Nefandezze italiche
29 Marzo 2011 da Emilio ContiLeggendo la stampa di ieri sono venuto a conoscenza di queste due “esaltanti” notizie:
- Belgioioso è stato l’ultimo paese della provincia, assieme a Siziano, ad aver subito il taglio della consegna della corrispondenza al sabato. C’è da essere orgogliosi di vivere in una nazione dove le Poste non consegnano la corrispondenza il sabato. Mentre negli altri paesi europei la posta viene consegnata anche due volte al giorno (mattina e pomeriggio), dove i postini se ne vanno in giro a piedi con il loro trolley pieno di corrispondenza, da noi si è pensato bene di acquistare una marea di rumorosissimi motorini (almeno c’è la possibilità di qualche incidente stradale) e di non consegnare più la posta il sabato. Mentre le Poste svizzere macinano utili consistenti, le nostre carissime (nel senso dei costi) poste continuano allegramente a perdere (ma i c.d. manager non dovrebbero essere cacciati a calci?), oltre a fornire un servizio allucinante1 (ho spedito una raccomandata con ricevuta di ritorno, destinatario di Pavia, il 7 febbraio scorso, costo 5,00 euro: ad oggi – 29 marzo 2011 – non ho ancora ricevuto la cartolina di ritorno). Dopo le chiusure agostane, abolizione della consegna della corrispondenza al sabato. Qualcuno potrebbe obiettare che non ho letto bene l’articolo2 dove si dice che il servizio del sabato verrà affidato a ditte appaltatrici “esterne”. Non mi è sfuggito, il fatto è che qualcuno dovrebbe anche spiegarmi la logica di una simile organizzazione! Devi pagare i postini, sia che lavorino cinque che sei giorni la settimana, e tu vai a buttare soldi per affidare il servizio, per un giorno alla settimana, a dei privati? Le poste Italiane perdono e allora spendono di più? E sperate che ci crediamo? L’ennesima presa per i fondelli.
- Sempre dallo stesso quotidiano apprendo dello scontro tra Pdl e Lega per la scelta del candidato a presidente di Provincia per le prossime elezioni di maggio. Dal momento che il Pdl ha scelto di ricandidare Poma, la lega si è infuriata. Ma si è imbufalita perché il Poma si è dimostrato inadeguato a amministrare la Provincia? Cosa vi salta mai in testa! Le strade assomigliano a quelle di Bagdad, i ponti pure, ma il motivo è la ruggine che ha incrostato i rapporti tra Poma e Ciocca. Inciso: ad onor del vero, quantunque il Poma si sia dimostrato un fallimento, se dovessi essere costretto, pistola alla tempia, a scegliere tra i due, non avrei esitazioni: Poma a vita. Fine inciso. Ma questo è ciò che succede in un sistema elettorale, definito “democratico”, in cui ai cittadini è stato tolto il diritto di scelta. L’unica speranza che ci rimane è che questi due continuino ad “odiarsi” in modo che ci sia qualche possibilità che vinca qualcun altro.
Viva l’Italia e viva l’Europa.
- Vedi Poste a singhiozzo ed altre amenità [↩]
- La Provincia PAVESE – 28.03.2011 – pag. 13 [↩]
“Vivi Belgioioso”: che fare?
26 Marzo 2011 da sgur_di_triLo scorso 19 marzo il Direttore Responsabile del “Vivi Belgioioso”, signora Daniela Scherrer, ha lasciato un lungo commento ad un mio vecchio post dal titolo “Vivi Belgioioso”: il giornale che ti allunga la vita!” (i frequentatori del blog possono visionare per intero il commento della Signora Scherrer cliccando sul titolo del post!), commento che ho letto con molta attenzione.
Il Direttore, ovviamente, va oltre al citato post e, in un sol colpo, passa in rassegna le “critiche” che attraverso il blog, nel corso del tempo, erano state mosse alla gestione del giornale comunale (articoli che riprendono notizie superate, la carenza di informazioni per i cittadini, i costi, i contributi degli sponsor/inserzionisti, ecc.).
In sostanza, lo scritto è una risposta complessiva a nostre precedenti osservazioni: ci sono le scuse per il refuso, il rammarico di non aver corrisposto alle nostre aspettative, la rassicurazione ai cittadini di Belgioioso sul costo zero del giornale, i ringraziamenti agli sponsor, e altro ancora.
Non solo, il commento (senz’altro autorevole) offre anche spunti per ulteriori riflessioni; ci sono, infatti, aspetti che, a mio parere, meriterebbero di essere approfonditi (o meglio chiariti). Vediamoli insieme.
1) Direttore VB: “Il Comune non spende un euro (per realizzare il “Vivi Belgioioso”), è l’editore, ma l’incarico di realizzarlo è stato dato al settimanale “Il Ticino””.
L’affermazione fa sorgere delle domande, del tipo: qual è la natura dell’incarico che il Comune di Belgioioso ha dato al settimanale “Il Ticino”? Quali sono i suoi contenuti? E’ un incarico a “tutto tondo”? Cioè, comprende stampa, raccolta pubblicitaria e confezionamento del giornale?
