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Castello di Belgioioso: se non ora, quando?

19 Ottobre 2011 da sgur_di_tri

Il post “Castello di Belgioioso: “work in progress” di qualche giorno fa si chiudeva con l’esortazione all’opposizione in Consiglio comunale a presentare un’interpellanza per avere informazioni sullo stato avanzamento dei lavori nel Castello (cosa si è fatto, cosa rimane da fare, quali sono – ammesso che ce ne siano – gli impegni finanziari in corso, l’eventuale loro ricaduta sulle casse comunali, ecc.).

I Consiglieri comunali infatti, così come stabilito dall’art. 43 del Testo Unico per gli Enti Locali, dispongono del cosiddetto potere di “sindacato ispettivo”, potere che ritroviamo poi nel comma 4 dell’articolo 9 dello Statuto del Comune di Belgioioso, il quale dice testualmente:

I Consiglieri hanno potere ispettivo sull’attività della Giunta, e degli Uffici e Servizi dell’Ente, che esercitano in forma organica attraverso le commissioni consiliari e singolarmente mediante interrogazioni, interpellanze e mozioni.

Il Sindaco, o l’Assessore delegato, risponde entro 30 giorni alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri”.

E, a proposito di interrogazioni, l’ultima presentata da un rappresentante dell’opposizione Belgioioso Insieme/PdL è quella contenuta nella Delibera di Consiglio n. 51 del 29.9.2011 avente per oggettoInterrogazione del consigliere Giuzzi Giulio se, in occasione del Mercato all’americana di Sabato 17.9.2011 sono stati emanati provvedimenti per autorizzare gli ambulanti a occupare il verde pubblico di Piazza Vittorio Veneto.

Ebbene, se con questa interrogazione l’opposizione ha voluto dimostrare sensibilità per il verde pubblico, ci si chiede: quando presenterà un’interrogazione per chiedere lumi anche sull’andamento dei lavori nel Castello?

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I lavori nel Castello intanto proseguono a ritmo serrato, anche con nuove iniziative. Proprio qualche giorno fa, infatti, la Giunta comunale ha approvato (vedi la Delibera n. 180 del 12.10.2011) un progetto relativo l’allestimento di una sala polifunzionale e di una sala multimediale per un totale complessivo pari a  99.254,00 Euro.

Spesa a cui l’Amministrazione comunale – così leggiamo nella citata Delibera – farebbe fronte impegnando fondi propri per 30.000 Euro e facendo richiesta di accesso al “Fondo di rotazione per la cultura” della Regione Lombardia per 69.254,00 Euro.1

  1. Il Fondo di rotazione per il sostegno ai soggetti che operano in campo culturale – ai sensi dell’art. 4 bis, lettera A della l.r. 35/95 come modificato dall’art. 7 comma 13 della l.r.19/04 – prevede che la quota del 75% di quanto richiesto possa essere rimborsata in max. 10 anni senza interessi, mentre il restante 25% è a fondo perduto, e quindi non è da rimborsare []

I costi di un successo

17 Ottobre 2011 da sgur_di_tri

E’ un successo il Centro di aggregazione “Al Liston”, che il Comune di Belgioioso ha attrezzato in alcune sale del Castello! Questo è quanto abbiamo letto sulla stampa locale.  1

E’ senz’altro così se gli iscritti al Centro, nel giro di pochi mesi, sono arrivati a quota 120! Pensate, ben 120 ex-giovani di Belgioioso che, giornalmente, si alternano nelle sale rinnovate del Castello e, avvolti dalla storia (quella con la “esse” maiuscola), passano ore felici e spensierate. E al mercoledì giornata clou: è perfino prevista la “tombolata”!

E allora, che c’è? Non sei contento che questa Amministrazione abbia a cuore la terza età? Certo che lo sono, ma (ed è più forte di me) ogni qual volta sento (o leggo) di una qualsiasi Amministrazione comunale che ha attivato qualcosa, immediatamente (chissà perché) mi chiedo quant’è costata!

E così, scusatemi, mi succede anche stavolta! Proprio non riesco a scrollarmi di dosso una domanda: “Ma quant’è costato (e quanto costa) “Al Liston” alle casse comunali?”.

  1. Vedi La Provincia PAVESE del 17.10.2011 – pag. 15 []

Proverbiali auguri!

