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Primo soccorso

11 Ottobre 2013 da Emilio Conti

Segnalo un’altra delle interessanti iniziative che l’Associazione Disegnamo.il Domani, stavolta con la collaborazione della Croce Azzurra, ha organizzato per questa sera alle ore 21 presso il salone comunale. Il tema dell’incontro è, come potete anche vedere dalla locandina riportata sotto (cliccateci sopra per ingrandire),  il “primo soccorso”, vale a dire cosa bisogna fare in caso ci si trovi di fronte a incidenti domestici, ostruzione delle vie aeree e urgenze mediche.

Anche questa volta, dunque, un argomento di notevole interesse che, si spera, possa attirare l’attenzione di molti nostri concittadini.

locandina_primo_soccorso_mini

Lampedusa, l’alibi dell’Europa e lo psicodramma collettivo

10 Ottobre 2013 da Emilio Conti

di Alessandro Robecchi – www.alessandrorobecchi.it

La tragedia di Lampedusa ci regala un nuovo ritornello italiano, uno di quelli che ci ronzerà nelle orecchie per mesi, come le canzoncine cretine dell’estate che ascoltiamo anche senza ascoltarle. E il ritornello, con molte varianti, ci dice che quello dell’immigrazione è un problema dell’Europa, che ci deve pensare l’Europa, che l’Europa ci lascia da soli, che noi saremmo i buoni samaritani accoglienti sulla frontiera mentre quelli dentro, nell’interno del continente, quelli della famosa Europa, se ne fregano. E’ un ritornello che cantano tutti, dal ministro Alfano, che in Parlamento dice che tragedie simili succederanno di nuovo (non male, per un ministro che dovrebbe evitarle), ai “rivoluzionari” a Cinque Stelle, che sull’argomento balbettano anche loro (l’Europa, l’Europa, l’Europa…).
Insomma, l’Europa è una medicina buona per tutto. Austerità perché ce lo chiede l’Europa. Sacrifici e nuove tasse perché ce lo chiede l’Europa. Poi, di fronte a un’emergenza, si invoca l’Europa. L’autogol è nell’aria, perché quando e finalmente l’Europa se ne occuperà scopriremo che abbiamo meno immigrati di molti paesi europei, e l’Europa ci dirà di accoglierne di più. E, si spera meglio. Sì, perché, per continuare, non si capisce cosa c’entri l’Europa con i migranti e i richiedenti asilo stipati nei lager, i materassi (quando ci sono) per terra, un cesso per duecento persone, donne e bambini in condizioni inumane, mesi e anni di detenzione che secondo la legge dovrebbero essere 35 giorni, un affare per gestori dell’emergenza che premia tutti tranne quelli che l’emergenza la vivono sulla loro pelle: i migranti. Insomma, se fino a ieri l’Europa era un alibi per le politiche economiche, oggi è un alibi per non affrontare le nostre vergogne, tipo la legge Bossi-Fini, la madre di tutti i naufragi. Cercare un capro espiatorio, si sa, è lo sport nazionale, e qui ne esiste un elenco infinito. Gli scafisti. Cattivi, certo, ma gli unici che offrono una via di fuga ai disperati che fuggono da guerre, dittature e carestie. Se ci fosse un corridoio umanitario, per dire, il problema dei trafficanti di uomini non esisterebbe, ed è il vecchio nodo del proibizionismo: se vieti una cosa, ci sarà chi la maneggia illegalmente. Poi il “buonismo”, entità volatile e comoda per fare spettacolo. Sarebbe insopportabilmente “buonista” accogliere chi scappa da una situazione insostenibile, mentre invece sarebbe più dignitoso il “cattivismo” di respingerli in mare, ostacolare i soccorsi minacciando di indagare per favoreggiamento che salva i naufraghi. Alla fine è un festival della malafede e della cattiva coscienza, dove il barile dei morti e dei prigionieri innocenti, futuri schiavi dell’economia sommersa italiana, viene scaricato ora qui ora lì, pur di non affrontare la situazione. Così, si assiste allo spettacolino indecoroso di gente che la Bossi-Fini l’ha votata, l’ha sostenuta, non l’ha mai osteggiata, l’ha applicata nel peggiore dei modi possibili, che ora si fa problematica e dialogante. Sì, in effetti… Sì, dopotutto… E si rimanda a una ridisegno più complessivo delle leggi sull’asilo e l’accoglienza (sempre se se ne occupa l’Europa). Che è il modo migliore per stare immobili e fermi ad assistere ad altre tragedie. Coraggio, ancora qualche giorno e Lampedusa sarà un ricordo, il suo cimitero dimenticato, i suoi morti annegati rimossi, i carcerati innocenti invisibili. Insomma, finirà lo psicodramma. Il dramma, invece, resterà tutto, invisibile anche lui, per chi non vuol vedere.

