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Politica dell’annuncio

19 Settembre 2009 da Emilio Conti

COS’E’ LA “POLITICA DELL’ANNUNCIO”

Premessa
La cosiddetta “Politica dell’Annuncio” (o “Annuncio preventivo”) è un metodo di comunicazione invalso specialmente negli ultimi anni e usato da molti Amministratori pubblici locali, i quali, informando con anticipo l’opinione pubblica della futura realizzazione di “un qualcosa”, si aspettano un immediato e positivo ritorno in termini di credibilità e di favore elettorale.

Caratteristiche dell’Annuncio preventivo
Un qualsiasi Amministratore locale, quando lancia un Annuncio preventivo, ha come obiettivo quello di informare il proprio bacino di utenza elettorale che, in un prossimo futuro, avvierà la realizzazione di un’opera (o l’attivazione di un servizio) e, nel contempo, di trasmettere il forte convincimento che il tutto si concretizzerà in tempi relativamente brevi (bisogna solo attendere i consueti tempi tecnici).

La pubblicizzazione dell’Annuncio preventivo avviene abitualmente tramite i quotidiani locali – presso i quali l’Amministratore locale normalmente trova sempre ospitalità – ottenendo così una buona diffusione fra gli elettori.
Spesse volte, se non sempre, l’Annuncio sul giornale è accompagnato da una foto di uno scorcio del paese o dello stesso Amministratore in posa sempre sorridente.

Taluni Amministratori locali, poi, emettono Annunci preventivi a ripetizione e con argomentazioni sempre nuove e ciò, secondo me, per raggiungere due obiettivi principali:

  • dettare l’agenda degli argomenti da trattare e tenere sotto pressione gli avversari politici che sono costretti ad inseguire/rispondere;
  • creare aspettative fra gli elettori e, di conseguenza, avere quella forte visibilità che permette di acquisire popolarità/consenso.

Non ci sarebbe nulla da obiettare sulla comunicazione in sé (anche se può sembrare un po’ eccessiva), in quanto è sempre buona cosa aggiornare/informare l’opinione pubblica sui lavori in programmazione.
Occorre però che – unitamente all’Annuncio preventivo – si forniscano anche i costi ed i tempi di realizzazione dell’opera o del servizio in preparazione.
In questo caso saremmo veramente in presenza di una completa e corretta informazione!
Ma – purtroppo e sovente – così non è; e allora l’annuncio non è esaustivo e quindi è un’altra cosa; secondo me, si trasforma in uno strumento di propaganda politica (in questo caso penso che siamo di fronte ad un Annuncio preventivo che definirei “elettorale”).

Individuazione dell’Annuncio preventivo “elettorale”
L’Annuncio preventivo “elettorale” dell’Amministratore locale non è facile da individuare: occorre rileggerlo più volte per scoprirlo.
Sappiate comunque che – come anzidetto – alla base dell’Annuncio preventivo “elettorale” sta sempre una carenza di informazione sui costi e sui tempi di realizzazione che, a volte, vengono sì comunicati, ma risultano fumosi, non si capisce come sono stati calcolati, così come non vengono mai definite chiaramente le risorse necessarie per realizzare l’opera o attivare il servizio promesso. Oppure, al contrario, i dati forniti sono fin troppo tranquillizzanti.

Fra gli Annunci preventivi “elettorali” farei rientrare anche quelli che informano dell’attivazione di servizi apparentemente utili, sui quali, dopo una lettura più attenta, sorgono dubbi sulla loro effettiva validità (viene spontaneo chiedersi: ma ‘sta cosa a che serve?), oppure di servizi che successivamente scopri che, per le ragioni più varie, non sono mai entrati in funzione (per cui ti domandi: ma non potevano pensarci prima?).

Per finire, definirei come Annunci preventivi “elettorali” anche quelli in cui l’Amministratore locale informa sui giornali di voler effettuare opere che semplicemente rientrano nei normali compiti assegnati, trasformando così la normalità in eccezionalità (ad esempio: “Si informa – magari con tanto di foto sul giornale – che le strade A e B del paese saranno asfaltate! Ma non dovrebbe essere una cosa naturale che le strade vengano asfaltate?).

Conclusione
Da quanto sopra esposto, è chiaro che la cosiddetta “Politica dell’Annuncio”, se portata avanti con Annunci carenti delle informazioni necessarie a far comprendere pienamente quello che si sta facendo, altro non sia che un metodo per lanciare continui “spot” di una ininterrotta campagna elettorale.

* * *

Un altro aspetto – spesso dimenticato – della “Politica dell’Annuncio” è quello dell’Annuncio “successivo”, che, come si intuisce dalla parola stessa, riguarda un’opera realizzata o un servizio già attivato, di cui l’Amministratore locale vuole sottolineare l’importanza presso il proprio elettorato, e anche qui la casistica è varia e a volte sorprendente. Questo però è un argomento che magari penso di trattare una prossima volta.
A presto.

sgur_di_trì

P.S. Sullo stesso tema vedi anche L’importante è apparire

I nodi incominciano a venire al pettine?

