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No Renzi? No Civati? No Grillo? Allora sei un disadattato politico

28 Novembre 2013 da Emilio Conti

di Alessandro Robecchi – www.alessandrorobecchi.it

Come dicono sui banchi delle migliori istituzioni italiane, “prendo la parola per fatto personale”. Scusate lo sfogo. L’altarino a cui chiedo illuminazione ogni tanto, quello con le fotine di Flaiano e Beppe Viola, non basta più e mi sa che il prossimo passo sarà l’esorcismo. Qualcuno deve fare qualcosa per noi disadattati politici, prima o poi. Dunque ecco i fatti.
Scrivo che non mi piace Renzi. Sei Cuperliano. Cuperlo non mi convince. Sei civatiano. Mah, avrei da ridire. Allora sei grillino. Ma manco per niente. E dillo, stai con Nichi. Ma veramente… Ah, sei per le larghe intese! Non offendiamo. Non mi piace il cool, il glamour, il frou-frou. Allora sei vecchio. Mi piace la parola “diritti”. Uh, come sei vetero! Non mi piace il populismo. Ah, allora sei kasta! Zombie. Morto. Ma naturalmente non mi piacciono nemmeno il furto e lo spreco di denaro pubblico. Ah, sei anti-politica, dunque! O vuoi le privatizzazioni? No. Ah, vile statalista! Non mi piace quello che ha fatto la Cancellieri. Ah, quindi sei giustizialista. O Renziano? Non mi piace nemmeno il sindaco di Salerno De Luca, si può dire? Ah, lo dici per attaccare Renzi! Allora stai con D’Alema…
Potrei andare avanti ore e sono sicuro che molti di voi hanno lo stesso problema, specie quelli che si collocano a sinistra e frequentano i social media. Quando in un giorno solo ti senti dare del vetero-comunista, del grillino, del cuperliano, del renziano, del garantista (dai giustizialisti) e del giustizialista (dai garantisti), spesso a distanza di pochi minuti e a volte persino dalle stesse persone, finisce che rivaluti la psicoanalisi. Una volta ho detto che Renzi viene dai Popolari e dalla scuola democristiana. Una mi ha risposto che è meglio che venire “dai ghiacci sovietici” come me. Va bene sentirsi politicamente non rappresentato, succede, ma sentirsi orso polare fa un certo effetto. Uno mi ha detto “turigliattiano”, che non sapevo se cercare su Wikipedia o buttarmi dal balcone. Poi dicono che uno si dà all’alcol. Se dici Keynes ti chiedono: dove gioca? Preferisco Cristiano Ronaldo.
La spasmodica necessità di definirsi (e di definire gli altri) sotto una o l’altra bandiera, senza dubbi, senza se e senza ma, crea smottamenti di senso, testacoda e derapate improvvise. Per i renziani è inconcepibile che uno sano di mente non sia renziano. Per i grillini è nemico o in malafede, o pagato da qualcuno chi non è grillino. Non ti piace il governo Letta, allora sei la morte nera. Uno, nell’infuriare della polemica è sbottato: “Ma insomma, cosa sei?”. Come dire, ehi, amico, mettiti una divisa o almeno una medaglietta, altrimenti non saprò come scovarti, o contraddirti o provocarti o polemizzare con te.
Come si vede, è un bel problema. Prima, per anni, si deplorano le ideologie, si implora di superarle. Poi si formano alcune decine di microideologie, quasi sempre con pochissime idee, peraltro, a cui sarebbe meglio adeguarsi, almeno per comodità di dibattito. Nel frattempo, i ricchi diventano più ricchi, i poveri diventano più poveri, i giovani sono disoccupati, la Biancofiore si ostina a parlare in pubblico, mister Agrama fa ridere tutti e le galere sono strapiene di gente che potrebbe stare fuori. Ecco sei demagogico. O ideologico. O Pittelliano (eh?). O populista. O induista ascendente interista. Stai con D’Alema, anzi no, bersaniano con la luna in Sagittario. Anzi civatiano del settimo giorno, anzi… renziano del dissenso, anzi, lettiano del consenso, e vieni dai ghiacci sovietici e ti sei anche, un filino, rotto i coglioni.

