Risposta al coordinatore del circolo PD di Belgioioso
16 Agosto 2011 da Emilio ContiGentile Sig. Greppi sono a rispondere alla sua e-mail (vedi qui) con un po’ di ritardo, come avevo preannunciato nella presentazione alla sua.
Le confesso di non essere stato completamente sorpreso dalla Sua lettera: certo, è stato sorprendente vedere con che rapidità, dopo appena due post di critica, si sia manifestata la sua reazione. Meno sorprendente è stato il tono della risposta. La sua mail in qualche modo mi conferma quello che da tempo è un mio convincimento personale e cioè che il PD, discendente dal glorioso PCI, abbia ereditato da questo uno dei suoi lati negativi peggiori perdendo per strada, viceversa, quello maggiormente positivo. Mi chiedo, infatti, dov’è finito l’anelito alla moralità politica che così tanto stava a cuore ad un grande segretario quale fu Enrico Berlinguer. Visto con quale tepore è stata commemorata la famosissima intervista rilasciata proprio trent’anni fa da quel Segretario al quotidiano “la Repubblica”. D’altra parte non c’è stato forse qualche dirigente nazionale che invece di esaltarne la figura ha pensato bene di glorificare Craxi? Lei, Greppi, mi informa di essere attivista dell’associazione Libera di Don Ciotti. E’ ammirevole! E lo dico senza alcun velo d’ironia. Personalmente considero Don Ciotti una grande persona e, da ateo, vorrei che la maggioranza dei preti italiani fossero come lui, forse la Chiesa ne trarrebbe grande vantaggio. Detto questo, sono sorpreso che Lei, come responsabile politico locale del PD, abbia come fonte di ispirazione Don Ciotti e non (o anche) Enrico Berlinguer, dal momento che Lei stesso auspica che “ci sia bisogno di una politica onesta”. Quale miglior esempio di onestà in politica di Enrico Berlinguer?
L’aspetto negativo è che sembra che il PD non abbia ancora perso quel brutto vizio “staliniano”, eredità del fu PCI, di “far fuori” tutti coloro che non la pensano esattamente come loro. Quelli de “il manifesto” buttati fuori dal partito, scissione con formazione di Rifondazione comunista, minacce, neanche tanto velate di ricorso all’azione legale. Non saprei infatti in che altro modo interpretare la frase :
“A tal proposito spero che a Lei sia chiaro il confine tra diritto di cronaca e critica e la diffamazione. E sono certo che per il futuro saprà continuare a conciliare nel rispetto della Legge, tra piena libertà di espressione e rispetto delle persone coinvolte.”
Questo è quello che non mi ha sorpreso. Lei afferma che nei due post “Le ferie vanno fatte” e “I coccodrilli” ci sarebbero “scurrilità mirate”. Scurrilità senz’altro, ma mirate a chi? Se si riferisce al “vaffa” ne “I coccodrilli” a me sembra che fosse piuttosto generalizzato. Concordo con Lei che di mirato ci sia quel “dare i numeri” a proposito dell’iniziativa di recarvi, come PD, da Bosone, che certamente deve averLa infastidita un po’. Ma sicuramente non era affatto un riferimento ad una Sua perdita di senno. Non penserà sul serio che questa fosse l’intenzione del mio collaboratore e mia? Quante volte si sente dire “l’è ‘dré dà i nümär” nel nostro ridente paesello? Oltretutto se consideriamo il fatto che era riferito ad un episodio ben preciso. Oppure la “scurrilità” la dovrei intendere riferita al generico “addormentati” che, però, non era riferito solamente a Lei a agli assessori PD, ma anche al fantomatico “comitato per la tangenziale” e ai negozianti di Belgioioso? Oppure, ancora, per il fatto di essere stati definiti “piddini da mezzogiorno all’una”? In questo caso penso che bsìa sia stato impreciso, forse avrebbe fatto meglio a scrivere “appartenenti ad una sinistra da mezzogiorno all’una” visto quello che succede non solo a livello locale ma anche nazionale!
Ma ancora, e mi spiace dovermi ripetere per l’ennesima volta, noto con vero dispiacere che ci si sofferma sempre e solamente sulla “forma” di quello che scrive il mio collaboratore e mai sulla sostanza. Ad esempio, Lei e gli appartenenti al PD, probabilmente, ve la siete presa per quel “addormentati” in merito alla tangenziale. Ma Le chiedo: da quanto tempo questo blog sta battendo il tasto tangenziale, e ben prima che succedesse il problema Ponte della Becca? Come mai nessuno nel PD belgioiosino ha preso l’iniziativa quando abbiamo evidenziato il problema? Forse perché un/a vostro/a assessore si divertiva a prendermi in giro quando lo/a incontravo per il paese redarguendomi “la tangenziale è cosa fatta”? Non vi sembra di essere un po’ a scoppio ritardato? Le dovrei anche ricordare, come abbiamo evidenziato sul questo blog, che senza un progetto approvato ben difficilmente l’amministrazione potrà ottenere le risorse necessarie alla realizzazione dell’opera. Come PD ce l’avete un progetto pronto? Se sì, cosa aspettate a portarlo in consiglio comunale, a discuterlo e a farlo approvare?