18 Settembre 2009 da bsìa

Zumpappazumpappazum? Il “trombonamento”, caratteristica distintiva della precedente amministrazione Zucca, sembrava, dopo le elezioni stravinte, essersi un po’ attenuato. Chi però sperava in una più sobria gestione del paese è stato brutalmente disilluso! Dopo un periodo di silenzio, forse dovuto ad un po’ di vergogna per aver vinto con voti “che puzzano” (o almeno dovrebbero essere così, per chi si dichiara veramente di sinistra), grancasse, cimbali, pifferi e tromboni hanno ricominciato la sinfonia:

ZUMPAPPAZUMPAPPAZUM

Tra le innumerevoli marcette trionfali c’era anche quella intitolata “Edilizia scolastica in primo piano”. Zumpappazumpappazum.

Oggi, apro il giornale e leggo che …”Belgioioso, scuola. Per la pioggia lezioni in mensa”: ALLA FACCIA DELL’EDILIZIA SCOLASTICA IN PRIMO PIANO! 👿 Il quotidiano, però, che non vuol mai essere “sgarbato” verso sua_trombonità nel titolo cerca di far passare l’accaduto come causato dal maltempo (Primi danni del maltempo1). Ora, per la gente normale, il maltempo che può provocare dei danni agli edifici può essere o un nubifragio o una tromba d’aria. Ma non per certi giornalisti che scambiano una pioggia pre-autunnale, anche intensa, per un monsone!

Quindi, col cazzo che sono danni causati dal maltempo; bisognava chiamarli per quello che sono: danni causati dall’incuria! 👿 ALLA FACCIA DELL’EDILIZIA SCOLASTICA IN PRIMO PIANO! Dico stronzate? Sentite cosa dichiara il sant’uomo: “Eravamo a conoscenza del problema […]”. LO SAPEVA E NON HA FATTO UN CAZZO!! 👿 E sapete perché non ha fatto un cazzo? “[…] il Comune nei mesi estivi aveva redatto un progetto per il rifacimento della copertura della scuola, già presentato in Regione per la richiesta di un cofinanziamento. Siamo in attesa di una risposta”. Allora? Nell’attesa facciamo affogare i pargoli? Ergo, il nostro (?) primo(??) cittadino si becca un bel vaffanculo per non essere stato in grado di recuperare nemmeno qualche centinaio di euro per far sistemare un onduline e quattro coppi. Lui, colui che fa incetta di finanziamenti a fondo perduto, of course, come mai nella storia brüsacrista, lui, colui al cospetto del quale i borsellini si spalancano invitanti, lui NON è stato in grado di tirar su un po’ di soldi per sistemare il tetto della scuola elementare! 👿 Bravo! Zucca for president! Adesso che il nano è in crisi, candidiamolo alla presidenza del consiglio!! In fatto di sparare cagate è anche meglio del vecchietto_che_sta_invecchiando_molto_male!

Visto che adesso è di moda far domande: sarà vero quel che il vulgo mormora e cioè che avrebbe avvertito tutte le imprese che hanno fatto i lavori “elettorali” che no tiene dinero e che quindi, se va bene, riceveranno quanto gli spetta solo l’anno prossimo? Minchia! Sai che smacco per il raccoglitore_automatico_di_fondi_a_fondo_perduto? :mrgreen: ‘ndo cazzo sò finiti tutti ‘sti fondi? Assessore al bilaaancioooo!!! 😈 Facciamo truculente “feste medioevali” con annessi palii e costringiamo al coturno i piccoli brüsacrist?

P.S. Vedrete le faville della settimana prossima in occasione della Sagra. Si stanno preparando sinfonie infinite! 👿

P.P.S. Con questa opposizione non ci resterà che sperare nell’H1N1? 😆

P.P.P.S. LA TANGENZIALE NON LA FARANNO!!!

  1. La Provincia PAVESE – pag.19 – 18 settembre 2009 []

Non ci riesco

18 Settembre 2009 da Emilio Conti

No, proprio non ci riesco! Non provo nessuna pena per le morti dei sei parà in Afghanistan. Non provo nessuna tristezza per persone che hanno scelto volontariamente di fare i militari e che avrebbero dovuto sapere con in guerra si muore. Perché questa è una guerra, checché ne dicano i nostri politici che, acuti lettori di Orwell, sanno sfruttare a meraviglia la neo-lingua dove la guerra viene chiamata “mantenimento della pace”.

No, non ci riesco a piangere! Anzi, sono disgustato dalla grassa ipocrisia della nostra televisione, dei  nostri politici e dei benpensanti che ieri trasudava in ogni dove come il grasso da un pezzo di lardo gettato su una graticola incandescente. Dove sono questi eccelsi politici, questi giornalisti servi del regime, questi benpensanti che offrono sesso in cambio di incarichi di prestigio quando quotidianamente muoiono dei poveri operai mentre svolgono, sfruttati dai nostri eccelsi “imprenditori” che non hanno di meglio di cercare di ammorbidire la già morbida legge che quei lavoratori dovrebbe proteggere, il loro dovere per un tozzo di pane? Per loro niente funerali di stato o feretri imbandierati: solo notizie date di sfuggita, quasi con vergogna. Questa è la vera strage!

