Bilancio di previsione di un Comune – Parte III: le Uscite
8 Giugno 2010 da sgur_di_triLe Uscite sono le risorse (soldi) che il Comune prevede di spendere nell’anno. Nel Bilancio di previsione le Uscite sono suddivise per Legge in quattro grossi raggruppamenti detti “TITOLI” che a loro volta al proprio interno prevedono una successiva ripartizione in relazione alla loro diversa tipologia.
TITOLO I – Spese correnti
Sono chiamate così le spese per il funzionamento del Comune e la gestione dei servizi erogati dal Comune stesso, come asili, scuole, servizi sociali, cultura, stipendi al personale, gas, luce, spese ordinarie, ecc. (a questo Titolo dedicheremo in seguito uno specifico post).
TITOLO II – Spese in conto capitale
Sono le Spese dedicate agli investimenti, cioè per beni duraturi quali, ad esempio, la costruzione o la manutenzione straordinaria di opere pubbliche (strade, fognature, scuole, edifici pubblici in genere, ecc.), l’acquisto di immobili, oppure di beni strumentali (macchine, arredi, ecc.).
TITOLO III – Spese per imborso di prestiti
Si tratta in genere delle spese destinate al rimborso di quote di capitale dei mutui stipulati per pagare le opere pubbliche del Comune.
TITOLO IV – Spese per servizi per conto terzi
Sono le Spese che il Comune effettua per conto terzi (lo stesso importo lo troviamo sempre anche nelle Entrate). Di norma riguardano il riversamento agli Enti di competenza delle ritenute effettuate dal Comune come sostituto d’imposta (Inps, Inpdap, ecc.)
Disavanzo di amministrazione
Si ha un disavanzo di amministrazione quando, all’approvazione del rendiconto dell’ultimo esercizio chiuso, il Comune accerta un risultato contabile negativo (un deficit o come oggi comunemente viene definito un “buco di bilancio”). In pratica mancano i soldi per far fronte alle spese, per cui, per ripianarlo, occorre prevedere maggiori entrate o minori spese (vedasi artt. 186 e segg. del TUEL).
Adesso inseriamo i TITOLI delle Uscite nel nostro schema di Bilancio di previsione.
Entrate | Uscite |
I – Spesa corrente | |
II – Spese per investimenti | |
III – Spesa per rimborso mutui/prestiti | |
IV – Spese per servizi per c.to terzi | |
Disavanzo di amministrazione |
Proviamo adesso a “comporre” il nostro Bilancio di previsione, affiancando i TitoliEntrate ai Titoli delle Uscite, ed ecco quello che ne risulta:
Entrate | Uscite |
I – Entrate tributarie | I – Spesa corrente |
II – Entrate da trasferimenti | II – Spese per investimenti |
III – Entrate extratributarie | III – Spesa per rimborso Mutui/prestiti |
IV – Entrate da alienazione (vendita) immobili e trasferimento di capitale | IV – Spese per servizi per c.to terzi |
V – Entrate derivanti da accensione di mutui e prestiti | |
VI – Entrate da servizi per c.to terzi | |
Avanzo di amministrazione | Disavanzo di amministrazione |
Nel prossimo post vedremo come i Titoli delle Entrate debbano avere, per Legge, specifici collegamenti con i Titoli delle Uscite.
Lotta contro il cancro: botta e risposta
7 Giugno 2010 da sgur_di_triRinfreschiamoci la memoria.
20 marzo 2010 – Il Presidente del Consiglio durante il comizio a Piazza San Giovanni:
«…. Vogliamo anche vincere il cancro che ogni anno colpisce 250 mila italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini…» (vedi qui).
5 giugno 2010 – Dal sito internet del’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica):
«La manovra finanziaria abbasserà la qualità di cura per i malati oncologici italiani» (vedi qui il testo completo del comunicato).
Bsiàte – diciassettesima puntata
5 Giugno 2010 da bsìaNotizia: “Basso Pavese, boom di disoccupati”1
Commento: “Ma cazzo!! Il problema non doveva essere risolto con la zucchesca riqualificazione dell’area ex-Dolma?” 😈
Considerazione: Che fine hanno fatto i poveri illusi che correvano a frotte, prima delle elezioni comunali, a presentare curricula in Comune abbagliati da promesse che anche un cieco sapeva essere illusorie? Ben gli sta?
- La Provincia PAVESE – 5.06.2010 pag. 19 [↩]
Imbarazzo?