14 Ottobre 2011 da sgur_di_tri

Visto che Emilio e bsia hanno fatto ricorso a dei proverbi (o detti) per salutare il nuovo blog “NoiBelgioioso”, anch’io non ho voluto essere da meno.

L’avvio del nuovo blog “NoiBelgioioso” (con tanto di presentazione ufficiale nella sala consiliare e articolo sulla stampa locale) sembra davvero promettente. Quindi, ai promotori, che credo siano dei buoni intenditori, bastano poche parole: chi ben comincia è a metà dell’opera!

Ovviamente il cominciare bene, da solo, non basta (una rondine non fa primavera), perché per “imporsi” nella “rete” ci vuole costanza (dura più l’incudine che il martello). Ecco quindi qualche suggerimento, senza alcuna pretesa di verità (chi si loda si imbroda).

Abbiate sempre presente che chi non risica non rosica, per cui battete il ferro finché è caldo. Quindi impegnatevi al massimo e sapendo che l’ozio è il padre dei vizi, non adagiatevi sugli allori, ma sforzatevi di scrivere più articoli che potete (la pratica vale più della grammatica) e così facendo vedrete che vi verrà ancor più voglia di scrivere, perché, come si sa, l’appetito vien mangiando.

Vi consiglio tuttavia di non fare frequenti post sullo stesso argomento, di non esagerare perché il troppo storpia; fatene magari qualcuno di meno, senza premura, ma che siano curati, perché la gatta frettolosa fa i gattini ciechi, e vedrete che per questo, al momento giusto, avranno successo (la pera quando è matura casca da sé).

E mentre scrivete i post, sappiate che quando li pubblicherete essi rimarranno lì per sempre (scipta manent, verba volant), e anche se qualcuno di essi non avrà molti visitatori, non scoraggiatevi (non tutte le ciambelle riescono col buco); alla fine però, se la classe non è  acqua, la bravura verrà ripagata (buon sangue non mente)!

Parlando poi del contenuto dei post, dovreste aggredire i problemi e non accontentatevi di vivere e lasciar vivere, ma trattate temi sempre nuovi e sensibili all’opinione pubblica, andate al cuore delle questioni e, come la lingua batte dove il dente duole, andate a toccare i nervi scoperti, approfondendo gli argomenti per far sì che tutti i nodi vengano al pettine.

Ricordatevi infine di dire sempre la verità, perché immancabilmente, prima o poi, la verità viene a galla (e le bugie hanno le gambe corte), e non curatevi più di tanto delle critiche, perché dovreste per lo meno sapere che chi disprezza alla fine compra.

In futuro, nella vita del blog, magari ci potranno essere momenti difficili (non c’è rosa senza spine), ma sappiate che anche gli altri blog ne hanno avuto (non è tutto oro quello che luccica), ma non perdetevi d’animo, è proprio nei momenti difficili che si vedono i veri collaboratori (l’unione fa la forza), così insieme li potrete superare (una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso).

E poi, diciamocelo: il mondo è bello perché è vario (o … avariato. Boh?)! Ah, infine vi dico: “Moglie e buoi dei paesi tuoi” (so che non c’entra niente con il saluto al nuovo blog, ma mi piaceva metterlo alla fine del post!). Auguri!

Un discorso adrenalinico

13 Ottobre 2011 da bsìa

Servizio pubblico

11 Ottobre 2011 da Emilio Conti

www.serviziopubblico.it

Castello di Belgioioso: “work in progress”

11 Ottobre 2011 da sgur_di_tri

Quanto costa ristrutturare il Castello di Belgioioso? Noi del blog ce lo siamo chiesto più volte, l’ultima è stata con il post “Castello di Belgioioso: il restauro continua – 3” di qualche mese fa.

In quel post, riprendendo un articolo del “Vivi BELGIOIOSO” dell’aprile 2011, facevamo il punto sulla provenienza delle risorse finanziarie destinate alle opere di ristrutturazione, e avevamo anche predisposto uno piccolo schema riassuntivo.

Da allora, proprio per dare trasparenza alle spese sostenute dall’Amministrazione comunale per ristrutturare il vecchio maniero, abbiamo iniziato a pubblicare le Determine (riprese dall’Albo Pretorio) inerenti a tali spese (finora siamo arrivati a € 2.864.649,19 vedi qui).

