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Bsiàte – ventesima puntata

29 Luglio 2010 da bsìa

“Ci penso iiiiiiio1 al rilancio del basso pavese!” “Ci penso iiiiiiio a risolvere il problema della disoccupazione nel basso pavese!” “Ghe pensi mì al Tekno Park.” “Iiiiiiio non faccio come tutti quegli altri stronzi dei sindaci limitrofi (leggi Dossena) che puntano tutto sulle logistiche”.

Adesso, invece, stando a quanto pubblicato sulla stampa locale2 parrebbe che al posto del celeberrimo stra-ultra-arci-noto Tekno Park arriverà una bella LOGISTICA!!!! Buuuuuuuuuuuuu!!! :mrgreen:

Ora, visto che da un po’ di tempo certa stampa locale mette il copyright su certi articoli e, guarda un po’ la coincidenza, proprio l’articolo in questione è soggetto a tale diritto, non posso riportare le dichiarazioni di “sua_stragiabülità”, che, credetemi, sono da sbellicarsi. Ad ogni modo, il principe dei sindaci ha dato la colpa della tremenda débâcle alla crisi. Ma va? Che acutezza! Che prontezza di riflessi!! Degna del Massa della Ferrari! 😐

Toh, pare ci sia la crisi!! 😯 E’ riuscito perfino ad arrivare dopo del Berlusca! Grande!!! 👿

Però, gente, non per dire, ma qualcuno su questo blog qualcosa l’aveva scritta in tempi non sospetti (quasi un anno fa)!3 Che dire: o siamo tremendamente bravi noi, o il nostro sindaco vive nell’Iperuranio. Oppure … non sarà per caso che il belgioiosino è un emerito gonzo a cui piace un frego farsi prendere per il culo? 👿

E adesso arriverà l’Ecodeco di Corteolona: pronti a prenderlo nel culo con l’incondizionato contributo della cosiddetta “opposizione”?

  1. Da pronunciarsi come il simpaticissimo tecnico della Ferari di Zelig 😆 []
  2. La Provincia PAVESE del 29.07.2010 – pag. 19 []
  3. Vedi La festa è finita []

Terre Viscontee: idee nuove per il turismo locale

28 Luglio 2010 da sgur_di_tri

Come certamente saprete, qualche settimana fa – durante un convegno organizzato nel Castello di Belgioioso dal Circolo culturale “Felice Cavallotti” sui tagli alla finanziaria – è stata avanzata l’idea di attivare un treno a vapore1 per consentire ai turisti di visitare alcune località della nostra zona, valorizzando così la linea ferroviaria già esistente.

L’idea, che ricalca altre analoghe iniziative già da tempo attive in altre parti d’Italia (vedi qui), è stata subito raccolta dal Sindaco di Belgioioso, Prof. Zucca, ma è stata da più parti fortemente criticata e definita irrealizzabile per i costi troppo elevati che comporterebbe (in primo luogo la sistemazione delle stazioni).

Ora, anche noi del blog – per non essere tacciati di insensibilità verso il problema del “turismo locale” – vorremmo contribuire, in termini di idee, proponendo soluzioni veramente innovative per attirare sempre più turisti nelle Terre Viscontee e nel Basso Pavese.

Per questo motivo, a partire da oggi, indiciamo una campagna per raccogliere “Nuove idee per promuovere il turismo nelle Terre Viscontee”.

Comincerei io con una proposta concreta, che penso buona per una località ad alta vocazione turistica come si propone Belgioioso ed il suo territorio: consiste nell’attivazione di un servizio di “risciò”.2

Sì, avete capito bene, un servizio di “risciò” (tipo quello in uso nei paesi asiatici) da adottare durante le manifestazioni di particolare richiamo. Il servizio potrebbe essere poi eventualmente esteso, fino a renderlo permanente per spostamenti all’interno del paese.

Si potrebbe, ad esempio, istituire un servizio di risciòa chiamata” (una via di mezzo tra il “pollicino” ed il taxi): vuoi andare al Supermercato e non vuoi usare la macchina, chiami il “risciò“; sei fuori con gli amici e hai bevuto un bicchiere di troppo, per tornare a casa chiami il “risciò“, e così via.

Si attendono nuove idee, e le migliori verranno pubblicate sul blog.