No, proprio non riesco a provare dell’umana pietà di fronte a questo carrozzone indegno che continuiamo a chiamare “politica”, che però un risultato l’ha ottenuto: non la pacificazione di quel lontano stato, ma aver fatto saltare la grande manifestazione di domani; la disdetta è stata talmente veloce che ci sarebbe da pensare che non si stesse aspettando altro. Questa salta: ma i vari spettacolini? Le  partite di calcio? THE SHOW MUST GO ON! Lo spettacolo deve continuare. Certo, sarà solo una “coincidenza”!

Scusate, ma proprio non ci riesco.

Il crepuscolo degli dei

16 Settembre 2009 da bsìa

Gli attributi

16 Settembre 2009 da Emilio Conti

Avere gli attributi, o come più volgarmente s’usa dire “le palle”, in Italia sembra essere diventata una qualità in via di estinzione. Non siamo mai stati un popolo propenso al “coraggio” e, di conseguenza, ci troviamo spesso in difficoltà anche a esplicitare sinceramente quello che pensiamo. Sarà forse, anche, la conseguenza di non essere mai stati un paese veramente democratico e per questo siamo timorosi di dire quello che pensiamo perché potremmo subirne delle conseguenze? Molto probabile.

E come sempre, però, in presenza di una regola ci sono le immancabili eccezioni. E’ il caso di Don Farinella, prete gìa noto a questo blog,1 che di paura di esporre le proprie idee proprio non ne ha. Fa molto piacere sapere che in Italia ci siano persone così, e ancor più, che tali persone siano anche sacerdoti.

Lettera di ripudio

Il mio nome è Paolo Farinella, prete della Chiesa cattolica residente nella diocesi di Genova. Come cittadino della Repubblica Italiana, riconosco la legittimità formale del suo governo, pur pensando che lei abbia manipolato l’adesione della maggioranza dei pensionati e delle casalinghe che si formano un’idea di voto solo attraverso le tv, di cui lei ha fatto un uso spregiudicato e illegittimo. Lei in Italia possiede tre tv e comanda quelle pubbliche nelle quali ha piazzato uomini della sua azienda o a lei devoti e proni. Nel mese di agosto 2009 ha inaugurato una nuova tv africana, Nessma, a cui ha fatto pubblicità sfruttando illecitamente la sua posizione di presidente del consiglio e dove ha detto il contrario di quello che opera in politica e con le leggi varate dal suo governo in materia di immigrazione. Se lei è pronto a smentire, come è suo solito, ecco, si guardi il seguente filmato e giudichi da lei perché potrebbe trattarsi di Veronica Lario travestita da lei: http://www.youtube.com/watch?v=Se3yqycsMyg&feature=video_response.

Faccia vedere il video ai suoi amici leghisti e nel frattempo ascolti cosa dice il sindaco di Treviso, lo sceriffo Giancarlo Gentilini del partito di Bossi, ad un raduno del suo partito xenofobo dove ha esposto «Il vangelo secondo Gentilini» con chiarezza diabolica: «Voglio la rivoluzione contro gli extracomunitari … Voglio la rivoluzione contro i bambini degli immigrati … Ho distrutto due campi di nomadi e ne vado orgoglioso. Voglio la rivoluzione contro coloro che vogliono le moschee: i musulmani se vogliono pregare devono andare nel deserto, ecc. ecc. Questo è il Vangelo secondo Giancarlo Gentilini (sindaco di Treviso): “Tutto a noi e se avanza qualcosa agli altri, ma non avanzerà niente”». Questo il link con la sua voce in diretta; si prepari ad ascoltare il demonio in persona: http://www.youtube.com/watch?v=_WCZNQJkV3E&feature=related.

Legittimità elettorale e dignità etica

Riconoscere la legittimità del suo governo, con riserva etico-giuridica, non significa riconoscere anche la sua legittimità morale a governare il Paese perché lei non ha alcuna cultura dello Stato e delle sue Istituzioni, ma solo quella di difendere se stesso dalla Giustizia e i suoi interessi patrimoniali che sotto i suoi governi prosperano alacremente. Il conflitto di interessi pesa come un macigno sulla Nazione e la sua economia, ma lei è bravo ad imbrogliare le carte, facendolo derubricare nella coscienza della maggioranza che ne paga le conseguenze economiche e democratiche. Cornuti e mazziati dicono a Napoli.

Quando la sua maggioranza si sveglierà dall’oppio che lei ha diffuso a piene mani sarà troppo tardi e intanto il Paese paga il conto dei suoi avvocati, nominati da lei senatori, cioè stipendiati con soldi pubblici. Allo stesso modo stiamo pagando i condoni fiscali che lei si è fatto su misura sua e della sua azienda, sottraendo denaro al popolo italiano. In morale questo viene definito come doppio furto.

Da quando lei «è sceso in campo», l’Italia ha iniziato un degrado inesorabile e costante che perdura ancora oggi, codificato nel termine «berlusconismo» che è la sintesi delle maledizioni che hanno colpito l’Italia sia sul piano economico (mai l’economia è stata così disastrata come sotto i suoi governi), su quello sociale (mai si sono avuti tanti poveri, disoccupati e precari come sotto i suoi governi), e su quello civile (mai come sotto i suoi governi è sorta la categoria del «nemico» da odiare e da abbattere). Lei, infatti, usa la menzogna come verità e la calunnia come metodo, presentandosi come modello di furbizia e di utilizzatore finale di leggi immorali e antidemocratiche come tutte quelle «ad personam».