C’è chi il sale ce l’ha e chi no!

8 Ottobre 2013 da bsìa

Non sto parlando del sale da cucina, fino o grosso che sia, ma di quello che, comunemente, dovrebbe stare in testa (avrei voluto usare la parola “zucca” ma sarebbe stato eccessivo :mrgreen: ) alle persone, vale a dire il sale come sinonimo di “buon senso”. In sostanza, c’è chi il buon senso ce l’ha e chi invece ne difetta assai.

Come tutte le persone che il sale in testa ce l’hanno, il nostro boss si è incazzato come una belva alla notizia della clamorosa cagata partorita dall’amministrazione provinciale che sembra formata da persone con teste completamente insipide. Nel post Il danno e la beffa sottolineava come la suddetta amministrazione scaricava le proprie incapacità sulle spalle dei cittadini imponendo loro, con i metodi di un signorotto feudale, di dotare i propri autoveicoli di gomme termiche o di catene da neve, perché loro di soldi per pulire le strade non ne hanno. Riassumendo: nevica? Cazzi vostri! E vi costerà pure caro! Pagherete caro, pagherete tutto! 👿

Oggi leggo che anche ad altri stanno girando gli zebedei: “”Petizione del sindaco contro l’obbligo di gomme antineve“.1 Il sindaco di San Genesio è andato anche lui fuori dai gangheri e sta promuovendo una petizione contro l’ordinanza della Provincia ottenendo la solidarietà, per il momento, del sindaco di Marzano. Vuoi che non ci siano i commenti favorevoli dei soliti laudatores italici? Scontata quella dell’assessore ai lavori pubblici: vorrei vedere che se ne uscisse a dire che ha fatto una cazzata. E poi i sindaci di Zeccone, Certosa e, sorpresa, Albuzzano! La Canini mi ha letteralmente stupefatto: si capisce che la vicinanza di certi personaggi sta incominciando a devastare l’ambiente! Forse che costoro, i laudatores intendo, appartengono alla stessa area politica dell’amministrazione provinciale? Ah, saperlo!

Speriamo, comunque, che l’iniziativa del sindaco di San Genesio abbia successo. Come si soleva dire? “Chi ha buon senso lo usi”? Il sale, gente, il sale!

P.S. Scorrendo il quotidiano in nota, a pagina 43 mi sono imbattuto in una recensione di un libro nella quale compariva la fotografia di un tizio pelato  in aria sognante davanti a un microfono. Stava forse cantando, assorto, una canzone di Apicella? La canzone napoletana sta prendendo piede nella Bassa? Ah, saperlo! 😆

  1. La Provincia PAVESE – 8.10.2013 -pag. 24 []

Il danno e la beffa

5 Ottobre 2013 da Emilio Conti

Mi chiedo quando arriverà il momento in cui i cittadini si decideranno a dire “BASTA” e incominceranno ad inc… “arrabbiarsi” di brutto contro questa classe politica di incapaci. Ormai, per quanto riguarda la Provincia di Pavia, siamo alla presa in giro totale (per non dir di peggio).

Gli automobilisti, poi, sono quelli più angariati: strade da far schifo, multavelox dappertutto, limiti di velocità cervellotici e rosso stop assurdi (e molto spesso non a norma). E adesso, come se non bastasse, arriviamo alla farsa. Apprendo infatti dalla stampa locale di oggi la notizia che, se fossimo in un paese di cittadini normali, avrebbe dovuto scatenare una rivolta, titolo: “Prossima neve, obbligo catene” sottotitolo “L’amministrazione provinciale dimezza i fondi per pulire le strade. Multe fino a 335 euro”1

Veniamo a sapere che la Provincia non avrebbe più fondi per far fronte alla pulizia delle strade in caso di nevicate. Nonostante i notevoli incassi derivati dalle multe a raffica elevate tramite gli autovelox, questi signori ci vengono a dire che non hanno soldi. E allora che fanno? Quello che fanno sempre i politici italiani: gli scarica_barile: “Vi obbligo a mettere le catene da neve o gli pneumatici termici”. Che grandi amministratori. E lo dicono senza vergognarsi, senza arrossire. E guai a noi se non lo facciamo, perché si rischiamo multe fino a 335 euro. E sono gli stessi che non essendo in grado di riparare il fondo ultra sconnesso di una strada provinciale non han trovato di meglio che imporre il limite di velocità dei 30 all’ora SU UNA STRADA EXTRA URBANA!!!!

