo sponsor privato. Vero che a ben guardare non è la prima volta, e che le guerre sponsorizzate dalle multinazionali del petrolio (specie americane) sono state parecchie, negli ultimi decenni. Ma resta il fatto che il cortocircuito è notevole: si celebra la nascita e l’indipendenza della Repubblica, e questo è bello. Ma proprio indipendenti del tutto non si riesce ad essere, e allora ecco lo sponsor. Ingegnoso, fantasioso e, se si continuasse, anche remunerativo. Basta pensare alla Marina Militare, forse Prada, invece di Luna Rossa potrebbe pagare un paio di cacciatorpedinieri, due fregate, un sottomarino. Ma qui siamo giù alle sponsorizzazioni incrociate e il discorso si fa complesso. Già, perché siccome ci ostiniamo a comprare gli F35, abbiamo dovuto costruire una portaerei per ospitarli e quando qualcuno si è accorto che gli F35 non erano un affarone, si è giustificato l’acquisto dicendo che ormai avevamo speso molto per la portaerei. Roba da manicomio, o almeno da cure psichiatriche. Se paga lo sponsor, ovvio.

Servilismo di lunga data

4 Giugno 2014 da Emilio Conti

At Romae ruere in servitium consules, patres, eques. quanto quis inlustrior, tanto magis falsi a festinantes, vultuque composito, ne laeti excessu principis neu tristiores primordio, lacrimas gaudium, questus adulationem miscebant. (…)

Tacito – Annales

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A Roma intanto si precipitavano in gesti servili consoli, senatori, cavalieri. Quanto più elevati di rango, tanto più ipocriti e pronti a correre; e col volto divenuto una maschera, per non sembrare lieti della morte di un principe né tristi ai primi passi di un altro, mescolavano lacrime e gioia, lamenti e adulazione.

Il gioco delle parti

2 Giugno 2014 da sgur_di_tri

Le elezioni sono finite (con il risultato che tutti conosciamo) e, giustamente, qualche giorno fa la Dr.ssa Rogato, neo sindaco di Belgioioso, ha pensato bene di lanciare un appello affinché tutti i contendenti abbassino i toni, al fine di avere un confronto costruttivo sulle cose da fare.

Parole pienamente condivisibili, che dovrebbero mettere d’accordo un po’ tutti! E invece, appena due giorni dopo, con un tempismo sospetto, ecco l’ex sindaco, il Prof. Zucca, utilizzare la pagina “feisbuch” di “No a brusacrist- masked” (ex “NO Costa”), per attaccare in modo piuttosto virulento il signor Fraschini.

Un attacco, almeno per me, inspiegabile: può essere che mi sia perso qualche precedente scambio di battute? Quello che ho notato, però, è che anche alcuni “feisbuchisti”, nei loro successivi commenti, hanno espresso meraviglia per il tenore delle parole dell’ex Sindaco.

E allora, dal momento che non crediamo al caso, ci scappano delle domande: perché il Prof. Zucca si è smarcato, non rispettando l’appello della Dr.ssa Rogato? Ha forse voluto, da subito, mettere le cose in chiaro per far capire che, politicamente parlando, è lui l’azionista di maggioranza della maggioranza?

Oppure, non è che, invece molto più semplicemente, stiamo assistendo al classico gioco delle parti? Per saperlo, pensiamo basterà aspettare le prossime dichiarazioni!