Ora, il nuovo numero del “Vivi BELGIOIOSO” del settembre 2011 (in questi giorni in distribuzione), è tornato sull’argomento, e lo fa con un breve passaggio all’interno dell’articoloAvanti coi lavori pubblici, il punto del Sindaco” pubblicato a pag. 11; poche righe che però, a mio avviso, meriterebbero un maggiore rilievo (le riporto integralmente perché ognuno le possa valutare da sé).

(… omissis …)
Poi naturalmente vanno ricordati i lavori di restauro del castello, grazie all’Associazione Amici del Castello e alla particolare sensibilità in merito dello stesso Sindaco. E’ una sorta di “work in progress”, che però non ha condannato all’immobilità il Castello. Al contrario la ristrutturazione delle sale è sempre stata accompagnata da iniziative in parallelo che hanno tenuta sempre desta l’attenzione. Da segnalare che praticamente tutti gli interventi sono stati effettuati con finanziamenti a fondo perduto da parte della Fondazione Cariplo, dalla regione, dallo Stato e dall’Unione Europea”.
(… omissis …)

Oibò! Fermi tutti! Vediamo se ho capito bene: il “Vivi BELGIOIOSO”, organo ufficiale del Comune, ci segnala che “praticamente” tutti gli interventi per il Castello sono stati finanziati a fondo perduto? E’ così?

E allora, davanti ad una dichiarazione come questa, non pensate che l’opposizione in Consiglio non debba accontentarsi di due righe sul giornale comunale, ma presentare un’interpellanza urgente per sapere se davvero le cose stanno così? O No!?

Salvatori della patria?

10 Ottobre 2011 da Emilio Conti

E’ ormai da qualche tempo che vediamo imprenditori e/o manager che dimostrano insofferenza verso questo governo denunciandone l’inanità nel contrastare la crisi. E dopo le rimostranze proporsi in qualità di leader politici per sostituire gli incapaci che attualmente ci governano.

Su un solo punto, però, hanno ragione: nel denunciare l’immobilismo del governo B. Per quanto concerne la loro capacità di risolverci i problemi si dovrebbero avere molti dubbi. Soprattutto dopo aver visto e ascoltato il video seguente.

Un nuovo blog

8 Ottobre 2011 da Emilio Conti

Apprendiamo oggi dalla stampa locale1 che c’è un nuovo blog a Belgioioso! Si chiama “NoiBelgioioso” e lunedì prossimo, alle ore 21, nella sala Consiliare del Comune di Belgioioso, verrà presentato ufficialmente alla cittadinanza.

I suoi promotori sembrano avere progetti ambiziosi e, se stiamo al “Manifesto editoriale”, si sforzeranno “di mettere insieme l’osservazione imparziale dei problemi e dei successi ottenuti con l’immagine di poter abitare in una città migliore”.

Ora, al di là di tante belle parole (diffidiamo molto di chi usa l’aggettivo “imparziale”), noi di “belgioioso-rock” (noto covo di malfidenti) ci siamo chiesti quale sarà la collocazione del nuovo blog nel panorama politico cittadino. Per cui ci “scappa” una domanda: “quale posizione assumerà “NoiBelgioioso” nei confronti dell’Amministrazione comunale guidata dal Prof. Zucca?”.

La risposta, ovviamente, non lo sappiamo ancora, anche se la presenza, fra i promotori del “NoiBelgioioso”, del Segretario del PD di Belgioioso ci farebbe pensare che siamo in presenza di un blog a sostegno del Sindaco!

Ma dal momento che siamo anche seguaci del detto “non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso” non ci resta che aspettare. Nell’attesa, poiché siamo fermamente convinti che più voci rappresentino una ricchezza, come precursori del blog “politico” a Belgioioso, facciamo a “NoiBelgioioso” i migliori auguri.

belgioioso-rock

  1. Belgioioso 2.0 – la Provincia PAVESE – pag. 21 []

Per i suscettibili

7 Ottobre 2011 da bsìa

Visto e considerato che la sezione PD di Belgioioso è così attenta e reattiva a quello che questo blog scrive, ma solo quello che li riguarda (per il resto contraddittorio ridotto a zero), mi permetto di segnalare loro la lettura dell’articolo seguente, soprattutto di analizzare con attenzione le sette tabelle ivi riportate.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-la-chiamano-opposizione/2162860//0

Buona lettura!