4 Giugno 2010 da bsìaCaspita brüsacrist, sono veramente quasi imbarazzato. Non nel senso che ho mangiato come un porco e poi mi si è piantato tutto sullo stomaco, ma nel senso che dover essere d’accordo con Sir Pollon mi crea quasi un blocco intestinale! 😆
Mi riferisco alla lettera che il prode cavaliere ha inviato a La Provincia PAVESE1 come risposta ad una precedente lettera della Sig. Emilia Belloni Bazzarini.
Mi trovo insolitamente in armonia con questo passaggio della sua lettera:
“(…) sempre maggiore è stata la richiesta da parte della cittadinanza di aumento della presenza dei vigili sul territorio. (…) A fronte di questo maggior controllo, ribadisco più volte invocato dai cittadini, ora ci si lamenta dell’esatto contrario.”
Ben detto Sir, anche perché noi siamo tra quelli che vorremmo che i vigili, anziché il blocchetto delle multe, usassero la mazza da base-ball 😈 e pattugliassero il paesello 24 ore su 24! Però…
Però, mi lascia un po’ più perplesso un’altra sua affermazione:
“Dico che non corrisponde al vero che la Polizia locale di Belgioioso abbia usato metodologie differenti a seconda dei casi: (…)”
Ovvio che l’assessore alla Polizia locale difenda i propri uomini, ma siamo proprio sicuri del loro comportamento? Chi è pronto, in Italia che è il paese degli amici degli amici degli amici, a giurare che non abbiano fatto dei favoritismi? Pronto a mettere la mano sul fuoco? Io ci andrei un po’ più cauto perché, ad esempio, ho visto alcune volte un vigile chiacchierare amorevolmente con qualche avventore del novello bar all’incrocio tra Via Tre Martiri e Via Garibaldi mentre alle sue spalle, davanti alla chiesa parrocchiale, come tutti i santi giorni e a qualsiasi ora, succede di tutto e di più, con macchine posteggiate in seconda fila, che manovrano in retromarcia dal posteggio davanti alla farmacia, con quelle posteggiate a filo dell’incrocio. Tutto ‘sto casino costringe chi proviene da Via Tre Martiri e deve immettersi in Via Garibaldi a dei numeri di alta scuola di guida.
E’ mai possibile, ad esempio, che in occasione dei funerali si sia costretti a mettere dei cavalletti per riservare il posto al carro funebre? Ma il vigile è lì e sembra non vedere. Mi risulta che il posteggio in doppia fila non sia consentito, o mi sbaglio?
Caro assessore, mi creda, la mano sul fuoco non ce la metta! 😉
P.S. Non sarebbe il caso di mettere un bel cartello di Divieto di fermata (esatto: divieto di fermata neanche di sosta) per salvaguardare lo spazio antistante il sagrato della chiesa?
- Rubrica LA VOCE DEI LETTORI – 3.06.2010 [↩]
Cucù, il federalismo non c’è più
3 Giugno 2010 da Emilio Contidi Alessandro Robecchi – http://www.alessandrorobecchi.it/
Resta soltanto un dubbio, a proposito del federalismo. Avrà un funerale di stato come Mike Bongiorno, oppure si terrà una cerimonia funebre di tipo celtico con il druido, un’ordalia di polenta e lo sbudellamento dei capitribù che hanno fallito? Secondo gli umoristi della Lega, Calderoli in testa, il federalismo si farà. Ma, come sa bene il capo del governo, Giulio Tremonti, le risorse per realizzarlo ammontano al momento a un peperone, due pomodori e mezza cipolla: un po’ poco per una riforma dello Stato.
I gloriosi celti, fieri e indomiti, saranno costretti a fare i conti con un bilancio piuttosto magro: decenni di appoggio a un satrapo danaroso, voti a favore di leggi buone per coprire le terga al suddetto, alleanze con i ladroni di Roma, per incassare un pugno di mosche. Bell’affare, si dicono oggi affilando i forconi. E ora? Ora i padani si interrogano su chi infilzare per primo. Le cerimonie longobarde prevedono in questi casi procedure piuttosto dolorose, che culminano con la fusione di un bassorilievo in bronzo da inserire (immaginate voi come, io mi vergogno) all’interno di chi non ha mantenuto le promesse. A chi toccherà la terribile tortura? Al piccoletto prestanome che si finge il capo del governo Tremonti? Ai capipopolo della Lega che ci sono cascati come polli? Ai nuovi gloriosi governatori leghisti che si vedono tagliare i fondi come uno statale qualunque?