2) Direttore VB: “Eventuali passivi sono a carico quindi esclusivamente nostro (“Il Ticino”)”.
Altre domande: il fatto che “Il Ticino” si accolli le passività del “Vivi Belgioioso” è forse uno degli aspetti della convenzione di cui parlavamo prima? E nel caso, invece, dovessero esserci eventuali attività, quali comportamenti si prevede di mettere in atto?
3) Direttore VB: “per fortuna possiamo ringraziare (davvero di cuore) gli sponsor che non ci fanno mancare il loro appoggio”.
Anche qui nuove domande: gli introiti della gestione pubblicitaria da chi vengono incamerati? E’ “Il Ticino” che gestisce i contributi degli sponsor? Considerato che sul giornale il nome degli sponsor/inserzionisti va ad affiancarsi a quello del Comune di Belgioioso, viene fatto sottoscrivere un documento, in cui lo sponsor/inserzionista dichiara, ad esempio, l’inesistenza a suo carico di limitazioni a contrattare con la pubblica amministrazione, di impedimenti derivanti dalla sottoposizione a misure cautelari antimafia, di procedure concorsuali o fallimentari (ovviamente solo nel caso di imprese)?
4) Direttore VB: “Quando riusciamo confezioniamo articoli nuovi, altrimenti attingiamo ai nostri scritti sui rispettivi giornali di appartenenza.”
Capisco che trovare spunti nuovi, specie in una realtà relativamente piccola come quella di Belgioioso, non sia affatto semplice, come capisco pure che “fare” un giornale comunale impegni non poco, anche perché un periodico edito da un Comune, a mio parere, non dovrebbe avere meramente un tono politico/celebrativo, ma tendere maggiormente verso un aspetto istituzionale/informativo.
5) Direttore VB: “volevo fare qualcosa per il paese senza pretendere naturalmente di accontentare tutti”.
Accontentare tutti certamente non è possibile, ma cercare di accontentarne qualcuno in più di quanto avviene oggi, penso si possa fare anche subito. Ad esempio, si potrebbe prevedere uno spazio anche per l’opposizione. Se poi i consiglieri dell’opposizione non avranno nulla da dire, peggio per loro!
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Come si può notare, quelle esposte sono semplici riflessioni (sia pure poste anche sotto forma di domande) che mirano ad una gestione sempre più trasparente di quello che dovrebbe essere il giornale della comunità di Belgioioso (e non solo oramai).
Tutto ciò premesso, c’è un’ultima domanda che sorge spontanea: come mai il Comune di Belgioioso non fa ciò che moltissimi altri Comuni hanno già fatto, cioè non si dota di un Regolamento per la gestione del proprio giornale?
Un Regolamento condiviso da entrambi gli schieramenti presenti in Consiglio comunale farebbe sparire, come d’incanto, tutte le domande.
Alla prossima uscita del “Vivi Belgioioso”!
Germogli di primavera e fresche acque
23 Marzo 2011 da bsìaQuest’anno lo sbocciare di foglie e fiori è leggermente in ritardo. Solo in questi giorni incominciamo a vedere i primi fiori sugli alberi. La natura ha sentito l’abbassamento di temperatura di qualche settimana fa. Ma, come sempre, la primavera, non quella astronomica, prima o poi arriva.
Anche le cucurbitacee si sono risvegliate dal torpore invernale e stanno mettendo boccioli consistenti. Il più grosso si chiama “Hotel da 90 (novanta) camere”.1 Cazzo, siamo o non siamo una fottuta città? E, in una città che si rispetti, non può mancare un hotel megagalattico da 90 camere e a cinque stelle! Parbleu!! Oddio, non saremo forse di fronte alla ben nota mania di grandeur del peponide? Anche il presidente provinciale di Federalberghi sembrerebbe pensarla così, viste le difficoltà che sta incontrando il turismo.
Io, invece, stavolta concordo. Un bel hotel da 90 camere è indispensabile per Belgioioso-city! Il fatto è che quelle 90 camere vanno riempite. Per cui vorrei anch’io contribuire allo sviluppo turistico del paesello … oooopppps, pardon, della città. Belgioioso, ridente neo cittadina della Bassa, è conosciuta soltanto per lo stra_arci-mega-super_noto maniero, con tripudio di affreschi annessi. Ma ci sono anche bellezze naturali che andrebbero adeguatamente valorizzate e proposte al grande pubblico. Per esempio i ridenti corsi d’acqua che attraversano e circondano la City. Quando il poeta decantò le “Chiare, dolci et fresche acque” si trovava a Belgioioso!!! Fonte di sublime ispirazione, le gorgoglianti acque potrebbero, dunque, rappresentare un richiamo turistico ragguardevole.