  1. La Provincia PAVESE del 4 luglio 2010 – Pag. 18 []
  2. Come penso sappiate, di risciò ce ne sono di varie forme e di modalità di traino (a pedalata ed anche elettrici). L’idea del risciò non è poi così strampalata come potrebbe sembrare, tant’è che a Firenze un servizio di risciò è già attivo da giugno 2010 in fase sperimentale (vedi qui) e – la notizia è proprio di questi giorni – sembra che presto verrà attivato anche a Roma. []

Castello di Belgioioso: il restauro continua …

24 Luglio 2010 da sgur_di_tri

Come è noto, nel 2007 l’Amministrazione comunale di Belgioioso, guidata dal Prof. Zucca, ha proceduto all’acquisto della parte est del Castello, e ha dato avvio ai lavori di ristrutturazione per il suo recupero funzionale, lavori che hanno portato, fra l’altro, al restauro di alcune sale.

E così, nel corso di questi tre anni, nelle sale rinnovate del vetusto maniero si sono potute svolgere mostre di pittura (Schifano, De Chirico, Rotella, e altri), si sono organizzati convegni e cerimonie di vario tipo e, come annunciato, alcune di esse ospiteranno, in un prossimo futuro, una Mostra permanente sull’ambiente e il paesaggio (o Ecomuseo).

Tutto bene quindi? Sembrerebbe di sì. Ma una domanda sorge spontanea: quanti sono i soldi che si stanno mettendo nel restauro del Castello? O meglio: si sa esattamente quanto gravano o graveranno queste spese sui Bilanci del “paesello”?

Per cercare una risposta siamo andati sul sito internet del Comune di Belgioioso, dove sono postate le “Relazioni allegate ai Bilanci di Previsione”, e da lì qualche informazione l’abbiamo ricavata, rispettivamente, per il 2009 a pag. 14 e per il 2010 alle pagg. 7, 8 e 14.

Ebbene, dalle due Relazioni una cosa emerge chiaramente, e cioè che si viene rassicurati circa la copertura delle spese di restauro  le quali – così ho capito io – non graverebbero sul Bilancio comunale (e quindi sui cittadini di Belgioioso), ma sarebbero coperte da finanziamenti provenienti da fonti diverse (dalla Regione Lombardia, da privati, dalla Fondazione Cariplo, dal Consorzio Terre Basso Pavese).

Con questo unico particolare, che abbiamo rilevato a pagina 8 della Relazione del 2010, e che riportiamo testualmente:Il restauro del castello rappresenta comunque una voce importante del programma delle opere pubbliche dell’anno 2010. Il progetto in fase di approvazione per il restauro del secondo lotto funzionale verrà finanziato dalla Fondazione Cariplo e in parte con fondi propri. E’ stato previsto al momento un mutuo di 860.000 euro che verrà diminuito a seguito dell’applicazione dell’Avanzo di amministrazione1 derivante dall’approvazione del consuntivo 2009 e da probabili fondi statali in fase di erogazione.

Sarebbe auspicabile, però,  che l’Amministrazione comunale di Belgioioso raggruppasse, in maniera organica, tutti i dati riferiti al Castello in uno specifico documento (una specie di “Quadro d’insieme delle spese per il restauro del Castello”), da aggiornare periodicamente e da rendere pubblico.

Sarebbe un documento davvero importante, in quanto servirebbe ad informare, in modo puntuale e trasparente, i cittadini di Belgioioso su quanto si è speso e su quanto si prevede ancora di spendere per il recupero definitivo della storica struttura.

Aspettiamo fiduciosi.

P.S. Mi spiace ma, basandomi solo sui dati disponibili sul sito del Comune di Belgioioso, non sono riuscito a calcolare il totale delle spese previste per il restauro del Castello. Sarà sicuramente colpa mia (ammetto che la matematica non è mai stata il mio “forte”), ma ogni volta che provo a sommare le spese che mi sembrano riferite al Castello, mi perdo fra “lotti” già restaurati e “lotti” ancora da restaurare, fra una manutenzione straordinaria e una spesa prevista, e altro ancora. Non mi resta quindi che lanciare un appello: se c’è qualche frequentatore del blog che (documenti alla mano) riesce a calcolarle, ce le comunichi e saremo ben lieti di pubblicarle.

