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La teoria del “tot”

29 Febbraio 2008 da bsìa

Con l’espressione “un tot” si suole far riferimento ad una quantità non meglio precisata. Ad esempio: Tizio chiede a Caio “Quante volte hai fatto all’amore questo mese?”. Caio “Un tot” 😆 (sorvoliamo dal tentare di dedurre qualsiasi cifra, alto o bassa 😈 ).

Sembra circolare, soprattutto in ambito medico :mrgreen: , una teoria secondo la quale ogni individuo nascerebbe con funzionalità prestabilite per la durata della vita. Con un “tot” di pulsazioni cardiache, un “tot” di litri di sangue depurato dai reni, un “tot” di respirazioni, un “tot” di eiaculazioni (per i maschietti), ecc. 😛 Tutto questo implica che più rapidamente una persona consuma i suoi “tot”, prima abbandona il mondo dei vivi. 😯 Gli sportivi, quindi, sarebbero i primi ad essere decimati 😀 . Inoltre sembra che non tutte le persone nascano con gli stessi “tot”. A potrebbe avere un “tot” di pulsazioni cardiache più alto di quello di B, ecc.

Se questa teoria fosse vera, potrebbe anche darsi che una persona, oltre ad avere un “tot” prestabilito alla nascita di funzioni vitali, abbia anche un “tot” di stronzate da dire e che questo “tot” sia piuttosto consistente. 😆

Temo che noi belgioiosini dovremo subire ancora a lungo la raffica di inanità quasi quotidiane, perché il “tot” in questione è enorme. 😆

Grazie

27 Febbraio 2008 da Emilio Conti

Vorrei ringraziare bsìa, innanzitutto per la sua assidua partecipazione al blog. Poi per l’intelligenza profetica dimostrata nel suo post dal titolo “Intolleranza con gli intolleranti?” nella parte in cui tratta dell’obiezione di coscienza all’aborto. Non che ne dubitassi, conoscendolo da tempo, ma scoprire che le sue stesse argomentazioni sono le medesime, sembrano quasi copiate, del ginecologo Carlo Flamigni, membro del Comitato nazionale di bioetica, che lo stesso ha espresso ieri in un’intervista rilasciata al quotidiano il manifesto, mi riempie di soddisfazione. E dimostra che in questo blog si può discutere di molti argomenti in modo tutt’altro che superficiale.

Dov’è l’informazione?

26 Febbraio 2008 da Emilio Conti

E’ apparsa su La Provincia PAVESE di oggi la notizia di un progetto per la costruzione di una piccola centrale idroelettrica sul fiume Olona presso Zagonara che avrebbe già trovato l’opposizione del nostro sindaco Zucca.

Ma chi legge, oltre ad essere informato dei motivi dell’opposizione del nostro sindaco, vorrebbe sapere qualcosa in più. Ad esempio, sulla localizzazione della centrale la confusione è totale. Prima si dice che, essendo una centrale idroelettrica, dovrebbe essere costruita “dove si trovano i salti artificiali che una volta regolamentavano il flusso delle acqua”. Premesso che “quei salti artificiali” si chiamano “travacca” (il termine non è presente dei dizionari della lingua italiana [almeno quelli in mio possesso] ma viene comunemente usato [è presente nel Regolamento della pesca della provincia di Pavia nonché nella spiegazione dell’etimologia del nome del paese di Travacò Siccomario in Wikipedia]). Dopo di che si dice che il luogo dell’insediamento potrebbe mettere in pericolo “l’abitazione ottocentesca del custode della cascina (Zagonara [N.d.R.])”.

A me risulta che la travacca sia molto più a monte (a nord) della cascina, per cui non mi spiego come potrebbe essere a rischio la casa del custode della stessa. A meno che non ci si confonda con la casetta a fianco della travacca che, trovandosi, però, sulla riva sinistra del fiume, appartiene al comune di Corteolona.

Inoltre sembrerebbe che nessuno sappia niente di CHI voglia costruire tale centrale dal momento che il presidente della Provincia dichiara che il progetto NON è della Provincia. Ma se un progetto esiste si deve necessariamente conoscere il nome di chi l’ha presentato. Sarebbe stata un’indagine troppo faticosa risalire a tale nominativo?

Complimenti per la completezza dell’informazione!