Ecco, qui di seguito, alcuni scatti dei nostri idilliaci corsi d’acqua. Poiché questo blog aderisce alle Creative Commons, mettiamo queste foto a disposizione dell’amministrazione comunale per creare una brochure per la promozione turistica della city. Chi vorrà visitare gli ameni luoghi avrà la possibilità di assaporare i soavi effluvi della vegetazione rivierasca. Le immagini posso essere ingrandite cliccandoci sopra.
Rio Castello – in pieno centro!
Rio Mulino
Rio Roggiolo
- “Belgioioso, hotel con vista sul castello” – La Provincia PAVESE – 22.03.2011 [↩]
Promemoria per il fighetta – trentesima puntata
23 Marzo 2011 da bsìaDelusioni a raffica: ma ridiamo!
22 Marzo 2011 da adminCi avevo sperato tanto e ci avevo creduto. L’Europa è l’unica speranza per l’Italia! Basta doppia morale! Basta vivere secondo la filosofia del “vivi e lascia vivere”, del “fatti gli affari tuoi”, del “pensa per te”, della “raccomandazione”: basta! Un po’ di sana morale calvinista! Ero euforico come la più giovane età è solita consentire. Poi, finalmente, è arrivata pure la moneta unica. “Ci siamo!”, mi son detto, “E’ fatta!”. Beata speranza. Le delusioni si sono susseguite a raffica. Moneta unica senza un’unica politica tributaria, anzi, con una politica monetaria schiava della Germania e che nessun economista intellettualmente onesto giudica corretta; organi che dovrebbero essere sovranazionali ma di cui il nostro paese si fa beffe (Multa per le quote latte? Chissenefrega! Sforamento dell’inquinamento a Milano? Idem come prima! Ecc.) Nessun ministero degli esteri europeo. Parlamento europeo senza reali poteri.
Ogni tanto, però, qualcosa che mi ridava un po’ di speranza succedeva. Come la sentenza della Corte Europea per quanto riguarda l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici. Almeno quello! Un minimo di decenza per uno Stato che si professa laico e non un protettorato del Vaticano! Anche in questo caso mi ero illuso. Un governo prostrato (se non prostituito) alla Chiesa ha fatto subito ricorso e ha vinto. La Grande Chambre, ribaltando la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, ha stabilito che il crocefisso sarebbe un “simbolo essenzialmente passivo” per cui non darebbe fastidio a nessuno (tranne, evidentemente, al povero tapino che ha avuto l’ardire di dissentire). Tripudio tra i cosiddetti “cattolici” che vedono ancora una volta riconosciuto il loro “diritto” all’imposizione delle loro volontà su quelli che non la pensano come loro. Anche se questi cattolici sono “per la famiglia”, e ne hanno due e pure divorziati; sono contro la prostituzione, e poi si riempiono di escort; contro la droga, e poi tirano coca che neanche un aspirapolvere da 1000 Watt. I cattolici veri invece sono quelli che si indignano quando sentono definire il loro simbolo sacro “segno della tradizione italiana” o “simbolo essenzialmente passivo”; quelli che mai e poi mai si sognerebbero di imporre alcunché a qualcuno.
Sulla sentenza ha certamente influito anche la pesante presa di posizione del nostro Presidente della Repubblica che ha fatto sapere, non ricordo le parole esatte, che il crocefisso sarebbe “una questione italiana di cui l’Europa non dovrebbe occuparsi”. Come un leghista qualsiasi Altra grande delusione, questo Presidente della Repubblica!
Ma la sentenza della Grande Chambre potrebbe rivelarsi un boomerang. L’ha ben capito, con la solita arguzia, Stefano Disegni mostrandone le possibili conseguenze nella sua striscia, dal titolo “Accà nisciuno è fesso” pubblicata su “il Mistaffo”.1
Potete vederla cliccando qui con l’avvertenza che il contenuto è piuttosto forte e non adatto a tutti. Se ne consiglia quindi la visione ai maggiori di quattordici anni!
- Inserto satirico domenicale de “il Fatto Quotidiano” [↩]
Promemoria per il fighetta – ventinovesima puntata
21 Marzo 2011 da bsìaIl fazzolettino verde e la tv!
21 Marzo 2011 da sgur_di_triA difendere l’indifendibile, e cioè Silvio B., ormai sono rimasti solo il PdL e la Lega Nord, e quando gli esponenti di questi due partiti lo fanno in tv sembra che parlino all’unisono utilizzando gli stessi argomenti, se non le stesse parole.
Non so se ci avete fatto caso, ma se ci dovessimo basare solo ed unicamente sulle dichiarazioni rilasciate (e se non fosse per la notorietà del politico di turno), penso che nessuno riuscirebbe a distinguere uno della Lega Nord da uno del Pdl!
Così, per riconoscere uno della Lega non c’è rimasto altro che il fazzolettino verde infilato con cura nel taschino della giacca, su cui istintivamente (ed inevitabilmente) cade il nostro occhio di telespettatori.
E se per i leghisti quella strisciolina verde è vissuta come simbolo dell’identità padana, chissà perché dentro di me, invece, smuove un bisogno irrefrenabile, un bisogno che mi spinge a … cambiare canale!
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