Calcolo delle probabilità

27 Novembre 2013 da Emilio Conti

La scienza statistica, materia che mi appassiona un po’, si basa pesantemente sul calcolo probabilistico. Il calcolo delle probabilità, poi, è fondamentale nelle indagini campionarie sia per quanto riguarda il margine di errore sia per determinare se un risultato sia dovuto ad un certo fattore oppure al caso.

Ebbene, la domanda che mi son posto è: “Quante probabilità ci sono che una malattia colpisca la totalità degli esseri viventi di una determinata zona?” La risposta è semplice: nessuna ovvero è IMPOSSIBILE. Per rendersene conto basta pensare alle storiche e tremende epidemie di peste o di vaiolo che, per quanto virulente, non riuscivano a sterminare un’intera popolazione. Una certa percentuale di persone si salvava: chi non contraendo affatto la malattia e chi, pur avendola contratta, guariva spontaneamente.

Ebbene questo pensiero mi è tornato alla mente leggendo l’intenzione del sindaco di far abbattere un intero viale, quello di via Roma ovviamente, con la scusa che “gli alberi sono ammalati“. Se fosse vero, sarebbe un caso da segnalare all’Associazione Statistica Internazionale perché sarebbe il primo e unico caso al mondo di una malattia che colpisce un universo.1

E’ quindi ovvio che ci troviamo davanti alla solita nefanda scusa per giustificare l’ingiustificabile. Magari qualche albero ammalato ci sarà, ma attenzione: non è affatto detto che un tronco vuoto sia sintomo di malattia della pianta anzi, in molti casi, è un evento naturale; tanto è vero che una volta i tronchi cavi si riempivano di mattoni e cemento per impedire che la pianta venisse abbattuta da un forte vento. Ma la pianta rimaneva sanissima.2  E se qualche albero è, perizia alla mano, ammalato lo si abbatta pure, ma poi venga immediatamente sostituito da un’altra giovane e sana pianta dello stesso tipo.

Dunque, visto che è statisticamente impossibile che tutte le piante di un viale possano essere ammalate, visto il precedente dei due tigli abbattuti in via Garibaldi e mai sostituiti, visti i tre alberi abbattuti di piazza della Libertà, mai sostituiti, visti i cinque alberelli (quelli non certamente storici) tagliati in piazzetta La Fouillouse, anche questi mai sostituiti, tutto ciò mi porta a pensare che questa amministrazione comunale ci sta prendendo bellamente, come al solito per altro, per i fondelli e che si appresta a cancellare un’altra parte del patrimonio storico del nostro paese.

Se ciò dovesse verificarsi, il lascito del sig. Zucca rimarrà stampato nella memoria dei belgioiosini fino alla loro morte. Zucca sarà ricordato come il devastatore del verde STORICO di Belgioioso.

  1. Inteso in senso statistico. []
  2. La causa è che quando il tronco di una pianta raggiunge certe dimensioni, la linfa, che è il nutrimento, scorre sempre più verso la parte esterna del tronco. La parte centrale, non più alimentata, si sgretola, ma ciò non significa che la pianta sia ammalata o in procinto di morire. []

Allarme!

23 Novembre 2013 da Emilio Conti

In paese circola voce che il sindaco abbia dato ordine di tagliare tutti i tigli di via Roma perché “sarebbero malati“! Non sappiamo se le voci corrispondano al vero (ma l’esperienza ci ha insegnato che fino ad ora si sono rivelate esatte), ma se lo fossero bisogna fermare lo scempio di questo personaggio che ha devastato il paese.

Il taglio, secondo “radio popolare” dovrebbe essere effettuato mercoledì prossimo 27 novembre!

Fermiamo l’ultimo scempio prima della definitiva defenestrazione di questo triste personaggio.

Mi scappa da ridere

22 Novembre 2013 da Emilio Conti

NO COMMENT

tares_commercianti

Il paese di Cuccagna

15 Novembre 2013 da Emilio Conti

STIPENDI MANAGER DI STATO1

Germania 231.000 $
Media OCSE 232.000 $
Francia 260.000 $
USA 275.000 $
Gran Bretagna 348.000 $
Nuova Zelanda 397.000 $
Italia 650.000 $

NO COMMENT!