Fuori media e in ritardo

23 Febbraio 2008 da bsìa

Come dicevo, ero preoccupato. E finalmente ecco l’articolo su Belgioioso. 🙂 La media, però, ha subito un duro colpo: più di un mese senza alcun incensamento (sarebbe un episodio de “Ai confini della realtà”). 😈 Per non parlare del fatto che, stavolta, il blog ha bruciato sul tempo la stampa locale per quanto riguarda i commenti inerenti alla riduzione dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef e del rispetto del Patto di stabilità. 😛 Roba da montarsi la testa! 😆

Inoltre, v’è da segnalare delle strane coincidenze: la stampa locale incomincia a dare spazio anche alla minoranza (vabbè, per recuperare ha pubblicato lo stesso articolo due volte :mrgreen: ), e poi, negli articoli riguardanti l’amministrazione, riporta anche l’opinione di qualche assessore e non solo quella del “Pomposo” (in un precedente articolo l’assessore Fraschini, in quello odierno Farina. Certo, “Pompa Magna” non può non avere l’ultima parola. Per dire cosa? Le solite menate sull’opposizione che farebbe solo “polemiche sterili e pretestuose”. Che noia! E che sfoggio di autostima! 😛 )

Cambiamenti significativi. Sarà mica colpa di qualcosa? 😈

Troppa grazia

19 Febbraio 2008 da bsìa

Chiedo venia. Mi ero illuso che, a Belgioioso, ci fosse qualcuno a fare opposizione. Credo di aver preso un abbaglio. 😳

Dopo la discreta impressione del numero precedente de “Il Punto della Lega Nord” quello appena uscito mi ha fatto ricredere. Mi ha dato infatti l’impressione di polemizzare sbagliando completamente bersaglio in quasi TUTTI gli articoli riguardanti l’amministrazione comunale. Un bel record! 😥

Vediamo un po’. Sotto al titolo “Castello. Quanto ci costi” si polemizza per i 6810 euro spesi per la realizzazione della “Festa Medioevale”. Cosa centri una festa, medievale o meno, con il castello non si sa. Il problema, semmai, è se questa amministrazione, con tutti gli impegni che si è assunta, possa permettersi di spendere soldi dei contribuenti in feste (personalmente penso che i soldi spesi in feste siano tutti soldi buttati). D’altra parte devo ricordare quale fu la prima iniziativa di questa amministrazione? Non fu, per caso, “Fare Festival”? 👿

Più sotto trovo il riquadro dal titolo “In breve alcune delibere di Giunta” dove si legge testualmente: “[…] Da una sola postazione (sono due), vengono rilevate in media circa 60 infrazioni al mese (riferite al semaforo della piazza [N.d.R.]). Tre o quattro autisti in media al giorno, siano essi operai pendolari con 1000 euro di stipendio, pensionati con la pensione quasi al minimo, oppure casalinghe senza reddito, che vengono implacabilmente sorpresi in flagranza dalle telecamere con il ‘rosso’ […]”. Qui c’è da strabiliare! Il partito della “legge e ordine” che difende chi commette delle infrazioni al codice stradale (purché non siano extra-comunitari)? Vogliono forse sostenere che una casalinga, un pensionato o un operaio, dati i rispettivi redditi, sarebbero autorizzati a passare per Belgioioso a 140 Km. all’ora? O passare con il rosso? O posteggiare dove c…o gli pare (questo già succede a iosa)? Anche in questo caso il problema non è il reddito di chi infrange il codice stradale, il problema è il semaforo che andrebbe regolato meglio (come ha sottolineato il Conti nel suo post Semafori da ridere) in modo da non confondere gli automobilisti inducendoli a sbagliare e conseguentemente ad essere tartassati!

Ed infine il bel grassettone “La riduzione del 0,25, comporta, per il contribuente, un risparmio di qualche euro all’anno!!!!!!”. Allora cosa facciamo? Ci sputiamo sopra? 👿 Non avevate appena detto di essere preoccupati di operai, pensionati e casalinghe? E’ vero, l’addizionale comunale Irpef di Belgioioso è una delle più alte. Ma che facciamo? Ci mettiamo a protestare anche quando diminuisce, anche se in maniera esigua? Mah … se questa è opposizione …

P.S. Come sempre mi congratulo con la stampa locale per NON aver dato la notizia della diminuzione dell’addizionale comunale Irpef (o forse sì e io non me ne sono accorto?) 😛

