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L’importante è apparire

28 Dicembre 2007 da bsìa

Ormai si è disposti a tutto, pur di apparire. Visto che si può diventare testimonial per qualche pubblicità a seguito della notorietà acquisita per aver ucciso qualcuno guidando un’auto ubriachi.

E’ sempre stata mia convinzione che Berlusconi sia il risultato e non la causa di quello che comunemente viene identificato come “berlusconismo”. Tale termine è stato coniato successivamente per indicare una trasformazione socio-culturale che è iniziata diversi decenni fa e che ha avuto come risultato, appunto, il trionfo del leader della (ex?) Cdl. E sappiamo chi è Berlusconi: il proprietario oligopolista di alcune TV commerciali e, come noto, la televisione è il mezzo che più di ogni altro è in grado di esaltare l’immagine. Risultato? Il “berlusconismo” ha talmente contagiato la società italiana da essere stato interiorizzato, vale a dire che molte persone che dicono di “odiare” lo stile di vita berlusconiano (proclamandosi anche politicamente agli antipodi) non si accorgono di comportarsi, con le dovute differenze, esattamente allo stesso modo.

Qualche anno prima dell’inizio di questa vera e propria trasformazione antropologica, veniva pubblicato un libro dal titolo “Avere o essere?”. Erich Fromm, questo il nome dell’autore, metteva a confronto due modi di vivere: “vivere per avere” o “vivere per essere”, giungendo alla conclusione che la cultura e la civiltà occidentale si sono affermate quasi esclusivamente sui principi dell’avere (con tutte le conseguenze che ciò comporta: alienazione, depressione, isolamento, angoscia, impulsi distruttivi). Ma Fromm è morto, altrimenti avrebbe senz’altro rimarcato come l’ “apparire” sia diventato il mezzo privilegiato, una vera e propria scorciatoia, per il conseguimento di una soddisfacente vita di “avere”.

Avere cosa? Il “Potere”. In ogni sua forma: economico, finanziario, religioso, culturale, politico. All’inizio si diceva come il “berlusconismo” abbia talmente pervaso la società italiana da diventare un inconscio stile di vita, tale da condizionare anche chi, a parole, dichiara di esserne immune.

Un esempio lampante l’abbiamo noi cittadini di Belgioioso nella figura del nostro sindaco. Conti ha già fatto notare come la stampa locale non perda occasione di dar visibilità ad ogni decisione, anche la più insignificante, da lui compiuta nella sua funzione di amministratore (questo blog ha dedicato la pagina Memorandum per tenerne traccia: non c’è altro sindaco di un comune delle dimensione del nostro che venga citato da La Provincia PAVESE con maggior frequenza).

“Apparire”.

Ma nonostante tutto, questa visibilità non gli basta. Ergo, butta in piedi qualche convegno su argomenti i più disparati (per quello che costa!). E la stampa locale registra e trasmette.

“Apparire”.

Ma non gli basta ancora! Quale altra buona occasione per far parlare di sé se non creare frizioni con più enti possibili? Il penultimo, in ordine di tempo, è stato con il comune di Albuzzano. Alla metà dei sindaci dei comuni limitrofi al nostro, quando gli nomini Zucca, gli si rizzano i capelli. Si sarebbe indotti a pensare ad una pura e semplice questione di “potere”: o si fa quello che dice lui, oppure lui rovescia il tavolo! Ma la conseguenza, che coincidenza, è la creazione del “caso”, che poi la stampa locale sarà costretta a riportare. L’ultimo è di domenica scorsa, 23 dicembre. Apri il giornale e ti trovi la foto del nostro sotto al titolo: “Ma i piccoli Comuni contestano l’azienda. L’assemblea dei soci ha bocciato lo statuto: «Modifiche arbitrarie»”. Immediatamente mi sono sorte due domande: da quando Belgioioso è un piccolo comune? E poi: perché sono state riportate le dichiarazioni (e pubblicata la foto) solo dello Zucca e non di qualche altro sindaco? 🙄 Mah . . . mistero.