Dedicato ad un anonimo compaesano

6 Ottobre 2011 da Emilio Conti

Vorrei dedicare, come il titolo del post evidenzia, queste note ad un nostro compaesano anonimo. Il post è piuttosto lungo: chi avrà la pazienza di leggerlo fino alla fine scoprirà cose molto interessanti.

Dovete sapere che a Belgioioso c’è una persona che segue puntualmente il blog e che mi scrive lettere anonime, a volte contenenti note o richieste, altre volte fotocopie di articoli di Vittorio Feltri o di altri giornalisti di destra, magari corredate da un’annotazione che mi invita a leggere qualcosa di diverso dal solito Marco Travaglio. Pensate, un persona che, ogni tanto, prende una busta, l’affranca e me la spedisce, che dedica al blog parte del suo tempo e del suo denaro: il tutto mi dà, ovviamente, una certa soddisfazione. Vorrei assicurare l’anonimo lettore del blog che gli articoli che mi spedisce li leggo (leggo tutto) e nel contempo precisargli che oltre a leggere quotidianamente “il Fatto Quotidiano”, “il manifesto” (orrore!!!) e “la Provincia PAVESE”, saltuariamente “la Repubblica” (ri-orrore!) o il Corriere, oltre a questi, leggo anche diverse testate on-line – Punto Informatico, Ansa, testate straniere  –  e/o altri siti di carattere tecnico e diversi altri blog. E’ vero, mi rifiuto ostinatamente di leggere la stampa di destra, non perché reputi che scriva solo scempiaggini (nessuno scrive solo scempiaggini) ma perché la trovo quasi sempre in malafede, soprattutto quando parla di economia. E dal momento che pur essendo la mia laurea in Scienze politiche, l’indirizzo specialistico è però “economico” e questo significa che qualcosina in quel campo la conosco, e non è così semplice, quindi, darmela facilmente a bere.

Non ne ho mai parlato perché non ammetto gli interventi in forma anonima. Avevo fatto un’eccezione qualche tempo fa a proposito di un certo “Luigi” che aveva scritto cose anche piuttosto interessanti e che avevo pregato, per discuterne, di palesarsi garantendogli che non avrei rivelato la sua identità. Nessuna risposta. E da allora, di tante lettere anonime che ricevo non ne ho mai fatto menzione. Perché adesso faccio un’eccezione? Perché mi vien dato lo spunto per parlare di un argomento che mi riguarda personalmente, e come me altre migliaia di pensionati (tra cui credo il mio anonimo lettore), e che dimostra come questo governo ricorra alla psicologia pubblicitaria per “infinocchiare” i cittadini e fargli digerire l’indigeribile.

Come sapete, quanto a luglio si è incominciato a parlare seriamente della crisi che ha colpito il nostro paese, dopo che il nostro governo l’aveva negata pervicacemente per mesi, se non per anni, improvvisamente si è deciso di intervenire con il primo decreto economico, sollecitato anche dal presidente Napolitano, Come sempre tra le misure adottate si è andati a colpire, tra l’altro, le pensioni, bersaglio preferito, da vent’anni a questa parte, di destra e sinistra, andando a modificare il metodo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione. Nella prima stesura si affermava che l’indicizzazione doveva essere piena per pensioni di importo fino a tre volte la pensione minima, che ammonta a 460,97 euro lordi mensili (stiamo parlando di pensioni fino a 1.382,91 euro lordi mensili – 460,97 x 3); per le pensioni di importo fino a cinque volte la pensione minima (cioè pensioni fino a 2.304,85 euro lordi mensili – 460,97 x 5), l’indicizzazione rimaneva piena per i primi 1.382,91 euro, mentre veniva abbattuta al 40% per la parte eccedente (921,94 euro); per le pensioni superiori a 5 volte la pensione minima nessuna indicizzazione (sempre, ben inteso, per la parte eccedente).

