La prima parte potete leggerla qui.
Un giorno infrasettimanale agli inizi di settembre 2011
Ore 8.50
Usciamo allo svincolo di Brig Zentrum e ci avviamo al parcheggio sotterraneo che si incontra sulla destra della strada, appena prima di arrivare nel centro di Briga. Entriamo e posteggiamo. Il parcheggio è ben illuminato e videosorvegliato e non costa neanche troppo, soprattutto se paragonato ai parcheggi di Pavia: 0,60 CHF all’ora, vale a dire mezzo euro!! Calziamo gli scarponi da trekking, ci mettiamo in spalla gli zaini e usciamo. Il parcheggio si trova a non più di cento metri dalla piazza principale, dove troviamo un’insolita animazione. Imbocchiamo la Bahnhofstraße, lunga non più di trecento metri, e alle 9.00 siamo davanti alla stazione da dove parte l’autopostale delle 9.18 per Blatten (ma non solo quello, ovviamente). Con il passare dei minuti la folla degli escursionisti continua ad aumentare, neanche ad agosto c’era così tanta gente. Appena dopo le 9.10 arriva l’autopostale. Gli escursionisti ordinatamente iniziano a salire e a fare il biglietto. Io intanto mi chiedo come cavolo riusciremo ad entrarci tutti. Ed infatti … Ed infatti, ad un certo punto, ecco spuntare un elvetico energumeno che si piazza davanti all’ingresso dell’autopostale e, sbraitando qualcosa in tedesco, blocca l’accesso al bus. Renzo ed io ci guardiamo, nessuno dei due ha capito una mazza. E mo’? Mi guardo attorno e vedo gli altri escursionisti, che come noi non sono riusciti a salire, starsene tranquilli e beati. La mia preoccupazione è che gli autopostali fanno coincidenza con le partenze (ed arrivi) delle funivie. Dovremo perdere una mezz’ora aggiuntiva (intervallo che intercorre tra una corsa e la successiva della funivia)? Niente paura, gente, siamo in Svizzera! L’autopostale delle 9.18 parte con un paio di minuti di ritardo e non si è ancora immesso sulla strada principale che ecco spuntarne un altro con in bella mostra la scritta Blatten. Si ferma e carica quelli che erano rimasti. Saliamo anche noi e facciamo il biglietto: solo andata a Blatten 5,80 CHF. Il nostro bus parte alle 9.28. Il tempo per raggiungere Blatten è di circa 20 minuti.
Ore 9.50
Nessuna fermata intermedia. Arriviamo a Blatten proprio all’ora in cui dovrebbe partire la funivia. Niente paura anche in questo caso, gli addetti sanno già tutto e hanno ritardato la partenza. Dobbiamo fare i biglietti con andata Blatten-Belalp ma con ritorno Riederalp- Mörel. Il costo è di 21,40 CHF (si può pagare anche in euro). La cabina è stracolma, siamo pigiati come delle sardine. Reggera? 🙄
Ore 10.10
Eccoci a Belalp. All’uscita dalla stazione della funivia verifichiamo se l’abbigliamento va ancora bene. Siamo partiti, infatti, dai 678 metri di altitudine di Briga e siamo arrivati a 2094. Fa un po’ più fresco, ma niente di che, l’abbigliamento va bene così. Ci incamminiamo per la strada sterrata che porta all’Hotel Belalp dietro il quale ha inizio il sentiero. L’hotel dista un paio di chilometri che percorriamo tranquillamente discorrendo del più e del meno, e guardando il panorama (Briga, Rosswald, il passo del Sempione).
Ore 10.40
Siamo arrivati alla terrazza naturale che si trova dietro all’Hotel Belalp (con la sua caratteristica chiesetta che sarà visibile lungo tutto il percorso) che permette la vista sul ghiacciaio dell’Aletsch, lo Sparrhorn, l’Aletschhorn, l’Eggishorn e Riederfurka, e dove inizia il sentiero. Scattiamo qualche foto e partiamo.
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Il sentiero, all’inizio, è molto ampio ma va percorso con un minimo di attenzione perché a destra c’è il vuoto. Siamo per sempre in montagna. Ma chi dovesse soffrire di vertigini non deve preoccuparsi, basta tenersi a sinistra a ridosso della montagna. Si perde rapidamente quota fino ad oltrepassare un “canalino“, dopo di che la discesa diventa più dolce e meno esposta. Rimane solo un punto esposto e dove il sentiero non è molto largo. Ma qui sono state poste della catene che servono da “corrimano” per coloro che hanno qualche problema con il vuoto. Comunque il tratto non è più lungo di dieci metri. Si arriva ad un bell’alpeggio con varie baite e una cappella dove, solitamente, gli escursionisti fanno una prima breve sosta per uno spuntino e dove si possono fare strani incontri. Il sentiero continua senza più alcuna difficoltà.
Ore 12.30
Dopo quasi due ore di cammino eccolo finalmente il famoso ponte sospeso in tutto il suo splendore. Lo vediamo dall’alto e ci occorrerà ancora un quarto d’ora per raggiungerlo.