Nei confronti dell’ultima illegalità, che grida giustizia al cospetto di Dio, il decreto 733-B/2009, che segna una pietra miliare nel cammino di inciviltà e di negazione di quelle radici cristiane di cui la sua maggioranza ama fare i gargarismi, sappia che siamo cento, mille, diecimila, milioni che faremo obiezione di coscienza all’ignobile e illegale decreto, pomposamente detto «decreto sicurezza»: diventeremo tutti clandestini e sostenitori dei cittadini di altri Paesi, specialmente africani, in quanto «persone», anche se clandestini, a costo della nostra vita. Dobbiamo ubbidire alla nostra coscienza piuttosto che alle sue leggi razziali e disumane. La legge che definisce l’immigrazione come illegalità è un insulto a tutte le Carte internazionali e nazionali sui «diritti», un vulnus alla dottrina sociale della Chiesa e colloca l’Italia tra le nazioni responsabili delle stragi degli innocenti, perseguitati e titolari del diritto di asilo.

Essere «alto» ed essere »grande»

Lei non è e non sarà mai uno «statista» se sente il bisogno di fare vedere alle sue donnine i filmati che lo ritraggono tra i «grandi». Per essere «grande», non basta rialzare le suole delle scarpe, ma occorre avere una visione oltre se stesso, una visione «politica» che a lei è estranea del tutto, incapace come è di vedere oltre i suoi interessi. Per potere emergere dallo squallore in cui lei è maestro, ha profuso a piene mani il virus dell’antipolitica, il qualunquismo populista, trasformando la «polis» da luogo di convergenza di ideali e di interessi a mercato di convenienza e di sopraffazione. Lei, da esperto di vecchio pelo, ha indotto i cittadini ad evadere il fisco che in uno Stato democratico è prevalentemente un dovere civile di solidarietà e per un cristiano un obbligo di coscienza perché strumento di condivisione per servizi essenziali alla corretta e ordinata convivenza civile e sociale. Durante il suo governo le tasse sono aumentate perché incapace di porre un freno alla spesa pubblica che anzi galoppa come non si è mai visto. Non faccia confusione tra «essere alto» e «essere grande», come insegna Napoleone che lei ben volentieri scimmiotta, senza riuscire ad eguagliare l’ombra del dittatore.

Lei non può negare di essere stato piduista (tessera n. 1816) e forse di esserlo ancora, se come sembra, con il suo governo cerca di realizzare la strategia descritta nei documenti sequestrati al gran maestro Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi (Comunicato Ansa del 17 marzo 1981 ore 12:18, da cui emerge il suo numero di tesserato; cf intervista di Licio Gelli su Repubblica.it del 28-09-2003).

La maledizione italiana

A lei nulla importa dei valori religiosi, etici e sociali, che usa come stracci a suo comodo esclusivo, senza esimere di vantarsi di essere ossequioso degli insegnamenti etici e sociali della Chiesa cattolica, di cui si è sempre servito per averne l’appoggio e il sostegno. Partecipa convinto al «Family-Day» in difesa della famiglia tradizionale, monogamica formata da maschio e femmina e poi ce lo ritroviamo con prostitute a pagamento che registrano la sua voce nel letto di Putin; oppure spogliarelliste che lei ha nominato ministre: è lecito chiedersi, in cambio di cosa? Come concilia questo suo comportamento con le sue dichiarazioni di adesione agli insegnamenti della Chiesa cattolica? La «corrispondenza d’amorosi sensi» tra lei, il Vaticano e la gerarchia cattolica è la maledizione piombata sull’Italia ed una delle cause del progressivo e costante allontanamento dalla Chiesa delle persone migliori. I prelati, come sempre nella storia, fanno gli affari loro e lei che di affari se ne intende si è lasciato usare ed ha usato senza scrupoli offrendo la sua collaborazione e cercando quella della cosiddetta «finanza cattolica» legata a doppia mandata con il Vaticano. Se volesse avere la documentazione di legga il molto istruttivo saggio di Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel, «L’unto del Signore», BUR, Rizzoli, Milano 2009.

Gli ecclesiastici, da perfetti «uomini di mondo, hanno capito che con lei al governo potevano imporre al parlamento leggi e decreti di loro interesse, utilizzandolo quindi come braccio secolare. Per questo obiettivo, devono però rinunciare alla loro religiosità e adeguarsi alla paganità del potere che esige la contropartita. Lei, infatti, è sostenuto dall’Opus Dei, da Comunione e Liberazione e da tutte le organizzazioni e sette cattoliche che si lasciano manovrare a piacimento con lo spauracchio dei «comunisti» e con l’odore satanico dei soldi.

Il Vaticano e i vescovi, non essendo profeti, ma esercenti gestori di una ditta pagana, non hanno saputo o voluto cogliere le conseguenze nefaste che sarebbero derivate al Paese da questo connubio incestuoso; di fatto sono caduti nella trappola che essi stessi e lei avevate preparato. L’incidente di Vittorio Feltri, da lei, tramite la famiglia, nominato direttore del suo «Il Giornale» con cui uccide sulla pubblica piazza Dino Boffo, direttore di «Avvenire» portavoce della Cei, va oltre le vostre intenzioni e come un granellino di sabbia inceppa il motore. Oppure, secondo l’altra vulgata, tutto sarebbe stato progettato da lei e Bertone per permettere a questi di mettere le mani sulla Cei e a lei di fare tacere un sussurro appena modulato di critica sui suoi comportamenti disgustosi. Senza volersi arrampicare sugli specchi forse si è verificato un combinato disposto, non nei tempi e nelle forme da voi progettato.