  1. Dati OCSE 2011 []

Una rubrica incostante

15 Novembre 2013 da Emilio Conti

Ormai sul “botta e risposta” tra il Fraschini e il nostro sindaco sulla “trasvolata” di quest’ultimo nel PD ne siamo tutti al corrente. Il fatto è che, come purtroppo già da molto, troppo tempo accade, anche per altre questioni, finisce sempre che l’ultima parola ce l’abbia il sindaco, cosicché i lettori si ricordano solo le sue argomentazioni, il più delle volte vere e proprie “scalate” sui vetri. E se qualcuno cerca di controbattere, e io parlo per esperienza, non ce la fa perché le lettere non vengono più pubblicate. Anche questa volta il Fraschini ha tentato di controbattere alla risposta dello Zucca e mi aveva inviato la copia della lettera consapevole che, con ogni probabilità, non sarebbe stata pubblicata. Non solo, ma proprio per questo motivo ne aveva fatto delle fotocopie e le aveva distribuite nei bar e negozi di Belgioioso. Come prassi, noi del blog aspettiamo qualche giorno a pubblicare le lettere inviate a La Provincia PAVESE anche se sappiamo in partenza che non verranno pubblicate. Adesso veniamo a conoscenza della sparizione, per altro già capitata al Migliavacca e al suo giornalino, delle fotocopie della lettera che il Fraschini aveva consegnato in un noto bar del paese, guarda caso lo stesso bar teatro della medesima sparizione del giornalino del Migliavacca. E’ venuto per noi il momento, quindi, di pubblicare la controreplica di Fraschini al sindaco di Belgioioso (cliccate sopra l’immagine per ingrandirla).

lettera_fraschini._ridotta

 

Noi cittadini ovvero i minus habens

12 Novembre 2013 da Emilio Conti

L’aveva detto persino un tipetto come il Berlusca: “I cittadini vanno trattati come bambini di sette anni” (o qualcosa di analogo) per spiegare come un politico dovesse comportarsi con i cittadini italiani. Questa considerazione che credevamo tipica dell’ideologia di destra, il famoso “popolo bue”, scopriamo che viene adottata da tutti i partiti politici. Quello che veramente ci disgusta è che viene sfruttata e piene mani anche dalla nostra amministrazione provinciale che, a parole, si dichiara di “sinistra”.

Ebbene siamo alle solite! Vi ricorderete di come abbiamo trattato l’estemporanea uscita dell’assessore ai lavori pubblici della Provincia con la sua allucinante iniziativa di far dotare obbligatoriamente catene da neve o pneumatici termici, dal 15 novembre al 15 aprile,  agli automobilisti perché “la Provincia non ha soldi per provvedere alla pulizia delle strade in caso di nevicate”. Nel caso ve ne foste dimenticati date una sbirciata qui.

Alla notizia successe, e c’era da aspettarselo, un putiferio: lettere a La Provincia Pavese di cittadini, come noi, indignati e un articolo, sempre su quel quotidiano, del sindaco di San Genesio che promuoveva, appoggiato dal sindaco di Marzano, una petizione contro quell’ordinanza assurda, quanto meno nella motivazione. E anche di questo fatto ce ne occupammo con un post di bsìa dal titolo C’è chi il sale ce l’ha e chi no!

Colpito dal putiferio sollevato, l’ineffabile assessore ai lavori pubblici della provincia scrisse, pubblicata il 12 ottobre scorso sempre su La Provincia Pavese, un’accorata lettera in cui enunciava alcuni punti essenziali:

  1. l’ordinanza NON era stata ancora firmata (dando così ad intendere che, dopo il vespaio sollevato stavano avendo un ripensamento);
  2. che avrebbe verificato se anche altre province (limitrofe?)  avrebbero adottato lo stesso provvedimento, nel qual caso sarebbe stato ovvio che anche la provincia di Pavia avrebbe dovuto adottare lo stesso provvedimento.