Come sempre, questi tecnicismi, che a descriverli sono piuttosto incomprensibili, diventano più chiari se spiegati con degli esempi. Supponiamo dunque che ci sia stata un’inflazione del 3% su base annua (come sembra essere quella di quest’anno in Italia) come sarebbe avvenuta la riparametrazione in base alla prima stesura del decreto? Su pensioni lorde fino a 1.382,91 euro lordi mensili il conguaglio sarebbe stato pieno,  vale a dire: 3 x 1.382,91 / 100 =  41,49 euro lordi mensili. Per chi invece ha una pensione lorda di  2.304,85 euro lordi mensili (5 volte la minima) il conguaglio sarebbe di 41,49 euro (riparametrazione piena sulla parte corrispondente a 3 pensioni minime) più il 40% del 3% sulla restante parte pari alla quarta e quinta pensione minima, vale a dire che il 3% si riduce allo 1,2% sui rimanenti 921,94 euro per un totale di 11,06 euro (921,94 x 1,2 / 100). Il conguaglio finale per coloro la cui pensione è di 5 volte la pensione minima risulta quindi essere di 52,55 euro (41,49 + 11,06). Importo che rimane invariato per coloro che percepiscono pensioni superiori a 5 volte la pensione minima perché per la parte eccedente non vi è più alcun recupero d’inflazione.

Questo è quello che sarebbe successo se fosse stata approvata la prima stesura. Ma cos’è successo? Che i sindacati, ma non solo, hanno incominciato a strillare accusando di furto ai danni dei pensionati: e furto lo era (e tale è rimasto, come capirete se avrete la pazienza di leggere tutto). Allora il governo dei pubblicitari ha fatto un “bel gesto” e ha detto: effettivamente il 40% di riparametrazione è un po’ poco. Accontentiamo questi rompiscatole e portiamo la percentuale (per la parte eccedente le tre pensioni minime e fino a cinque volte tale pensione)  dal 40% al 70%. Per la parte eccedente le 5 pensioni minime tutto è rimasto come nella prima stesura: cioè niente recupero d’inflazione. Tutti a gridare alla grande vittoria e ad aver fatto “rinsavire” questo governo. Questo è quanto è passato ed è attualmente in vigore. Quindi cos’è cambiato rispetto all’esempio numerico precedente? E’ cambiato che anziché riparametrare all’1,2% la parte eccedente le 3 pensioni minime, il conguaglio avviene al 2,1% (il 70% del 3%) per un importo di  euro 19,36  (921,94 x 2,1 / 100 = 19,36) con un totale complessivo di 60,85 euro (41,49 + 19,36) che è un po’ di più dei 52,55 che sarebbero risultati se fosse passata la prima ipotesi. Anche in questo caso, per le pensioni di importo superiore alle 5 mensilità minime, il conguaglio rimane sempre a 60,85. Stiamo parlando, ovviamente di importi lordi che poi vengono ridotti dall’aliquota fiscale che in media si aggira attorno al 23%.

Questo modo di procedere io lo chiamo “trattativa da suq arabo” (con il massimo rispetto per gli arabi). “Compra tappeto, mister! Solo cento euri”. “Te ne do venti”. “No dai, facciamo ottanta” ecc. per poi concludere a cinquanta. “40%, non tutto”, “No, dai facciamo 90%”, “55%” “80%” per concludere a 70%.

Ma il problema è:

com’era il calcolo del recupero dell’inflazione prima di questo ennesimo ladrocinio?

Come si fa a fare un confronto se manca uno dei due termini di paragone? C’è qualche giornale o TV che ve lo ha spiegato? Quanto mai: “questo è un argomento tecnico e non bisogna stancare il telespettatore o il lettore con i tecnicismi che poi non capirebbe”. Oltretutto trattano i cittadini da deficienti. Beh, non ve l’hanno detto loro, ve lo dico io e non è un compito tanto difficile, basta leggere attentamente quanto viene riportato nel mod. Obis M dell’INPS che viene spedito ad inizio anno a ciascun pensionato, che recita nel riquadro “AUMENTI DI PEREQUAZIONE AUTOMATICA PREVISIONALE DELLE PENSIONI PER L’ANNO ….“:

– nella misura del 100% per la parte di pensione fino a tre volte il trattamento minimo (fino a euro 1.382,91);
– nella misura del 90% per la parte di pensione fino a cinque volte il trattamento minimo (fino a euro 2.304,85);
– nella misura del 75% per la parte di pensione oltre cinque volte il trattamento minimo.

Conclusione: rubato completamente il 75% per la parte di pensione che eccede cinque volte la pensione minima; rubato il 20% (da 90% a 70%) per la parte di pensione che va da tre a cinque volte la pensione minima.