Il giorno 7 agosto 2009, in un colloquio riservato con il cardinale Angelo Bagnasco, lo misi in guardia: «Stia attento – gli dissi – e si prepari alla guerra d’autunno perché con la nomina di Feltri al Giornale di Berlusconi (20-07-2009), la guerra sarà totale e senza esclusione di colpi. Berlusconi non può rispondere alle domande di la Repubblica e non può andare in tv a dare spiegazioni. Può continuare a negare sulle piazze per gli allocchi, ma nemmeno lui, menzognero di professione potrebbe negare davanti a domande precise e contestazioni puntuali. Per questo non lo farà mai, tanto meno in Parlamento. Non ha che un mezzo: sguazzare nel fango facendolo schizzare su tutti e su tutto, in base al principio che se tutto è infangato, nessuno è infangato». Il cardinale mi guardò come stupito e incredulo, reputando impossibile la mia previsione. Credo che ora si morda le labbra.

Eppure credo anche che lei sia finito: per la finanza internazionale e per gli interessi di coloro che lo hanno sostenuto, Vaticano compreso, lei ora è ingombrante e impresentabile e deve essere sostituito, ma lei non cadrà indenne, farà più danni che potrà, un nuovo Sansone in miniatura. Lei sa che deve andarsene, ma sa anche che passerà alla storia non come quel «grande, immenso» presidente che è stato lei, ma come «l’utilizzatore finale di prostitute che altri pagavano per conto suo». Non c’è che dire: lei è un grande in bassezza e amoralità.

Spergiuro

Nella trappola non è caduto il popolo di Dio, formato da «cristiani adulti» che tanto dispiacciano al papa «pro tempore» Benedetto XVI: lei non potrà mai manipolarli come non potrà mai possedere le coscienze dei non credenti austeri, cultori della laicità dello Stato che lei vilipende e svende, sempre e comunque, per suo inverecondo interesse. Lei ha la presunzione ossessiva di definirsi liberale, ma non sa cosa sia il liberismo, mentre è l’ultima caricatura di promettente e decadente comunista sovietico di stampo breshnieviano, capace di usare il popolo per affermare la propria ingordigia patologica di potere. D’altronde il suo amico per la pelle non è l’ex «kgb» Vladimir Vladimirovic Putin, nella cui dacia è ospitato secondo la migliore tradizione comunista italiana?

Dal punto di vista della morale cattolica, lei è uno spergiuro perché ha giurato sulla testa dei suoi figli, senza pudore e alcuni giorni dopo il «ratto di Noemi», ha dato dello stesso fatto diverse versioni differenti, condannando se stesso e la testa dei suoi figli alla pena dello spergiuro che già Cicerone condannava con la «rovina» e l’esposizione all’umana infamia: «Periurii poena divina exitium, humana dedecus – La pena divina dello spergiuro è la rovina e l’infamia/il disprezzo degli uomini» (De legibus, II, 10, 23; cf anche De officis, III, 29, 104; in Cicerone, Opere politiche e filosofiche, a c. di Leonardo Ferrero e Nevio Zorzetti, vol. I, UTET, Torino, 1974, risp. p. 489 e p. 823). Anche il Diritto Canonico, per sua informazione, riserva allo spergiuro «una giusta pena» (CJC, can. 1368), demandata all’Autorità, in questo caso il papa, che avrebbe dovuto comminarle la pena canonica, invece di indirizzarle una lettera diplomatica per il g8 e i suoi «deferenti saluti». Non ci può essere deferenza, tanto meno papale, per un uomo che ha toccato il fondo della dignità politica e morale.

Gli ultimi fatti di Villa Certosa e Palazzo Grazioli hanno sprofondato lei (non era difficile), ma anche l’Istituto Presidenza del Consiglio in un letamaio senza precedenti. Mai l’Italia è stata derisa nel mondo intero (ormai da quattro mesi continui) a causa di un suo presidente del consiglio che, su denuncia della moglie, frequenta le minorenni e sempre per ammissione della moglie che lo frequenta da oltre trent’anni, per cui si presume lo conosca bene, è malato e come un dio d’altri tempi esige per la sua perversione, sacrifici di giovani vergini per nascondere a se stesso i problemi del tempo che inesorabilmente passa, nonostante il trucco abbondante.

Affari privati o deriva di Stato?