Tu lavori una vista come lavoratore dipendente, paghi le tasse fino all’ultimo centesimo, poi vai in pensione e ricominci a pagare le tasse fino all’ultimo centesimo: ma perché si pagano le tasse? Forse per avere dei servizi? E no, caro mio, tu le paghi per farti prendere per i fondelli! Sono sempre stato ferocemente contrario agli evasori fiscali, ma di fronte a questi provvedimenti chi può fa benissimo ad evadere. Non solo quindi non ti danno i servizi che ti spettano, ma ti puniscono pure se non ti adegui alle scempiaggini che partoriscono.

Mai una volta che li ho sentiti dire: “Ci han tagliato i fondi e non abbiamo più soldi per le nostre indennità”: MAI! Per quelle i soldi ci sono sempre.

E’ da tempo che questo blog chiede le dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici della Provincia perché non è in grado di svolgere adeguatamente il suo compito istituzionale. Addirittura le aveva preannunciate lui stesso se non gli avessero consentito di riparare le strade della provincia che versano in condizioni disastrose. Le strade sono ancora lì e adesso salta fuori pure questa ennesima stangata. Ma dimettersi no, vero?

Chiudo rivolgendo a questi “signori” una domanda: perché se voi non avete i soldi per quale motivo dovrebbero averli  i cittadini per acquistare pneumatici termici o catene? La crisi c’è solo per gli enti pubblici?

Fateci un favore:

ANDATEVENE!!!!

  1. La Provincia PAVESE – 5.10.2013 – pag. 21 []

Per chi ama il bello e la montagna

5 Ottobre 2013 da Emilio Conti

Un’ora di piacere per l’udito e la vista!

 

Lupanare è bello!

2 Ottobre 2013 da Emilio Conti

Lo confesso: non leggo il “Vivi BELGIOIOSO“. Non perché non ne sia in possesso, ho sempre qualcuno che me ne procura una copia, ma per il semplice fatto, dettato dall’esperienza, che non lo considero un giornaletto degno di chiamarsi tale, ma semplicemente un organo di pura propaganda per il sindaco in stile leninista-maoista.

Questa doverosa precisazione è necessaria a spiegare il fatto che non mi sia accorto che nell’editoriale del sindaco nell’ultimo numero del suddetto giornaletto, come ho appreso leggendo il post di sgur_di_trì, ci fosse il passaggio: “(…) sono stati inventati blog utilizzando in modo fraudolento il nome della città di Belgioioso per attrarre “clienti” come sulle facciate degli antichi lupanari romani. (…)”

Questa semplice frase merita alcune considerazioni. Innanzitutto non ci risulta che un nome di una località (sia esso di paese, città o altro) o di un qualsiasi termine geografico sia sottoposto a copyright. Solo così potrebbe giustificarsi l’uso dell’aggettivo “fraudolento”. Infatti  tale termine viene definito, secondo la Piccola Treccani, nel seguente modo: “agg. [dal lat. fraudolentus, der. di fraus fraudis «frode»]. – Di cosa, che è fatta o attuata con frode, che tende a frodare o che costituisce frode: (…)”.1 Se, allora, fraudolento significa “una cosa attuata con frode” occorre anche specificare il significato di frode che, sempre secondo la suddetta enciclopedia, viene definita come: “(…) Atto o comportamento diretto a ledere con l’inganno un diritto altrui (…)”2

Ora, non vogliamo affatto apparire irriguardosi, maleducati o supponenti, doti che siamo lieti di riconoscere ad altri, ma forse qualcuno si dimentica che l’italiano lo conosciamo benino anche noi, per cui non è molto facile turlupinarci. Secondo il sindaco, quindi, chi utilizza il nome di Belgioioso, commetterebbe una frode, cioè a dire si comporterebbe per ledere, con l’inganno, un diritto altrui”.

Ma, di grazia, se qualcuno usa il nome Belgioioso inserito in una testata di un blog, di un sito internet o un giornale che inganno attuerebbe, visto la loro natura pubblica? Basta questo per affermare come l’uso dell’aggettivo “fraudolento” sia completamente sbagliato e fuori luogo. Rimarrebbe la presunta lesione di un diritto altrui. Ma chi possiede il diritto di utilizzo del nome Belgioioso? Solo il sindaco di tale paese? Oppure i suoi assessori? Gli abitanti? E quelli della Bassa? Ecc. ecc. ecc. Forse il sindaco non sa che per i nomi “geografici” non esiste nessun copyright. Perché se esistesse, lo stesso ragionamento che fa per i blog dovrebbe valere anche per il suo giornalino. Non si chiama forse “Vivi BELGIOIOSO“?