Comunque vada, sarà un successo, il sogno federalista muore come tutte le altre promesse del pensionato a cui è intestato il governo Tremonti: puf! Cucù, il federalismo non c’è più! Come nelle migliori pièces dell’assurdo il finale è aperto: forse le masse padane si rivolteranno come bisce scoprendo che per dieci anni Silvio li ha menati per il naso. Forse invece si scoprirà che del federalismo, in realtà, non gliene frega niente a nessuno, tranne a chi ci ha fatto carriera: capi padani, molto romani, i soliti barbari tutti chiacchiere e distintivo.
A proposito di cultura
2 Giugno 2010 da Emilio ContiEsattamente due mesi e mezzo fa scrissi un post con il quale segnalavo, ai nostri amministratori così attenti all’arte e alla cultura, come nel nostro paese ci fossero dei giovani molto bravi nello sfruttare e gestire in modo artistico le nuove tecnologie.
In quel post, che si intitolava Arte e cultura, non citavo i nominativi dei nostri concittadini soprattutto per un mio conflitto di interessi con uno di loro.
Oggi leggo che proprio il lavoro di cui avevo proposto uno spezzone in video farà parte del quarto appuntamento del Festival dell’illustrazione.1
Nemo propheta in patria? I miei complimenti alla cecità culturale belgioiosina.
- Perfect Echo, la nuova era del fumetto – Apre al castello di Pavia la mostra con le tavole originali disegnate da Strarosti – La Provincia PAVESE del 2.06.2010 pag. 41 [↩]
Essere leghisti oggi (a Belgioioso e non solo) – parte IV
1 Giugno 2010 da sgur_di_triIl Bossi (l’Umberto) da qualche tempo tace. L’avevo segnalato sul blog qualche giorno fa (vedi qui), riportando un dialogo avuto con un leghista di Belgioioso, che proprio ieri ho rivisto.
Non faccio a tempo a chiedergli (provocatoriamente) se l’Umberto (come lo chiama lui) avesse diffuso il suo “verbo” che, visibilmente preoccupato, mi dice: “Qui se l’Umberto non parla, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Non è da Lui! Qui mi sa che col federalismo si sta mettendo male, e se non ci diamo una mossa rischiamo tra un po’ di chiudere baracca e burattini“.
Prima di qualsiasi commento, devo dire che il “mio” leghista di riferimento sembra avere delle antenne particolarmente sensibili per captare anche i più flebili segnali che arrivano dall’universo della politica nazionale (e della Lega Nord in particolare), e quindi, se manifesta evidenti segnali di nervosismo, vuol dire che – specie in ambito leghista – qualcosa non gira come dovrebbe.
Gli faccio osservare che, in effetti, la manovra di Tremonti e Berlusconi da 24 miliardi di euro (o forse anche di più) sembrerebbe mettere a rischio l’idea stessa di federalismo, e gli dico pure che questa opinione è sostenuta perfino dallo stesso Formigoni (di cui peraltro la Lega Nord è alleato di ferro in Regione Lombardia), il quale ha affermato che se la manovra non subisse modifiche, almeno nella parte in cui si prevedono forti riduzioni delle risorse a disposizione di Regioni, Province e Comuni, lui stesso avrebbe forti dubbi sulla prospettiva del federalismo.
Io parlo, ma noto che il “mio” leghista manco mi ascolta! Ormai i suoi pensieri vanno oltre le normali vicende umane (almeno delle mie), corrono avanti e così, cambiando repentinamente argomento, continua: “E poi, se l’Umberto mi tace anche sulla Legge delle intercettazioni telefoniche sarebbe davvero troppo!” – mi dice alzando leggermente il tono di voce – “Dovrebbe parlare. Dovrebbe dire che non va assolutamente bene mettere il bavaglio alle intercettazioni, perché, secondo me, vuol dire smentire clamorosamente tutta la nostra politica sulla sicurezza“.
Come si fa a sostenere che siamo per la lotta alla criminalità se poi, noi al Governo, limitiamo il campo di manovra delle forze dell’ordine! Non sta in piedi! Non ci siamo! L’Umberto deve dirci cosa ne pensa. Se no qui andiamo a sbattere!“.
Il suo ragionamento non fa una piega. Allora provo ad incalzarlo: “Scusa, sono passati appena due mesi dalla vostra strabiliante vittoria elettorale e già mi parli che rischiate di chiudere e di andare a sbattere. Puoi spiegarmi cosa succede?” Non mi risponde, bofonchia qualcosa, non trova le parole giuste. Alla fine inforca la bicicletta e se ne va assorto in chissà quali pensieri. “As védam, ciau“.
To be continued…