Un altro esempio di incapacità di cogliere il senso di quello che viene scritto io lo intravvedo nel post “I coccodrilli”. Cosa voleva dire bsìa? L’anno scorso, in conseguenza della chiusura parziale dell’ufficio postale di Belgioioso nel mese di agosto, il nostro sindaco, con grande risonanza sulla stampa locale, scrisse una lettera a Poste Italiane per lamentarsi dell’accaduto. Io colsi la notizia come pretesto per scrivere un post di critica al servizio di Poste Italiane (vedi Poste a singhiozzo ed altre amenità). sgur_di_trì intervenne, poiché l’episodio non l’aveva affatto convinto, e scrisse il post Poste a singhiozzo ed altre amenità – parte seconda nel quale evidenziava il fatto che Poste Italiane ha l’obbligo, per legge, di avvertire i comuni coinvolti dei piani di modifica dell’orario di apertura dei suoi uffici. Quest’anno si ripete la stessa manfrina dove al posto del sindaco troviamo il suo vice. Allora quale doveva essere la lettura del post incriminato? Se per legge Poste Italiane deve avvertire dei nuovi orari, i casi sono due. O non lo ha fatto, e allora il vice-sindaco doveva intervenire in modo ben più drastico e deciso per far rispettare la legge e non scrivere una lettera in cui afferma che il comune non è stato avvertito. Stiamo scherzando? Stiamo parlando di una violazione di legge. Se, invece, come noi sospettiamo, la comunicazione c’è stata, allora significa che qualcuno nella macchina comunale ignora queste informative. E a noi non sembra un fatto irrilevante: io la chiamo disorganizzazione. E’ questo che intendeva il mio collaboratore. A Lei non sembra un fatto che andrebbe chiarito per rispetto dei cittadini visto e considerato che è già la seconda volta che questo episodio avviene?
Ritornando ancora al post inerente alla Vostra iniziativa di andare a parlare con Bosone per la tangenziale. Forse sarebbe stato più istruttivo e divertente una risposta un po’ meno risentita e con un briciolo di ironia. E’ mia opinione che, quando si viene presi di mira si hanno due possibilità: o ignorare il pulpito da cui si viene attaccati oppure rispondere puntualmente alle critiche, come feci quando venni coinvolto in un post di un blog. Non mi misi a minacciare la violazione della privacy: risposi. Quale sarebbe potuta essere, allora, una risposta, a mio parere consona, al post di bsìa? Qualcosa del tipo: “E no, caro bsìa, noi del PD abbiamo deciso di posticipare le ferie e non stiamo affatto dando i numeri perché ci siamo accorti, purtroppo, che chi si deve far carico di promuovere, in maniera decisa e determinata, la realizzazione della tangenziale sembra non farlo con l’impegno che un simile compito richiede. E’ per questo che, nonostante il periodo ferragostano, abbiamo deciso di prendere l’iniziativa. La salutiamo augurandole buone ferie“. Avreste colto i fatidici due piccioni con una fava: rispondere per le rime al mio collaboratore e informare i cittadini che seguono il blog della situazione “tangenziale” all’interno del PD di Belgioioso.
C’è stato un passaggio, nella Sua mail, che mi ha fatto sorridere ed è quello che spiega ciò che a Lei preme maggiormente. Il passaggio è il seguente:
“(…) ma se vogliamo guardare al futuro non bastano critiche aspre o semplificazioni urlate o peggio insulti che guardano dentro la politica senza fare distinzione tra politica e politica. La politica con l’ indice puntato fa perdere occasioni di discussione vera, non consente il dialogo tra chi la pensa in modo diverso e finisce per dare spazio a monologhi virulenti che vedono ovunque complotti e congiure ai limite della superstizione.”