  1. L’Avanzo di Amministrazione del Comune di Belgioioso, evidenziato dal Rendiconto di gestione per il 2009, ammonta alla ragguardevole cifra di Euro 467.704,51 e di questi sono stati destinati a sostenere le Spese per investimento ben Euro 219.000,00 . Vedi in proposito la Newsletter del 31 maggio 2010 – pag. 2 []

Consigli pratici contro l’afa!

22 Luglio 2010 da sgur_di_tri

Sensibilizzato da bsia con i sui recenti post sugli effetti del caldo, vorrei dare il mio contributo alla battaglia del blog contro questa opprimente ondata di calore che stranamente ci sta colpendo in questo mese di luglio e, contro ogni scientifica previsione, potrebbe colpirci anche ad agosto.

Ecco quindi alcuni consigli pratici (senza spendere granché) per coloro che sono rimasti a casa, perché è arcinoto che il troppo caldo – specie se prolungato nel tempo – potrebbe arrecare seri danni alla salute (vedi qui).

Il primo consiglio è quello di vestirsi in modo leggero (evitate dunque l’uso maglioni di lana girocollo, cappotti e doposci!), il secondo consiglio è quello di dotarsi di uno strumento, secondo me, davvero efficace (già in uso nell’antico Egitto): un cartoncino leggero (e, nel contempo, abbastanza consistente) che, opportunamente agitato davanti al viso, vi sembrerà incredibile, spingerà l’aria verso di esso, alleviando così la calura.

Al cartoncino potrete liberamente dare dimensioni diverse, e ciò dipenderà dalla forza che siete in grado di imprimergli (in media può andare da 20 cm. fino anche ad arrivare a circa 30 cm. o più), gli potrete anche far assumere la forma che più vi aggrada e, volendo, potreste impreziosirlo voi stessi con disegni a colori vivaci.

Se al cartoncino in questione fate assumere la forma di un ampio triangolo ottuso (cioè avente un angolo maggiore di 90° e fino a 160/180°) leggermente arrotondato, e se riuscite a pieghettarlo fino al punto che si possa chiudere, allora potreste anche chiamarlo “ventaglio”. E questo credo sia lo strumento contro l’afa decisamente più economico attualmente in commercio.

Bisogna ammettere però che con un attrezzo simile il sollievo è solo temporaneo in quanto, non appena smettete di agitare il cartoncino (o il ventaglio), il caldo potrebbe assalirvi magari ancor più di prima e il continuo muovere della mano davanti al viso potrebbe portare ad un certo affaticamento della parte terminale del vostro arto superiore (e a volte non basta cambiare mano).

Pertanto, seguendo lo sviluppo del progresso tecnologico (non potendo ordinare a qualcun altro di farvi aria: ricordatevi che la schiavitù è stata abolita!) proporrei, in alternativa, l’adozione di un classico “ventilatore” elettrico. Davvero efficace!1

——— @ @ @ ———-

Se poi né ventaglio e né ventilatore dovessero funzionare, come estrema ratio per combattere l’afa potreste utilizzare i seguenti numeri:

– 4578905122364787

– 1415469230125695;

– 3254784464906364

– 1474451369420145

– 6987001676463570

(Attenzione: non sono numeri di telefono!)

I numeri, per sprigionare tutta la loro forza vitale contro il caldo, vanno usati in questo modo: prima di tutto si devono imparare a memoria, e poi pronunciare in perfetta successione, ad alta voce, senza intervalli e con quell’impercettibile accento toscano tipico dell’entroterra senese.

Vi sembrerà incredibile, ma per un po’ ci si dimentica del caldo! Provare per credere!2

  1. Ma perché si suda quando fa molto caldo? Come è noto quando fa molto caldo, il corpo, per abbassare la temperatura corporea, espelle, tramite le ghiandole sudoripare, un liquido incolore leggermente salato comunemente chiamato sudore (liquido ipotonico, composto di acqua, ioni, urea, immunoglobuline, acidi grassi volatili, colesterolo e, durante sforzi fisici rilevanti, anche di acido lattico) il quale si incolla all’epidermide e forma un sottile strato di aria umida che impedisce la traspirazione. Ed ecco quindi che il ventaglio, così come il ventilatore, muovendo l’aria umida permette l’evaporazione della pellicola di sudore, e in questo modo si sente una piacevole sensazione di freschezza. Ricordatevi anche di bere molta acqua per ripristinare i liquidi persi con la sudorazione (da Wikipedia). []
  2. Attenti però, è necessario attenersi scrupolosamente alle regole sopra citate, perché il benché minimo errore (come quello piuttosto frequente di utilizzare altri tipi di accenti) produrrebbe inesorabilmente l’effetto contrario! Se il rito non dovesse funzionare, i numeri potete sempre giocarveli (e in caso di vincita, facciamo a metà!). []