P.P.S. Visto che mi si accusa di criticare senza proporre: che ne direbbe l’amministrazione di fotografare quegli stronzi arroganti che, per acquistare il giornale e non farsi venti metri a piedi, posteggiano l’automobile (molto spesso un SUV) metà sul marciapiede e metà nella corsia di incanalamento del semaforo, commettendo due infrazioni in un colpo solo? Oppure quelli che, sbattendosene allegramente del divieto, continuano ad uscire dal posteggio di piazza Vittorio Veneto dove capita capita? E se si mettessero delle colonnine di metallo (come quelle poste a protezione del marciapiede davanti alla Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza) tutto attorno alla piazza? Forse che sarebbero soldi spesi male? Oppure si preferisce che di notte, e non solo, (personale testimonianza) ci salgano camion o autobus che sfasciano la pavimentazione così poi i soldi li spendiamo per risistemarla?

 

Cari Veltroni e Bertinotti, ora basta ***

15 Febbraio 2008 da Emilio Conti

Volentieri ripropongo:

L’offensiva clericale contro le donne ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di centrosinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza. Con l’oscena proposta di moratoria dell’aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre, i corpi delle donne sono tornati ad essere «cose», terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere. Lo scorso 24 novembre 100mila donne – completamente autorganizzate – hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle donne di una cultura patriarcale dura a morire. Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza, mascherate dietro l’arroganza ipocrita di «difendere la vita». Perciò non basta più, cari dirigenti del centrosinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi di mettere a rischio l’autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata. Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l’obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile la pillola abortiva; va reso semplice e veloce l’accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l’insegnamento dell’educazione sessuale dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutele della maternità. Questi sono per noi valori non negoziabili; sui quali non siamo più disposte a compromessi.

*** Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Alda Merini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Elisabetta Visalberghi

Intolleranza con gli intolleranti?

12 Febbraio 2008 da bsìa

E’ da un po’ di tempo che la Chiesa (intesa come gerarchie vaticane) non perde occasione per interferire con la vita pubblica italiana (e, conseguentemente, con i cittadini italiani). Interferenza che diventa sempre più soffocante anche a seguito della codardia dei nostri politici (soprattutto quelli che si proclamano di sinistra o ex comunisti) nel difendere i valori di laicità dello stato stabiliti nella nostra Costituzione. Ormai è palese che l’obiettivo delle gerarchie è quello di rimettere in discussione la Legge 194 sul diritto all’aborto. Vorrei intervenire anch’io sull’argomento “aborto” sfruttando l’occasione che mi viene offerta da due lettere apparse su La Provincia PAVESE, la prima della nostra concittadina Rosella Callegari pubblicata con il titolo “Perché il no all’aborto? E’ solo difesa della vita” e la seconda di Antonietta Bottini pubblicata con il titolo “Ma non hanno potere di vita e di morte”, e dal post di Brain50 su questo sito dal titolo “Tutti i bambini del mondo“.

Il mio punto di vista sarà alquanto diverso da quello di Brain50 (madre, di estrazione cattolica e, ciò nonostante, persona intelligente da difendere la legge 194) e riguarda aspetti che solitamente, almeno per ciò di cui sono a conoscenza, non vengono trattati.

Nella sua lettera Antonietta Bottini argomenta e confuta egregiamente la “sparata” dei direttori delle cliniche ginecologiche romane che hanno sottoscritto un documento riguardante “l’assistenza ai neonati in estrema prematurità“. Non ho niente da aggiungere, ma questa lettera mi dà lo spunto per introdurre il tema che mi interessa: l’Obiezione di coscienza dei medici ginecologi.

Come è noto, un ginecologo può rifiutarsi di praticare l’aborto sostenendo che tale operazione violerebbe il suo credo morale. E’ la motivazione di tutti i ginecologi cattolici. La domanda che pongo, di conseguenza, è: “In uno stato laico in cui vige una legge che regolamenta l’interruzione di gravidanza, all’interno di ospedali pubblici è tollerabile una simile situazione?”