Quali sono gli effetti di un simile taglieggiamento, oltre all’ovvia riduzione nel rimborso dell’inflazione? Per capirlo bisogna chiedersi: a quali categorie appartengono coloro che percepiscono pensioni fino a tre volte quella minima? E quali quelle che superano tale soglia? Nella prima categoria rientrano tutte quelle pensioni che sono state date come ammortizzatori sociali: invece dell’indennità di disoccupazione ti do la pensione minima. Stiamo parlando di persone che di contributi ne hanno versati pochi o niente. Sempre in questa categoria rientrano anche buona parte delle pensioni di artigiani e commercianti che, vuoi per il fatto che sono categorie che godono di un trattamento per contributi previdenziali più agevolato del resto dei lavoratori (che però gli frutta una pensione più bassa) vuoi perché appartengono anche a categorie nelle quali l’evasione fiscale è molto diffusa, percepiscono pensioni che vanno dai 700,00 ai 900,00 euro netti mensili e quindi rientrano nei famosi 1.382,91 euro lordi mensili. La parte rimanente è rappresentata da operai ai gradini di stipendi più bassi. Nell’altra categoria, quella da quattro pensioni minime in su, troviamo gran parte degli operai e tutti gli impiegati. Risultato: chi non ha pagato contributi o chi ha evaso non viene minimamente penalizzato. Al contrario degli operai e degli impiegati che, in quanto lavoratori dipendenti, si sono pagati tutti i contributi e non hanno evaso. Vale a dire, la solita storia.

Pensate che sia finita qui? Tremonti è un tributarista e le cose le pensa bene! Per rispondere alla domanda precedente è necessario porne un’altra: dal momento che i conguagli pensionistici si fanno ad inizio anno, che bisogno c’era di inserire la modifica del calcolo del rimborso dell’inflazione di corsa in un decreto nel mese di luglio? Ogni gennaio, infatti, l’INPS esegue due operazioni: 1° calcola l’incremento di pensione in base al tasso di inflazione programmato per l’anno appena cominciato e 2° effettua il conguaglio tra in tasso di inflazione programmato e il reale tasso di inflazione per l’anno precedente. Se prendete il già citato Mod. Obis M di quest’anno, sempre nella sezione citata troverete scritto: “Per l’anno 2011, l’aumento per l’adeguamento al costo della vita è pari  all’1,4%“. L’INPS prevedeva che quest’anno l’inflazione sarebbe stata del 1,4%. Sappiamo invece che già adesso si sta parlando di un’inflazione del 3,1%. Poco male, all’inizio dell’anno prossimo avremo il conguaglio sulla differenza, ovvero sull’1,7%. Ma con quale metodo di calcolo? Quello vecchio (100%, 90% e 75%) o quello nuovo (100% e 70%)? Mi sembra inutile rispondervi. La risposta la sapete già.

Vorrei lasciare questo chilometrico post rivolgendovi un’altra domanda: come mai con l’INPS in forte attivo, quando si vuole far cassa si continua a colpire pensionandi e pensionati?

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P.S. Il mio anonimo amico mi ha mandato un’altra missiva nella quale mi chiede 1° se è vero che il nostro sindaco abbia intenzione di non rispettare il “Patto di stabilità”. La risposta è semplice: l’ha dichiarato lui stesso sulla stampa locale; più difficile è prevedere se manterrà la promessa o meno; 😛 e 2° se è vero che i mutui contratti dal Comune ammontino a 7 milioni di euro di cui 4 accesi da Zucca nelle sue due “legislature”. Qui la risposta è un po’ più difficile soprattutto per quanto riguarda quelli precedenti la discesa in campo. Se non ricordo male un calcolo approssimativo l’aveva fatto il Migliavacca per quelli accesi dallo Zucca e la cifra si avvicinava effettivamente ai 4 milioni di euro. Il problema, a mio avviso, non si riduce solo all’ammontare dei mutui, ma anche alla loro durata e al loro costo, ovvero il tasso d’interesse contrattuale.

Una risposta certa la potrebbe dare solo il Revisore dei conti del Comune che non la darà certamente a un blog così critico, ma la dovrebbe fornire su richiesta dell’opposizione, se questa si decidesse una buona volta a darsi una mossa.