Bsiàte – diciannovesima puntata

22 Luglio 2010 da bsìa

Non bastava un solo  sparaminchiate a raffica come lo Zucca. No! Noi dobbiamo farci del male  e così eccone spuntare un secondo: l’ineffabile Novazzi, da Ballonia.1  Leggete un po’ cos’è stato in grado di sproloquiare (il grassetto è mio):

“Pensare a un sistema di percorsi ciclabili che attraversano punti di straordinaria bellezza delle nostre campagne (…)”2

Aspettando di sapere quali siano queste “straordinarie bellezze” (una potrebbe essere lui in persona? 👿  Oppure qualche giovane “escort” in abiti succinti scorrazzante nelle suddette campagne? 😎 ) constato smarrito che il caldo di quest’anno ha fatto una strage!

  1. Altrimenti detta Corteolona []
  2. Ok all’anello del Basso PaveseLa Provincia PAVESE, 21.07.2010 []

Quel sacro territorio, dove accade di tutto

18 Luglio 2010 da Emilio Conti

di Alessandro Robecchi – http://www.alessandrorobecchi.it/

Ogni tre parole pronunciate da un leghista una è “territorio”. E’ un dato di fatto, certificato dall’accademia della crusca e dal forum internazionale sulla polenta taragna: la Lega vince perché sta sul territorio. Conosce il territorio. Comunica con il territorio. E naturalmente – tenetevi forte – governa il territorio.

Lo governa e lo conosce così bene che non si è accorta che la ‘ndrangheta è più forte a Milano che a Locri, che addirittura una megacosca si chiamava “Lombardia” (non Padania, che non esiste), che in casa loro abitano 500 affiliati che decidono chi votare, perché, come spartirsi gli appalti, come dialogare con la politica. Niente male come controllo del territorio: la prossima volta di vedetta mettete Ray Charles. C’è voluta la “toga rossa” Ilda Boccassini per fargli aprire gli occhi (sul territorio), ed è subito arrivato Maroni Bobo – ministro dell’interno dello stesso governo di Scajola, Brancher e Cosentino – a prendersi i meriti della riscossa legalitaria. Noi noteremo solo, così en passant e fuor di polemica, che nemmeno un affiliato è stato bloccato da una ronda padana (a guardia del territorio), peculiare caso di inefficienza lombarda. Quanto al supremo senso della legalità del ministro Maroni, lo sappiamo certificato da ogni telegiornale del regime. Dunque ci rivolgiamo a lui per denunciare un furto grave.

Ci hanno già rubato quattro miliardi in sanzioni europee, un altro ce lo ruberanno a breve. Fa un bel gruzzoletto: un quinto della manovra di Tremonti. E questo perché una cricca politica di nome Lega Nord si ostina a difendere alcuni fuorilegge che non vogliono pagare le multe sulle quote latte. Per difendere pochi dei suoi, la Lega e l’amico Tremonti (con apposito emendamento inserito nella manovra) non esitano a penalizzare gli onesti e far spendere miliardi a tutti. Questo si chiama furto. Coraggio, ministro, aspettiamo la retata di questi parassiti padani che campano a spese dello Stato. Per la trionfale conferenza stampa vorrei un biglietto di prima fila, sarà uno spettacolo.

Camminare . . . e pure al fresco!

17 Luglio 2010 da bsìa

Cazzo: i gruppi di cammino! 😯 Sono dei geni, non c’è che dire. Come inventarsi i “gruppi di cammino” nell’estate più torrida degli ultimi 40.000 anni! 🙄 Camminare sotto ‘sta calura farà anche bene alla circolazione, ma si rischia di restarci secchi per un colpo di calore. Per cui anch’io vorrei dare un contributo per la salute dei miei compaesani. Ma andiamo con calma.