Mi ha fatto sorridere perché mi ha richiamato immediatamente alla mente un passaggio analogo di un’altra mail che ricevetti un po’ tempo fa (vedi il post E’ arrivata Ginevra):
“(..) perché in questa cittadina (Belgioioso) ci sono alcuni che amano così tanto la politica urlata? E’ cosi sicuro, signor Emilio che siano in tanti? Io leggo tante maldicenze, tanta cattiveria, tanto livore, (…)”
Certo, non è proprio uguale, ma penso che il senso sia analogo. Vorrei però sottolineare una frase in particolare: “La politica con l’indice puntato fa perdere occasioni di discussione vera, non consente il dialogo tra chi la pensa in modo diverso e finisce per dare spazio a monologhi virulenti (…)”. Lei stesso, più sopra, afferma: “Figuriamoci dunque se questo diritto (alla critica [N.d.R.]) non possa o persino non debba manifestarsi anche mediante gruppi di discussione locale on-line come il suo Belgioioso-rock dove chiunque, purché registrato, può partecipare per discutere, criticare persino con scherno e vivace polemica, confutare proposte o iniziative politiche assunte nella gestione della nostra Polis.”1 Da quanto tempo è attivo il blog belgioioso-rock? Glielo dico io: dal settembre del 2007 (quasi quattro anni). Quanti del PD si sono registrati e hanno partecipato alla discussione? Lei auspica di poter discutere, però quando ne ha la possibilità non solo non lo fa, ma ci accusa di monologare. Lo trovo singolare. Quando legge un articolo su un quotidiano Lei lo considera un “monologo”? Quante possibilità ha di partecipare ad un dibattito in un quotidiano? Sappiamo benissimo che qualcuno ha vietato di partecipare a questo blog, quindi vediamo di non prenderci in giro, per favore. Come più volte specificato questo blog nasce per denunciare quello che non va (pareri soggettivi) nella gestione del comune. Cos’è che non si riesce a capire in questo? L’amministrazione dispone di ampio spazio sul più importante quotidiano locale: Lei che è così sensibile al dialogo saprebbe dirmi quanti articoli sono apparsi, su quel quotidiano, che parlano delle opposizioni? Oppure quante lettere, di loro componenti, sono state pubblicate nella relativa rubrica? Poi c’è il Vivi BELGIOIOSO e poi anche un blog. E poi qualcuno si lamenta che ci sia qualcun altro che dissente e che non dialoga?
Interessante anche la Sua (e presumo anche degli assessori PD) visione del fare politica. Lei sostiene che:
“Rifiutare le alleanze, rifiutare la mediazione in un mondo complicato e pluralistico nella vita come in politica non porta da nessuna parte mentre mi pare ci sia bisogno di una politica onesta o per dirla con Don Ciotti della CORRESPONSABILITA’, che sappia migliorarsi e farsi rispettare.
C’ è forse un ‘ altra strada?
Personalmente , ma sarà pure un mio limite, non ne vedo (…)”
Se avessi dovuto descrivere la “politica” della cosiddetta “prima repubblica” non avrei saputo descriverla meglio. Io, al contrario di Lei, questo modo di far politica lo chiamo “inciucio”. Sono sempre più convinto, infatti, che, in politica, sia arrivato il momento della “radicalità”. Radicalità intesa come “strenua difesa dei propri valori politici, senza nessun cedimento a compromessi di alcun genere”. Quante volte abbiamo sentito definire la politica come “l’arte del compromesso”? Se i compromessi, le alleanze si fanno per realizzare un qualche progetto utile per la collettività e non per riempire le tasche di qualcuno, allora ben venga il compromesso e l’alleanza. Purtroppo, da vent’anni a questa parte, si son fatti compromessi anche sui valori fondamentali dei singoli partiti, che ha prodotto una scena politica sempre più somigliante a una cloaca nella quale non si riesce più a capire cos’è la destra, il centro e, purtroppo, anche la sinistra. Lei non si dovrebbe stupire di questo mio convincimento che ho espresso sinteticamente anche nel mio profilo sul blog: “Non ne può più di questo modo di far politica.” Lo dicevo quattro anni fa e ne sono ancor più convinto adesso. Ma qui siamo nel campo delle opinioni che, come tali, non essendo verità, sono … opinabili. Lei ha la Sua, io ho la mia. Ma c’è un sistema per verificare se quello che Lei sostiene ha avuto o meno successo. Un metodo oggettivo che consiste nell’analisi dei risultati elettorali. Vediamo cos’è successo negli ultimi tre anni:2
Tipo elezioni | Voti PD | Voti UDC |
Europee 2009 | 745 | 198 |
Regionali 2010 | 596 | 132 |
Provinciali 2011 (primo turno) |
326 | 1142 |
Non voglio fare nessun commento.
Per quanto riguarda poi l’auspicio di poter discutere personalmente con me, Le dico che caratterialmente non sono molto ben disposto verso chi prima mi minaccia e poi mi tende la mano (ebbene sì, ho un pessimo carattere), ma ammesso anche che possa fare, nel Suo caso, un’eccezione non vedo di cosa dovremmo discutere, vista la distanza che ci separa nella concezione della politica, e su cosa dovremmo confrontarci.
Per concludere voglio rassicurarLa di non essermela affatto presa. Finché le critiche riguardano la mia, e dei miei collaboratori, attività di blogger non ho nessun problema, anzi. Diverso sarebbe se invece riguardassero la mia vita privata o coinvolgessero qualche mio famigliare. Vorrei rivolgerLe anche una preghiera: siate (almeno voi del PD) meno seriosi quando leggete il blog, imparate a riderci anche sopra, ma, soprattutto, fate uno sforzo di capire il nocciolo della critica e, se del caso, ribattete in modo puntuale e chiarificatore. Ma soprattutto continuate a leggere il blog.