L’obiezione di coscienza è espressamente prevista dall’articolo 9 della stessa legge 194/78. Per cui la discussione potrebbe finire qui. Vorrei però fare alcune considerazioni. Tale articolo è assolutamente condivisibile se analizzato in riferimento al momento storico in cui la legge è entrata in vigore. In effetti all’epoca già operavano, o si stavano specializzando, ginecologi che difficilmente, posti davanti a una situazione in conflitto con il proprio credo morale, avrebbero potuto fare una scelta diversa. Garantire, quindi, a costoro la possibilità di “obiettare” era non solo condivisibile, ma addirittura necessario. Molto diversa, invece, la situazione per coloro che hanno deciso di specializzarsi in ginecologia DOPO l’entrata in vigore della legge. Essi sapevano, e sanno, che avrebbero potuto trovarsi di fronte alla richiesta di interruzione di gravidanza che contrasta con la propria morale. A costoro uno stato serio avrebbe dovuto dire “State per specializzarvi in una disciplina che potrebbe comportare dei conflitti di ordine morale. L’Italia è uno stato laico. Sappiate, quindi, che nelle strutture pubbliche non sarà ammessa nessuna obiezione in caso di richiesta di interruzione di gravidanza”. A loro la scelta se cambiare specializzazione o continuare, ma poi esercitare in una clinica privata e da professionisti in un proprio studio. Invece, un articolo, scritto (come al solito) per accontentare tutti, è stato sfruttato ad arte per riempire gli ospedali pubblici di ginecologi obiettori che poi se ne escono con “sparate” estemporanee che vengono, sì, demolite da persone intelligenti come la Bottini, ma che hanno il “pregio” di buttare fumo negli occhi e insinuare il tarlo del dubbio al cittadino meno smaliziato.

Poi c’è la lettera della nostra concittadina. E qui siamo di fronte a quello che io definisco il classico “buonismo” cattolico che cela una violenza estrema. Il lupo in sembianze d’agnello! Già nelle prime righe si legge “[…] Il mondo cattolico, ma non solo, è impegnato contro l’aborto […]” (il grassetto è mio). Il significato della parola “contro” è: ostilità, opposizione, contrasto. Ed evoca gli scontri, cioè battaglie o lotte più o meno cruente (Romani contro Cartaginesi, Milan contro Inter, taleban contro infedeli, mullah Omar contro Usa, ecc.), e le battaglie si fanno per sopraffare l’avversario. Si sarebbe potuto usare un’espressione meno dura e più appropriata come “essere contrari”. Invece no. Il cattolico è impegnato in una battaglia contro una legge dello Stato. Più avanti: “[…] La vita, infatti, inizia dal concepimento […]“. Opinione personalissima (tipica del cattolico), ma che non è condivisa dalla maggioranza dei biologi. Parlare di Ragione, come si fa più oltre, è quindi assolutamente fuori luogo. E ancora: “[…] Ma allora, se c’è in tutti la convinzione che questa sia una scelta dolorosa e difficile (quella di abortire [N.d.R.]), perché non si prova ad evitarla?” Qui concorderei anch’io se l’espressione non sottintendesse “ma allora abroghiamo la 194!“. Una lettera che sembrerebbe di buon senso si rivela in realtà come l’espressione di una volontà intenzionata a togliere un diritto a cittadini che non la pensano come loro (i cattolici). Vorrei ricordare che un Diritto NON è un DOVERE. Spetta alla cittadina italiana decidere se abortire o meno (NON è OBBLIGATA). Ed è un DIRITTO dei cattolici quello di mettersi a convincere le donne italiane a non abortire (dovrebbero poi convincerle anche a non gettare i figli nei cassonetti o aiutarle economicamente quando sono in difficoltà nella crescita del figlio che hanno convinto a far nascere). Da qui all’abolizione di un DIRITTO ce ne corre. Ma per gente abituata ad obbedire e che crede che un comunissimo mortale, come miliardi di altri, sia infallibile, queste disquisizioni sui “diritti” appaiono come questioni di lana caprina.

Ritornando quindi alla domanda del titolo, cosa dovrebbe fare un Cittadino di fronte a un’intolleranza che mette in discussioni, con mezzi più o meno subdoli, i principi della democrazia liberale? Usare gli stessi metodi? Intanto non abbassare la testa. E poi rispondere per le rime e senza alcun timore.

 

 

Ancora sulla privacy

11 Febbraio 2008 da Emilio Conti

Se qualcuno dovesse avere ancora dei dubbi sulla violazione della privacy effettuata dagli Stati uniti, e da me denunciata nel post “Privacy? Non per l’impero” del 27 gennaio scorso, si legga il seguente articolo:

ACLU: COMPRI UNA PIZZA? SCHEDATO PER SEMPRE

Incredibile ma vero!