 Dal momento che intuivo che la lettera dell’assessore mi sarebbe tornata utile, me la sono ritagliata e conservata. E, infatti, qualche giorno fa ecco che sulla stampa locale compare l’articolo dal titolo “Gomme da neve, 300 euro per rispettare l’ordinanza”1 E bravi amministratori provinciali, prima fingono una sospensione a seguito del “casino” suscitato, fanno passare un quindicina di giorni nel più assoluto silenzio e poi ti mettono di fronte al fatto compiuto. Bravi! Complimenti! Si capisce che si saranno informati sui provvedimenti adottati dalle provincie limitrofe … ma noi cittadini non ne sappiamo niente!

Siamo di fronte al solito, e ben collaudato, metodo del politico italiota: “i miei provvedimenti fanno “arrabbiare” i cittadini? E chi se ne importa! Faccio passare qualche giorno e chi si ricorda più?” Continuate a trattarci come dei poveri imbecilli, gente dal quoziente intellettivo infimo, minus habens appunto, mentre il vostro di quoziente …

Ho aspettato tre giorni a scrivere questo post perché mi sarei aspettato di vedere ancora delle reazioni, in particolar modo dei sindaci di San Genesio e Marzano. E invece niente, tutto tace e così, ancora una volta, questo metodo di far politica passa indisturbato e i cittadini continuano a subire impotenti.

Possibile che non ci sia una forza di opposizione che organizzi una raccolta firme per far dimettere gente così? So benissimo che un’azione simile non avrebbe possibilità di successo, perché ormai i politici se ne fregano di tutto e di tutti, ma l’impatto sull’opinione pubblica sarebbe notevole. Ma forse chi si “oppone” queste cose non le fa per paura che lo stesso non capiterà loro quando saranno proprio loro a governare. Un aumma-aumma generalizzato!

Nella sua accorata lettera a La Provincia l’assessore parla anche delle condizioni dell’asfaltatura delle strade, che rimangono in uno stato pietoso e si scusa con la solita motivazione, testuale: “Stiamo purtroppo pagando problemi che vengono da lontano, almeno da un decennio, e che non possono essere addebitati a questa Giunta provinciale in carica da poco più di due anni che è stata investita da una pesante crisi che non permette di fare quello che potrebbe o che dovrebbe”. Ma va? E lei, assessore, dov’è stato negli ultimi dieci anni? Su un’altra galassia? Lei stesso ci sta dicendo che non riesce a fare quello che vorrebbe e DOVREBBE, allora perché non se ne va? Il fatto è che è tutta questa giunta che ha miseramente fallito, basta pensare a quello che è successo con l’entrata nel PD di Zucca accolto a braccia spalancate e con il macello successo per l’elezione del segretario nella locale sezione PD di Belgioioso! Poco più di due anni che siete in carica? Sono già troppi!

Per intanto invito l’ineffabile assessore ai lavori pubblici a guardare il breve video qui sotto.

  1. La Provincia PAVESE – 8.11.2013 – pag. 20 []

Facciamo un brindisi al “Belgioioso Wine”!

10 Novembre 2013 da sgur_di_tri

A distanza di sei mesi torniamo a parlare del “Belgioioso Wine”, che, per chi se lo fosse scordato, è statoil primo salone con degustazione riservato ai produttori di vino dell’Oltrepo Pavese, voluto dall’Amministrazione comunale e svoltosi il 20 e il 21 aprile 2013 nella manica incompiuta del Castello di Belgioioso.

Ne riparliamo perché nei giorni scorsi è stata pubblicata all’Albo pretorio on line la Determina n. 253 avente per oggetto:Impegno di spesa per la manifestazione Belgioioso Wine, che stabilisce in 4.215,00 euro l’importo a carico delle casse comunali.

Il “Belgioioso wine”, come anzidetto, era stato voluto dall’Amministrazione comunale, che si era avvalsa, per l’organizzazione dell’evento, della collaborazione dell’Associazione “Amici del Castello”, che in tal modo avrebbe agito in via sussidiaria all’ente (stranamente nel sito dell’Associazione non c’è il minimo cenno del “Belgioioso wine”!).