Ore 12.45
Siamo arrivati al ponte sospeso. Ci fermiamo qualche minuto a leggere il cartello esplicativo delle caratteristiche del ponte stesso, nonché le informazioni riguardanti il ghiacciaio dell’Aletsch (tra cui spicca la notizia del suo arretramento annuo di 50 metri) e quelle delle foresta che si trova sul versante opposto (che è in graduale espansione). Scattiamo qualche foto e aspettiamo pazienti che una scolaresca accompagnata da due (atletiche) insegnanti, proveniente dalla parte opposta, termini la “traversata”. Incomincio per primo l’attraversamento seguito da Renzo. Mi fermo ad un certo punto e do uno sguardo di sotto: siamo sospesi a 80 metri d’altezza. Quando si attraversa, il ponte oscilla leggermente sia verticalmente (per il peso di chi ci sta camminando sopra) sia orizzontalmente (per il vento) dando la sensazione del beccheggio di una nave! 😆 La traversata non dura molto (sono “solo” 124 metri) e, appena arrivato dall’altra parte, scatto una foto al Renzo in arrivo (in tenuta “olandese”). 😆 Da questo momento cominciamo a salire. Fatti un centinaio di metri, diamo un’ultima occhiata al ponte.
Ore 13.00
Arriviamo al bellissimo e caratteristico Grünsee (lago verde), appena sopra al ponte, segnalato come area pic-nic. Ci fermiamo anche noi, tra i molti escursionisti, perché è ora di divorare qualche panino, addentare qualche frutto e qualche barretta di cioccolato. Durante la “pausa pranzo” discutiamo del più e del meno, sulle impressioni del ponte e del sentiero.
Ore 13.45
E’ ora di incamminarci, per arrivare ad Riederfurka mancano circa un paio d’ore e 450 metri di dislivello. Raccogliamo i rifiuti, ci ricarichiamo gli zaini in spalla ed eccoci, ben ritemprati, affrontare la salita attraverso l’Aletschwald (foresta dell’Aletsch). Durante la risalita non c’è niente da rimarcare, tranne il bel sentiero ombroso tra i larici.
Ore 15,45
Ce l’abbiamo fatta. La prima cosa che si incontra a Riderfurka è un bar-chalet con terrazzo dove troverete torme di svizzeri assetati tracannare schiumosi boccali di birra. Appena più in là e un po’ più in alto, però, si trova la bellissima villa Cassel, sede del Centro Pro Natura Aletsch. Ancora qualche scatto fotografico al panorama visibile da dietro la villa e poi si incomincia la discesa dei 128 metri che ci separano da Riederalp.
Ore 16.05
Raggiungiamo la stazione della cabinovia di Riederalp e ci “imbarchiamo”.
Ore 16.20
Siamo arrivati a Mörel. Usciamo dalla stazione della cabinovia, attraversiamo la strada e raggiungiamo la stazioncina ferroviaria distante non più di cento metri. Facciamo i biglietti per Briga (costo 5,00 CHF) e aspettiamo il treno delle 16.30 che arriva, manco a dirlo, in perfetto orario.
Ore 16.40
Eccoci di nuovo a Briga. Ci incamminiamo verso il posteggio. Solita animazione. Alle 16.55 partiamo da Briga e alle 19.30 scarico Renzo a Pavia. Alle 19,45 sono a Belgioioso. Gran bella giornata di trekking.
Note
Per chi volesse cimentarsi nell’impresa:
Abbigliamento: buoni scarponcini da trekking (ma c’è anche qualche fuori di testa che usa le scarpe da ginnastica: sconsigliatissime), una giacca antivento, zainetto, un pile di scorta (non si sa mai), copricapo, ombrellino o mantellina per pioggia.
Costi (in franchi svizzeri riferiti all’anno 2011): 5,80 autopostale per Blatten da Briga, 21,40 funivia andata Blatten-Belalp ritorno Riederalp-Mörel, 5,00 treno da Mörel a Briga, circa 6,00 per il posteggio.
Percorso – Lunghezza del percorso: poco più di 10 Km. Dislivelli: in discesa 500 m., in salita 450 m. e in discesa 125 m. Qui trovate il profilo altimetrico.
Durata: 5 ore circa (più o meno, in dipendenza dal grado di allenamento e senza contare le soste).
Periodo consigliato: da metà giugno a metà settembre.
Consiglio: noi abbiamo fatto il percorso da Belalp a Riederalp. Nulla vieta di farlo al contrario, da Riederalp a Belalp. Io però lo sconsiglio. Infatti da Belalp al ponte il sentiero è quasi completamente allo scoperto; questo significa poter ammirare tutto il panorama circostante in ore ancora relativamente fresche. Dal ponte a Riederalp, invece, il sentiero lo si percorre nelle prime ore pomeridiane ed il caldo è maggiore oltre ad essere in salita: meglio farlo, dunque, all’ombra della foresta dell’Aletsch. Salire, invece, dalla parte opposta nelle prime ore del pomeriggio sotto al sole e con un dislivello, seppur di poco, maggiore è impresa non molto sensata! O da masochisti. 😆