Molti non sanno, o magari avranno intuito, che l’amministratore del sito ed il sottoscritto amiamo stuzzicarci e sfotterci l’un l’altro. Io lo faccio talvolta nei miei post, lui invece è più subdolo e bastardo: è solito inviarmi le foto dei suoi viaggi o escursioni. Capirete gli accidenti che gli rifilo io, povero lavoratore che deve mantenergli la pensione, alla ricezione di tali missive…soprattutto con il caldo che fa. Proprio alcuni giorni fa lo “stronzone” 😛 me ne ha spedito una serie, proprio il giorno prima che leggessi la ferale notizia della “formazione” dei c.d. “gruppi di cammino”. Breve inciso: ma veramente per camminare è necessario l’intervento di un fisioterapista? Chi è che ha bisogno di riabilitazione? Gli unici che conosco io che avrebbero bisogno di riabilitazione non necessitano sicuramente di un fisioterapista, ma di uno psicologo! 😆 Fine dell’inciso.

Oggi poi, perché alle stronzate non c’è mai limite, leggo che Belgioioso si attrezzerebbe per combattere l’ondata di caldo. Adesso si svegliano? E poi, che cazzo di attrezzatura sarebbe quella di segnalare tre numeri verdi (uno dell’Asl,  l’altro non si capisce bene di chi sia e l’ultimo del call center della regione Lombardia) che con il nostro comune non centrano una beata fava? Facile, vero, farsi belli con le organizzazioni altrui? Se non sbaglio, un comportamento simile viene qualificato come “millantato credito”.

Noi però del blog siamo più creativi e abbiamo da proporvi la nostra soluzione. Qui potete vedere il nostro “fisioterapista” all’opera: sicuramente, dove vi farà camminare lui, il caldo non lo soffrirete di certo…però scordatevi di cavarvela con solo un’ora e mezza di marcia! 😈 Indispensabile la partecipazione dell’assessore ai servizi sociali! 😆

Nel Pavese la mafia non esiste: infatti comanda la ‘ndrangheta

14 Luglio 2010 da sgur_di_tri

La ‘ndrangheta è tornata prepotentemente d’attualità con la maxi inchiesta (tutt’ora in corso) della Procura di Milano. E di ‘ndrangheta noi del blog ne abbiamo parlato diffusamente in diversi post, proprio per sottolinearne la pericolosità sociale.

E proprio per questo, avevamo anche insistito affinché il Comune di Belgioioso (così come peraltro aveva già fatto il Comune di Pavia) costituisse al proprio interno una Commissione antimafia per prevenire, per quanto possibile, infiltrazioni mafiose nel territorio.

Era una richiesta concreta, a sostegno di una precisa proposta avanzata dalla minoranza “Belgioioso insieme/Pdl”, ma che il Sindaco di Belgioioso, Prof. Zucca, ha rifiutato di accettare, negandone l’effettiva necessità.

Il nostro appoggio alla proposta di “Belgioioso insieme/Pdl” scaturiva dal fatto che da più parti (giornali e tv) veniva segnalato che la mafia (o meglio la ‘ndrangheta) si stava pesantemente infiltrando (“stava mettendo radici”) nel tessuto economico della Regione più ricca d’Italia, anche in vista dell’Expo del 2015.

Negli ultimi tempi poi erano stati pubblicati anche diversi libri-inchiesta1 che ricostruiscono in modo documentato le trame delle cosche calabresi e le loro incessanti attività criminali nel Nord Italia ed in Lombardia in particolare: il mercato della droga, il riciclaggio del danaro sporco, l’usura, l’acquisizione di imprese in difficoltà, l’infiltrazione negli apparati pubblici, la mimetizzazione nell’economia lombarda (edilizia, bar, videogiochi, discoteche, società di trasporto, smaltimento e stoccaggio dei rifiuti, ecc.), condizionandone fortemente lo sviluppo.

La presenza della ‘ndrangheta in Lombardia non è dunque una novità e si ha una sgradevole sensazione notare che c’è chi, ancora oggi, sembra mostrare sorpresa dei risultati di questa inchiesta senza precedenti che ha portato alla individuazione di ben 500 affiliati alla ‘ndrangheta, all’arresto di più di 300 persone, alla scoperta di 15 “locali2 della ‘ndrangheta” (tra cui anche Pavia) individuati in Lombardia, al sequestro di beni e di armi.

Non solo, ma, a dimostrazione della ramificazione territoriale delle cosche calabresi, l’indagine ha fatto emergere legami della ‘ndrangheta con esponenti politici (ancora da chiarire) ed il coinvolgimento di un esponente di spicco della Sanità lombarda con l’arresto (e qui è proprio il caso di dirlo) “eccellente” del Direttore sanitario dell’ASL di Pavia. E, per finire, rileviamo che sono diversi i pavesi, più o meno illustri, che in qualche maniera sarebbero coinvolti.