Lei dice di volere difendere la sua privacy, ma non c’è privacy per uno che ha portato i suoi fatti «privati» in tv attaccando indecorosamente la sua stessa moglie che ha intrapreso la strada del divorzio. Forse lei ha dimenticato che sull’immagine della sua «felice famiglia italiana» lei ha costruito se stesso e la sua fortuna politica ed economica. Lei si comporta per quello che è: uno spaccone che in piazza si vanta di tutto ciò che non ha mai fatto e poi pretende che nessuno ne parli. Se lei mette il segreto di Stato sulle sue ville, queste diventano ipso facto «affare politico» perché lei le usa anche per incontri istituzionali e quindi fanno parte dell’Istituzione della presidenza del consiglio. Lei non ha diritto alla vita privata, quando si comporta da uomo pubblico e promette carriere tv o posti in parlamento a donnine compiacenti che la sollazzano nel suo «privato». Non è lei che ha detto in una intercettazione, parlando con Saccà che «le donne più son cattoliche più son troie»? Può spiegare, di grazia, il significato di queste parole altamente religiose e rispettose delle donne e indicarci a chi si riferiva? C’entrano le due donne che siedono nel suo governo e che si vantano di essere cattoliche: la Carfagna e la Gelmini?

Lei e suoi paraninfi continuate a dire che si tratta di questioni private senza rilevanza pubblica, sapendo di mentire ancora e senza pudore. Sarebbero affari privati se Silvio Berlusconi non fosse presidente del consiglio che alle donnine che gli accompagnano anche a pagamento, non promettesse incarichi in aziende pubbliche (tv) o posti in parlamento se non addirittura al governo. Vorrei chiederle per curiosità: quali sono i meriti e le benemerenze delle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini per essere assurte, non ancora quarantenni, a posti di rilievo nel suo governo? Perché Mara Carfagna posava nuda o la Gelmini prendeva l’abilitazione in Calabria?

Le sue ville sono ancora sotto la tutela del segreto di Stato e quindi guardate a vista da polizia, carabinieri, esercito? A spese di chi? Può ancora dire che sono residenze private? Fu lei in persona ad andare dal suo devoto suddito Bruno Vespa a rispondere pubblicamente a sua moglie, Veronica Lario, rendendo pubblici i fatti che la riguardavano e attaccando sua moglie senza alcuna pietà, facendo pubblicare dal suo «killer mediatico» le foto di sua moglie a seno nudo di quando faceva l’attrice. Non credo che lei possa dire che le sue vicende sono private perché ci riguardano tutti, come cittadini e come suoi «sovrani» costituzionali perché una cosa è certa: noi non abdicheremo mai alla nostra dignità di cittadini sovrani figli orgogliosi della nostra insuperabile Costituzione. Noi non permetteremo mai che lei diventi il «padrone» della nostra dignità.

Per lei è cominciato l’inizio della fine perché il suo declino è iniziato nel momento stesso in cui è andato nella tv di Stato compiacente e, senza contraddittorio, alla presenza del solo cerimoniere e maggiordomo fidato, ha cominciato a farfugliare bugie, contraddizioni, falsità che non hanno retto l’urto dei fatti crudi. Se lei fosse onesto, anche solo per una parte infinitesimale, dovrebbe rassegnare le dimissioni, come aveva promesso nel suddetto, compiacente recital.

Strategie convergenti

Lei può fare affari col Vaticano e chiudere nel cassetto morale e dignità, ma sappia che il Vaticano non è la Chiesa, per nostra fortuna e per sua e vostra disgrazia. Noi, uomini e donne semplici, vogliamo onorare e difendere la nostra dignità e la nostra fede, contro ogni tentativo di manipolazione e di incesto tra altare e politica. Purtroppo lei, supportato da parte della gerarchia, ha fatto scadere la «politica» da arte a servizio del bene comune a mercimonio di malaffare e a sentina maleodorante. Le istituzioni cattoliche che lo hanno appoggiato ne portano, con lei, la responsabilità morale, in base al principio giuridico della complicità.

Strana accoppiata: i difensori della moralità ufficiale, costretti a tacere per mesi di fronte a comportamenti indegni e a leggi inique, perché lautamente ricompensati o in vista della mancia promessa. Trattasi solo di un baratto di cui i responsabili dovranno rendere conto. I vescovi hanno ritrovato la parola quando si sono visti attaccare, inaspettatamente, da lei con avvertimenti di stampo mafioso (per interposta persona). La gerarchia, in genere felpata e compassata, in questo frangente è risorta come un sol uomo, arruolando anche il papa alla bisogna, ma cogliendo anche l’occasione per dare corpo alle vendette interne e regolare i conti tra ruiniani e bertoniani. Come insegna l’amabile Andreotti «la vendetta è un piatto che si gusta freddo». Strategie convergenti che hanno sprigionato il disgusto del popolo cattolico e dei cittadini che ancora pensano con la propria testa.

Ripudio

Io, Paolo Farinella, prete mi vergogno della sua presidenza, per me e la mia Nazione e, mi creda, in Italia siamo la maggioranza che non è quella elettorale, ottenuta da una «legge porcata» che ben esprime l’identità della sua maggioranza e del governo e di lei che lo presiede (o lo possiede?). Lei potrà avere il sostegno del Vaticano (uno Stato estero) e della Cei che con il loro silenzio e le loro arti diplomatiche condannano se stessi come complici di ingiustizia e di immoralità.