10 Febbraio 2008 da bsìa

Domenica. Riposo. Si dorme un po’ di più. 😀

Un buon caffè e poi, via, a “stravaccarsi” sulla poltrona a leggere le novità. 😯

Stampa nazionale. Solite menate: “Io corro da solo”; “Io pure, ma col trucco”; “La rosa è sbiadita ed è diventata bianca”; ecc. Insomma, ci siamo capiti: le solite stronzate! 😥

Stampa locale. Qualche pagina e poi strabuzzo nel vedere la foto (fotina) del Giuzzi. Mi dò del coglione e del mezzo addormentato per aver preso La Provincia di qualche giorno fa. Controllo la data. Ma no! E’ di oggi! 😳 Ma allora non sono ancora completamente rimbambito! 😛 Vabbè, sarà un refuso, mi dico. Avranno inavvertitamente reinserito l’articolo di qualche giorno prima. La cosa però non mi convince (il caffè incomincia a fare effetto) e vado a controllare, visto che ci ho fatto pure un post. E . . . sorpresa! NON è un refuso. Dovrebbe essere un “nuovo” articolo, ma NON lo è. E’ lo stesso articolo di giovedi 7 febbraio a cui hanno cambiato solo il titolo, hanno ridotto un po’ la foto del Giuzzi (adesso gli han lasciato fuori la cravatta) e tolto quattro o cinque parole del testo!!! :mrgreen:

Da non credersi. Invece di riciclare la spazzatura, qui si riciclano le notizie! 😆 Oppure si sta cercando di porre rimedio per la latitanza nei confronti dell’opposizione belgioiosina durata cinque mesi? Mah . . . 🙄

Quando una giornata inizia in modo così divertente si resta di buon umore fino a sera.

Buona domenica! 😀

 

 

Tutti i bambini del mondo

9 Febbraio 2008 da Emilio Conti

Anche oggi si legge che un bambino è stato buttato in un cassonetto…….lo strazio è stato tale che addirittura è stato difficile riconoscerne il sesso…..
Mi rifaccio alla lettera apparsa sulla Provincia del 5 Febbraio u.s. a firma Rosella Callegari per capire che cosa c’è di diverso nel nostro modo di ragionare.
Sono anch’io di estrazione cattolica e credo fermamente nell’onestà, nel rispetto degli altri, nella vita.
Il mio concetto di vita, e soprattutto di vita dei propri figli, è quello di una vita serena fatta di obiettivi positivi, di costruzione del proprio avvenire remando nel mondo di oggi con coscienza e forza per sopravvivere ai continui cambiamenti.

Non sono una sostenitrice della legge sull’aborto come fine a se stessa, ma rispetto la disperazione della gente che non ha pane né per se né per i propri figli; rispetto la dignità di noi stessi come genitori e la dignità dei figli che uno mette al mondo.
I figli devono affrontare la vita che, soprattutto oggi giorno dove la vacuità la fa da padrone, è sempre più difficile ed il cammino che devono percorrere è un cammino eternamente in salita e la famiglia sostiene come meglio può il loro l’avvenire.

Tutto ciò per dire che piuttosto dell’orrore di un bimbo trucidato nel tritarifiuti o di un bimbo che deve crescere senza serenità ed affetto (un bimbo non voluto sarà sempre un bimbo non amato e ne porterà le conseguenze per tutta la vita) è meglio prendere altre decisioni.

Mi stupisco comunque che in un paese civile (o che almeno io ritengo tale) dove esistono mille modi per evitare un percorso di questo tipo si stia ancora a discutere sull’applicazione di questa legge che io ritengo giusta e civile, rispettosa della figura femminile pur nel dolore che ogni donna può provare nel prendere una simile decisione che è sicuramente una decisione che segnerà per sempre la sua vita che però, io ritengo, venga presa dopo lunghe e difficili meditazioni e non certo a cuor leggero, a meno che uno non sia stupido e viva senza principi.

Sempre per parlare di bambini, ma in un altro contesto e sempre per stare in tema di “vita senza valori”, mi rifaccio agli atteggiamenti dei tizi (non li ritengo degni di un nome proprio) di Erba che hanno ucciso, anzi sgozzato, un bimbo innocente…….e lo hanno fatto perché erano disturbati dai troppi rumori……….
Mi chiedo come i nostri giudici possano continuare a permettere a questi tizi di rimanere nella stessa gabbia a scambiarsi effusioni, ridere o dormire mentre si parla dei loro efferati delitti……
queste cose fanno riflettere e tormentano le nostre coscienze di cittadini onesti e desiderosi di giustizia, pace e tranquillità reciproca.

Ciau
Brain50