L’inchiesta è comunque solo all’inizio, per cui sono certo che avremo modo di tornare sull’argomento. E dopo tutto questo, c’è ancora qualcuno che crede che la criminalità organizzata nel Pavese non sia mai esistita?

  1. Per saperne di più di ‘ndrangheta, propongo all’attenzione dei frequentatori del blog il libro dal titolo altamente emblematico “A Milano comanda la ‘ndrangheta”, un’inchiesta di Davide Carlucci e Giuseppe Caruso – con una prefazione di Attilio Bolzoni  Ed. Ponte alle Grazie, 2009 – che spiega in dettaglio come e perché la criminalità organizzata ha conquistato la capitale morale d’Italia e da cui ho preso a prestito un passo (modificandolo opportunamente) per farne l’ironico titolo del post. Propongo anche due brevi interviste agli autori del libro. Intervista a Davide Carlucci Intervista a Giuseppe Caruso []
  2. Quando si parla di “locale della ‘ndrangheta” deve intendersi la principale struttura organizzativa della cosca calabrese su quel territorio: ogni “locale” ha un proprio capo, che ha potere di vita e di morte su tutti gli affiliati, e un proprio contabile che ne gestisce le finanze. In genere ciascun “locale” ha una certa autonomia ma si collega con la cosca capofila, la quale regola la convivenza fra i “locali” []

Bilancio di previsione – parte VII: come in una famiglia

12 Luglio 2010 da sgur_di_tri

Facendo un parallelo con una realtà che tutti tocchiamo con mano, possiamo pensare al Bilancio di previsione un Comune come al bilancio di previsione una qualsiasi famiglia. Perché i due concetti sono quasi perfettamente sovrapponibili.

Facciamo un esempio concreto: una famiglia, a fronte di una previsione di entrate derivante da uno stipendio, terrà conto innanzitutto del cibo, dei vestiti, delle spese per le bollette del telefono, della luce, del gas e dell’acqua, delle spese per la casa (o dell’affitto), delle spese per la benzina per l’auto, per le tasse, i bolli e le assicurazioni, delle spese scolastiche, delle spese mediche, del rimborso dei prestiti eventualmente contratti.

Tolte tutte queste spese, quello che rimane è il risparmio che la famiglia potrà dedicare agli investimenti: acquisto della casa, interventi di ristrutturazione della casa stessa, acquisto di una nuova automobile, acquisto di titoli (obbligazioni, azioni), rinnovo degli elettrodomestici, ecc.

Inoltre, se non dovesse bastare il risparmio accantonato per fare gli investimenti (beni durevoli), una normale famiglia, come si sa, ricorre a mutui (debito di lunga durata) o a prestiti (debito di breve durata), oppure, quando deve fare delle scelte per il futuro (ad esempio: iscrivere un figlio all’Università), la famiglia sa che dovrà tener conto delle spese che sosterrà negli anni successivi, e che queste scelte andranno inevitabilmente ad incidere sulla quota di reddito disponibile.

Si intuisce quindi che ogni scelta (decisione) di spesa influenza le altre: chi sceglie di spendere di più per le spese correnti (servizi e beni di consumo) avrà certamente un tenore di vita più alto, ma di sicuro avrà meno soldi a disposizione per fare degli investimenti (beni durevoli).

Chi deciderà invece di spendere di più per beni durevoli (fare degli investimenti) avrà ovviamente meno risorse a disposizione per le spese in sevizi e beni di consumo (spese correnti). Così un investimento (spesa per bene durevole) che comporta una spesa rilevante potrà escluderne un altro e così via.

In questo modo opera una famiglia normale, e così dovrebbe operare il Comune. Il Comune però ha un’arma in più della famiglia, perché può in qualche misura variare il livello delle proprie Entrate, e lo può fare modificando le aliquote fiscali e/o le tariffe dei servizi che il Comune eroga. Nel fare questo, visto che queste scelte impattano sui cittadini, l’Amministrazione comunale dovrebbe tenere conto di criteri di equità del prelievo e di tariffazione. Le scelte effettuate in questo senso vengono definite “politica fiscale e tariffaria”.