Per questi motivi, per quanto mi concerne in forza del mio diritto di cittadino sovrano, non voglio più essere rappresentato da lei in Italia e all’Estero, io la ripudio come politico e come presidente del consiglio: lei non può rappresentarmi né in Italia e tanto meno all’estero perché lei è la negazione evidente di tutto quello in cui credo e spero di vedere realizzato per il mio Paese. sia perché non mi rappresenta sia perché è indegno di rappresentare il buon nome dell’Italia seria, laboriosa e civile e legale che amo e per la quale lotto e impegno la mia vita. Non importa che lei abbia la maggioranza parlamentare, a me interessa molto di più che non abbia la mia coscienza

Io, Paolo Farinella, prete ripudio lei, Silvio Berlusconi, presidente pro tempore del consiglio dei ministri e tutto quello che rappresenta insieme a coloro che l’adulano, lo ingannano, lo manipolano e lo sorreggono: li/vi ripudio dal profondo del cuore. in nome della politica, dell’etica e della fede cattolica. La ripudio e prego Dio che liberi l’Italia dal flagello nefasto della sua presenza.

Genova 09 settembre 2009

Paolo Farinella, prete

Fonte: http://corradomariagio.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2329780

  1. Vedi il post Che prete! []

Libertà di stampa alla Bokassa

14 Settembre 2009 da Emilio Conti

E’ notizia di stamane che la prima puntata di Ballarò, che sarebbe dovuta andare in onda domani sera, è stata fatta “slittare” (non si sa a quando) per lasciare spazio, e soprattutto non creargli troppa concorrenza, a Porta a porta. Ora, a me Floris non sembra un pericoloso estremista, anzi se devo essere sincero mi sembra un po’ un “lecchino”: uno che cerca di tenere i piedi in sei o sette scarpe. Se hanno paura anche del Floris, significa che siamo conciati molto male. 😥

Anno Zero –  Stando al palinsesto il programma dovrebbe iniziare tra poco, solo che, guarda un po’ la coincidenza, la Rai non vuole firmare i contratti ai collaboratori di Santoro. Il sabotaggio alla trasmissione è arrivato fino al punto della mancata messa in onda del “promo”. Come al solito, e per fortuna, c’è la rete.

Report – Alla Gabanelli la Rai vorrebbe togliere la copertura legale: altro atto di intimidazione!

E poi c’è la vera censura. Qui sotto la parte di intervista a Beppe Grillo mai andata in onda.

Non c’è che dire: viviamo in un paese veramente “democratico” con una “libertà di parola” senza eguali. Con un giornalismo servo che arriva fino al punto di falsificare documenti per insozzare la dignità di presunti “avversari”. Facciamoci i complimenti.

Ex S.S. 234 e autunno/inverno

14 Settembre 2009 da brain50

Credo che tutti siano d’accordo con me nell’affermare che le condizioni della ex S.S. 234 che attraversa Belgioioso sono semplicemente disastrose. Mancanza di striscia di mezzeria. dislivelli ed avvallamenti continui lungo tutta la parte che dal centro della carreggiata va verso l’esterno; se non si ha una macchina più che stabile questi dislivelli portano a degli sbandamenti colossali.

Per non parlare della segnaletica orizzontale che in alcuni tratti (la maggior parte) è completamente inesistente.

Mi domando a chi spetta la manutenzione di questa ex statale e mi domando come sarà ancora più difficoltoso percorrere questo tratto di strada in autunno e/o inverno con pioggia, nebbia, gelo. 🙁

E’ probabile che sia la Provincia che debba farsene carico (credo) e mi chiedo: ma i signori sindaci dei paesi attraversati da questa strada, ormai pietosamente abbandonata dal punto di vista manutentivo, non possono associarsi e chiedere una pronta manutenzione prima che per incuria ci scappi qualche morto in più??

Trasparenza: questa sconosciuta

13 Settembre 2009 da Emilio Conti

Il tema della trasparenza è quello che più ci sta a cuore e i frequentatori del blog lo sanno bene. Innanzitutto perché sono convinto che chi maneggia soldi pubblici, e quindi dei cittadini, e quindi nostri, debba sempre dichiarare in modo esplicito come vengono utilizzati. Secondariamente perché la nostra amministrazione, che non perde occasione per vantarsi della sua “nuova linea” amministrativa, architrave della quale starebbe proprio la “trasparenza”, in realtà è una tra le più “opache” e ferocemente “occhiuta” nel far uscire informazioni dal comune. Questa mia considerazione, che fino a poco tempo fa si basava semplicemente sull’analisi dei comportamenti di sindaco e assessori, è stata adesso confermata da alcuni esponenti dell’opposizione e da chi, per i più vari motivi, è costretto a frequentare il “palazzo” comunale.

Basterebbe ricordare che gli atti pubblici del nostro comune non sono consultabili tramite Internet (a differenza di molti altri comuni della provincia) e lo stesso dicasi anche per le spese sostenute per le diverse manifestazioni (o gli incassi derivanti dalle sponsorizzazioni): per non tacere del fatto che gli assessori non dispongono di una casella di posta elettronica personale (nell’era del Web, una situazione semplicemente inconcepibile)!

Tutto ciò parlando in generale. Nel caso particolare, il post di sgur_di_trì1 dovrebbe far sorgere qualche interrogativo inerente alle trasferte e ai festeggiamenti occorsi durante l’iter del gemellaggio tra il nostro paese e La Fouillouse.