Molto interessante anche il paragone che fa tra l’uso della parola “Belgioioso” con la pubblicità dei lupanari dell’antica Roma. Ma i lupanari si facevano concorrenza e sarebbe veramente illogico farsela usando un identico slogan. Ogni lupanare ne avrà adottato uno suo: ad esempio “Venite a provare Demetra la vogliosa”; un altro “Provate le gioie di Fabia la lussuriosa” e un altro ancora “Sperimentate le labbra roventi di Emilia”, ecc. Ma se tutti i lupanari avessero scelto un’unica pubblicità, ad esempio “Provate le gioie di Fabia la lussuriosa”, quanti clienti avrebbero accalappiato? Perché è esattamente questo a cui porta l’illogico ragionamento dell’uso della parola “Belgioioso” nei blog per attirare “clienti”.

In ventiquattro parole, quindi, abbiamo avuto la dimostrazione di: a) una conoscenza dell’italiano piuttosto raffazzonata; b) una conoscenza del diritto approssimativa e c) un’assoluta mancanza di un ragionamento logico. Un bella media, non c’è che dire!

Dovremmo poi offenderci per essere paragonati a dei lupanari? Ma i lupanari erano luoghi di piacere e godimento. Se chi segue i blog prova lo stesso piacere e godimento come il frequentare un lupanare, noi ne saremmo estremamente felici. E i responsabili di questi blog sarebbero, agli occhi di chi sembra non conoscere molto bene la lingua italiana, il diritto e la logica, i tenutari dei suddetti lupanari? Ebbene, per quanto mi riguarda, cosa ci sarebbe di male? Sempre meglio che fare il sindaco!

  1. Vol. IV – DREP- GAMB pag.916 []
  2. Stesso volume pag. 945 []

Un editoriale da “fine mandato”

1 Ottobre 2013 da sgur_di_tri

Ho appena terminato di leggere l’editoriale del Sindaco della città di Belgioioso, Prof. Zucca, pubblicato sul nuovo numero del “Vivi BELGIOIOSO“, da qualche giorno in distribuzione in città. Un’editoriale da cui traspare come il primo cittadino (ormai “in dirittura d’arrivo“) sia un pochino preoccupato per l’esito delle prossime elezioni amministrative.

Lo scritto infatti, a mio parere , è un insieme eterogeneo di temi di cui, sinceramente, non sono riuscito a cogliere l’ideale filo conduttore. Ma ripercorriamolo insieme.

Per prima cosa il Sindaco ha voluto far sapere ai suoi cittadini che lui legge la rivista dei gesuiti “Civiltà cattolica“, per cui inizia l’editoriale con una lunga riflessione sull’intervista che Papa Francesco ha rilasciato proprio pochissimi giorni fa al periodico cattolico (vedi qui il numero 3918 del 19 settembre 2013 della rivista).

E così, riprendendo “papale papale” le parole del Pontefice, ci dice, fra l’altro, che occorre cambiare atteggiamento perché Dio nella creazione ci rende liberi, sottolineando il primato del Vangelo sulla dottrina che è strumento. E qui ci scappa una domanda: forse che, dopo le svolte politiche, siamo vicini ad una svolta religiosa in questo scampolo di fine mandato? Chissà! Vedremo!

Poi, improvvisamente, ecco che cambia argomento per “volare” in Germania, ed avventurarsi in considerazioni politiche sulle recenti elezioni tedesche, con un azzardato paragone tra il sistema partitico di quel paese e quello italiano .

Eccolo poi, con un balzo repentino, valicare a ritroso le Alpi e “atterrare” nuovamente in Italia, ed in particolare nelle Terre viscontee. E lo fa per dirci che nei dieci anni della sua amministrazione le opposizioni in Consiglio Comunale gli hanno sempre fatto opposizione. Che stranezze succedono mai in politica, l’opposizione che fa l’opposizione! Bah!?

E non è finita qui, perché, oltre che con l’opposizione, il Prof. Zucca se la prende anche con alcuni che si sono inventati blog utilizzando in modo fraudolento (sic!) il nome della città di Belgioioso per attrarre clienti come sulle facciate degli antichi lupanari romani (doppio sic!). Ragazzi, che raffinato paragone!

In conclusione, il Prof. Zucca si commiata dai lettori rivolgendo loro una domanda: Avremmo potuto fare di più oppure no? A voi giudicare.

Conclusione perfettamente condivisibile, perché è proprio ai cittadini di Belgioioso che spetta il giudizio su questa Amministrazione! Meditate gente, meditate!