Sulla base della propria politica fiscale e tariffaria, dei trasferimenti statali che la Legge finanziaria destina ai Comuni, e in relazione alle previsioni delle altre Entrate, la Giunta formula una previsione delle Entrate complessive sapendo che, per prima cosa, queste somme dovranno coprire le Spese correnti per la gestione dei servizi e gli interessi per il rimborso dei mutui.

Le entrate vincolate, i mutui e le entrate non assorbite dalle spese correnti andranno poi a finanziare (pagare) gli investimenti.

Il Comune inoltre sa che ogni anno servono interventi per la manutenzione delle strade, per le scuole, per il verde, per l’illuminazione stradale, ecc. e, come tutte le famiglie, il Comune è sottoposto alla pressione dell’aumento dei costi dei beni e dei servizi. Molte delle risorse a disposizione tendono invece a diminuire, come gli interventi dello Stato, o non crescono a sufficienza. Quindi anche l’Amministrazione comunale deve operare tenendo conto di questi molteplici aspetti.

Con questo post si chiude il ciclo dedicato specificatamente al Bilancio di previsione di un Comune. Abbiamo comunque in programma di predisporre altri post sempre inerenti all’attività dei Comuni, come ad esempio, il Patto di stabilità, i Derivati, il Conto Consuntivo e altro ancora. Quindi, a presto.

Il logorroico ammutolito

10 Luglio 2010 da Emilio Conti

Oggi, sulla stampa locale, è apparso un articolo che, pur non citando esplicitamente il nostro paese, ci riguarda: e non poco. L’articolo a cui mi riferisco parla della questione del raddoppio dell’inceneritore di Corteolona e della posizione dei comuni limitrofi1 e, più precisamente, della riunione, avvenuta giovedì sera scorso, a Chignolo Po a cui hanno partecipato una sessantina tra sindaci, consiglieri provinciali e parlamentari.

La questione “raddoppio Ecodeco” sembra riguardare esclusivamente il tema “inquinamento”. Ovvio che l’inquinamento sia “il problema” (colgo a tal proposito l’occasione per ricordare ai miei compaesani ma, soprattutto, ai nostri amministratori, che a quanto sembra sono molto a digiuno di “cultura ambientale”, che il raggio di ricaduta degli inquinanti raggiunge i sette chilometri e mezzo dal camino dell’inceneritore, per cui anche Belgioioso è fortemente coinvolto nel problema). Ma c’è anche un altro aspetto che riguarda esclusivamente il nostro paese ed è quello del traffico che, nel caso di raddoppio dell’impianto di Corteolona, dovremmo subire solo noi. Il problema per Belgioioso, quindi, è doppio: aumento dell’inquinamento da parte dell’inceneritore (diossine) e aumento del traffico che attraversa il paese (gas di scarico, rumore, distruzione del manto stradale).

Di fronte a una situazione di tale portata, mi sarei aspettato, da parte del mio sindaco, che ricordo per i più smemorati non perde occasione per dire la sua anche, molto spesso, a sprezzo del ridicolo, almeno una parola in proposito. E invece? Niente! Nulla! L’articolo riporta la posizione di diversi sindaci della “Bassa”, ma il prof. Zucca non ha ritenuto di farci conoscere quale sia la sua di posizione. Ignoranza della materia? Probabile! Ma molto più plausibile è che ci sia sotto molto altro. Cosa? Non lo sappiamo (o forse sì?). Sicuramente, come ha già fatto notare bsìa2 e come da molto sospettavamo,  al signor Zucca dell’ambiente non gliene può “fregare” di meno. Cambiare idea non è peccato,  ma lo è prendere in giro i propri compaesani!

Sperare poi che l’opposizione, che ricordo per i soliti smemorati è la stessa opposizione che ha montato, giustamente, una bella protesta contro il progetto di riqualificazione dell’area ex-Dolma, faccia qualcosa in proposito sarebbe una pia illusione. Non è infatti il sindaco di Corteolona Dossena, nostro concittadino – purtroppo, il maggiore fautore dell’ampliamento dell’impianto? E non è forse Dossena un importante rappresentante del Pdl, partito a cui anche parte della nostra opposizione appartiene? Mi auguro di sbagliare.

Cari compaesani, siamo conciati proprio bene!

  1. Ecodeco nel mirino dei sindaci” – La Provincia PAVESE – 10.07.2010 []
  2. Gli ipotesi e il berlusconide []