E così, il 30 marzo 2013 veniva emessa la Delibera di Giunta n. 51 con cui gli amministratori viscontei stimavano in via preventiva una spesa di 5.550,62 euro (è stupefacente una stima così precisa: sono perfino arrivati a calcolare i centesimi!).

Con la stessa Delibera si stabiliva altresì che le spese amministrative e fiscali della manifestazione sarebbero state a carico dell’Associazione “Amici del Castello”, che avrebbe potuto trattenere gli incassi per la copertura di tali spese.

E se le spese avessero superato le entrate? Niente paura! Con la stessa Delibera, gli Amministratori viscontei stabilivano che il Comune di Belgioioso sarebbe intervenuto,a seguito presentazione di opportuna rendicontazione, a copertura delle spese eccedenti le relative entrate. Gli “Amici del castello” potevano quindi andare avanti senza tema!

Di tutto questo noi ne avevamo parlato il 12.04.2013 nel post dal titolo “Belgioioso Wine: un evento che mancava” e lo avevamo fatto semplicemente perché prevedevamo come sarebbe andata a finire.

Ed infatti eccoci qui, oggi, con davanti la Determina n. 253, con la quale l’Amministrazione comunale di Belgioioso si impegna a pagare i 4.215,00 euro di cui sopra, che, come è detto nella Determina in questione, sonocorrispondenti alle spese eccedenti per organizzare la manifestazione (stando così le cose sembrerebbe che le entrate siano state davvero pochine, oppure le spese erano tante!).

E qui ci “scappano” prorompenti due domande: visto che la Determina non fa cenno a sponsor, vuol significare che l’importo è interamente a carico delle casse comunali? Nel 2014 ci sarà una seconda edizione del “Belgioioso wine”? Prosit!

Vespa si stampi. Il libro che minaccia le foreste

3 Novembre 2013 da Emilio Conti

di Alessandro Robecchi – www.alessandrorobecchi.it

Siamo appena all’inizio. Per ora le dichiarazioni di politici italiani tratte dall’ultimo libro di Bruno Vespa si contano sulle dita di una mano: Alfano, Berlusconi, Renzi. Più avanti vedremo se nel poderoso volume comparirà anche qualche personaggio di sinistra. In ogni caso lo sapremo presto, perché il florilegio si protrarrà per settimane e mesi. Non ci sarà notizia di cronaca, politica, costume, sport, moda, design, hockey su prato che non sia anticipata dal libro di Bruno Vespa e debitamente recitata in tivù. Nessun ferito nel tamponamento all’Eur, come anticipato dal libro di Bruno Vespa. Rottura del menisco per il centrocampista del Milan, come anticipato nel libro di Bruno Vespa, e via così. Tra le tradizioni italiane quella dei libri di Vespa è una delle più nefande e resistenti, il che è un bel segnale di arretratezza per un paese che ha debellato lo scorbuto e la pellagra. Pur collocati dall’editore in una mediocre collana piena di volumi brutti e noiosi (“Collana I Libri di Bruno Vespa”), l’ultima fatica letteraria di Vespa potrà contare sul solito indomito battage. Delle 446 pagine del volume nemmeno una sfuggirà alla citazione, il che fa almeno 446 spot gratuiti, moltiplicati per tutte le reti nazionali. Una tragedia che si poteva evitare, soprattutto per il disboscamento delle grandi foreste pluviali (gli indios Tupinambà si sono estinti dopo che la loro foresta è diventata il libro di Vespa precedente, ora tremano i Baruntu della Nuova Guinea).  Una manna, invece, per le redazioni, che da qui a Natale potranno colmare buchi nei notiziari e centimetri quadrati di giornale con righe prese a caso dal libro di Vespa: “Cosa dici, metto pagina 301? O l’ha già messa TuttoUncinetto?”. Rimane il mistero su chi, dopo aver sentito recitare per mesi le anticipazioni del libro di Vespa sia così disperato, solo o depresso da leggere veramente il libro di Vespa. E comunque, non crediate che io intenda sottrarmi al mio dovere: nel caso ancora non lo sappiate è uscito il nuovo libro di Bruno Vespa. Un po’ scomodo come freesbee, ma vi giuro che come sottopentola funziona.