Sul gemellaggio vorrei, quindi, porre le seguenti domande, nella speranza che il neo assessore al bilancio (o qualcun altro), a differenza del suo predecessore e del sindaco, voglia “abbassarsi” a rispondere:

  1. dal momento che nel famoso “NOTA BENE”, presente sul sito del Comune inerente alla trasferta in Francia, si afferma testualmente che: “[…] evidenzia come le spese relative alla trasferta in Francia […] sono state sostenute per intero attraverso il contributo di singoli amministratori e la sponsorizzazione di privati sostenitori dell’iniziativa. Specificatamente da: sindaco 100, 00 euro, assessore alla cultura 100,00 euro e sponsor privato 645,00 euro.” si chiede: ai “sostenitori” dell’iniziativa è stata rilasciata adeguata ricevuta?
  2. com’è possibile mantenere anonima qualsiasi persona che “direttamente” è coinvolta in iniziative di carattere pubblico, nel caso specifico, lo sponsor?
  3. esiste una registrazione contabile di queste Entrate e Uscite nel Bilancio del Comune?
  4. è possibile scrivere sul sito ufficiale del Comune di soldi spesi o ricevuti senza che ci sia un riscontro contabile?

Noi del blog siamo contentissimi di svolgere la funzione di “spina nel fianco”, che ci ha permesso di avere nuove adesioni e collaboratori, nonché un continuo e costante incremento di visitatori. Ci domandiamo però cosa stia facendo l’opposizione, perché le domande sopra esposte sarebbero dovute essere poste, in maniera incalzante e decisa, proprio dagli oppositori. Spiacerebbe arrivare alla conclusione che i prossimi cinque anni saranno uguali a quelli trascorsi, e che così tanti danni hanno provocato agli antagonisti del sindaco. Sarebbe frustrante, soprattutto per i loro elettori, dover constatare che la “opposizione” si riduce solo a feroci scontri verbali in consiglio, tanto clamorosi quanto inutili.

  1. Gemellaggio: alcune osservazioni []

Gemellaggio: alcune osservazioni

9 Settembre 2009 da Emilio Conti

Tutti sappiamo del gemellaggio tra Belgioioso e La Fouillouse, e infatti un cartello stradale, posto a lato della statale, ce lo ricorda ogni volta che entriamo in paese. Sappiamo anche che il cosiddetto “Giuramento di gemellaggio” è stato firmato una prima volta in Francia il 27/10/2008 e una seconda volta a Belgioioso il 23/05/2009.

A ricordo della cerimonia svoltasi in Francia, possiamo vedere, sul sito del Comune di Belgioioso, numerose fotografie e alcuni commenti, nonché un “NOTA BENE” in grassetto, relativo alle spese sostenute per la trasferta in Francia, a cui si è fatto fronte – così è detto testualmente – “con il contributo di singoli amministratori e la sponsorizzazione di privati sostenitori dell’iniziativa”.

Non dobbiamo però dimenticare che ci sono state anche le “Giornate del gemellaggio” del 22/23/24 maggio 2009 organizzate dal Comune di Belgioioso, durante le quali si è avuta ospite una delegazione francese. Una “Tre giorni” intensa: inaugurazione di una sala del Castello e della mostra dedicata a De Chirico, una tavola rotonda, spettacoli teatrali, danza classica, cena e concerto finale.

Ora, nonostante l’impegno profuso, della “Tre giorni”, fino ad oggi (e sono passati diversi mesi dall’evento), ancora non c’è traccia sul sito ufficiale del Comune. A questo punto, non ci resta che rimanere in fiduciosa attesa che il sito venga al più presto aggiornato con tante fotografie e commenti che ricordino la manifestazione, e – così come è stato fatto per la trasferta in Francia – anche con un “NOTA BENE” che riporti le eventuali spese sostenute per realizzarla.

sgur_di_trì

Come le ciliegie

8 Settembre 2009 da bsìa

Una tira l’altra! Sembra questo l’adagio seguito dal tagliatore di teste, al secolo Feltri. Dopo Mauro, De Benedetti, Agnelli e, naturalmente, Boffo (e, a quanto pare perché il sottoscritto certi giornalacci non li legge, anche la Sciarelli – sì, proprio quella di Chi l’ha visto? – nonché pure il presidente Napolitano) eccoci alla decapitazione di Fini.

Tutti quelli che osano dissentire dal vecchietto, che sta invecchiando molto male, devono essere eliminati. Ma Fini è anche il presidente della Camera nonché persona che ha espresso severe critiche alla legge del testamento biologico.

Cosa dicevamo su questo blog a tale proposito? E avete sentito cos’ha detto il vecchietto, che sta invecchiando molto male e che s’è pure incazzato perché qualcuno ha osato dire che non gli tira più e lo dimostrerà in tribunale (e qui siamo tutti in trepidazione per vedere come farà 😈 ), dicevo, avete sentito ieri sera? “I rapporti con la Santa Sede sono ottimi e lo dimostreremo con la legge sul testamento biologico”

MA VAAAA????? 😯

Toh, noi si scrive delle cose che poi si avverano? 😈 Siamo meglio del famoso mago oppure fare previsioni politiche in Italia è un gioco da ragazzi? Basta non ficcare la testa sotto terra o essere un tifoso del vecchietto, che sta invecchiando molto male ma che però gli tira (dice lui), e ci possono riuscire tutti!

Intanto, per tutti coloro che hanno a cuore la libertà di stampa e, quindi, la democrazia, eccovi un bel video. Buona visione.