Pensate forse che questo sia tutto? Ma quando mai! Eterno insoddisfatto, il nostro ha fondato pure un “giornale”: “Vivi Belgioioso”, sottotitolo “il Giornale del Basso Pavese”. L’elenco degli articoli dell’edizione del mese corrente sarà più che esaustiva di che cosa sia questo giornale:

– l’editoriale: BELGIOIOSO UN PAESE E IL SUO POSSIBILE SVILUPPO
– BILANCIO 2007 (di Belgioioso) Straordinario successo nonostante le difficoltà
– BELGIOIOSO IN VIAGGIO AL TERMINE DEL PAESAGGIO
– BELGIOIOSO – DISTRIBUZIONE DI ACQUA E GAS
– BELGIOIOSO – LA FOILLOUSE
– BENEMERENZE – CINQUE CITTADINI DA NON DIMENTICARE
– BELGIOIOSO CITTADINA IN TRASFORMAZIONE
– IL MEDIOEVO E’ A BELGIOIOSO (titolo che è tutto un programma [n.d.r.])
– RACCOLTA DIFFERENZIATA E CURA DEL PAESE (di Belgioioso)
– A BELGIOIOSO UNA GIORNATA DEDICATA AL “GARIBALDINISMO”
– E’ NATA L’ASSOCIAZIONE AMICI DEL CASTELLO (di Belgioioso)
– UNA CARTA FAMIGLIA PER I CITTADINI E PER PROMUOVERE
IL COMMERCIO A BELGIOIOSO
– BELGIOIOSO, LO SPAZIO DELLA MINORANZA
– SPORT A BELGIOIOSO
– LOTTA AL CARO SPESA (convegno organizzato da Zucca)

Giornale del Basso Pavese? Non è presente nessuna altra notizia riguardante altri comuni della zona. Stupefacente, poi, la mezza pagina che magnanimamente è stata concessa all’opposizione. Magnanimità strumentale per dimostrare come gli oppositori siano solo dei faziosi che non sono in grado di capire le eccezionali conquiste dell’amministrazione. Per non parlare dello stile assolutamente berlusconian-tremontiano delle dichiarazioni contenute nell’articolo “Bilancio 2007” in cui si esaltano “gli straordinari successi conseguiti (pur non rispettando il Patto di stabilità [N.d.R.]), nonostante i bilanci dissestati lasciati dalla precedente amministrazione”. Vi ricorda forse qualcuno? Forse un ministro che due anni fa non perdeva occasione per andare in Tv a strillare la scoperta del “buco stratosferico” lasciato dal governo precedente? Più che un giornale del “basso pavese”, un “giornale basso”, degno organo per il “Culto della personalità”.

Ma il nostro sindaco si dichiara un socialista duro e puro, non come quei transfughi craxiani iscrittisi in massa nella Cdl. Se qualcuno, però, vede una differenza è pregato gentilmente di segnalarmela.

Ma lo scopo è apparire. Ancora apparire. Solo apparire. Sempre apparire.

 

Aspetta e, magari, spera (e che dio ce la mandi buona)!

22 Dicembre 2007 da bsìa

Beppe Grillo è inc … avolato come una biscia verso la stampa italiana e medita un altro VaffaDay per il 25 aprile prossimo. Come dargli torto! Le notizie importanti, di solito, vengono pubblicate nelle pagine interne in trafiletti microscopici, mentre le cazzate trovano spazio su tre, quattro, cinque e sei colonne.

Due giorni fa, sulla stampa locale, viene pubblicata la seguente notizia: “BELGIOIOSO – Nuova addizionale dell’Irpef”. A me sembra che la notizia non sia proprio una stupidaggine. Bene, sapete quanto spazio ha occupato? Undici righe su una colonna! Per dire che il giorno stesso (20 dicembre) ci sarebbe stata una seduta “lampo” della giunta avente come unico tema “la modifica del regolamento relativo all’addizionale comunale Irpef”. Stop.

Ora, visto che il Conti sta già dissotterrando l’ascia di guerra, una modifica non vuol dire “necessariamente” che l’aliquota aumenterà (ma il Conti, a differenza del sottoscritto, pensa subito male e, visti i chiari di luna dei bilanci comunali, magari fa anche bene 😈 , ma il punto non è questo.

Il punto è che dopo due giorni, la stampa non abbia ancora ritenuto importante informarci di quale sia stata la decisione presa in merito dalla giunta.

Tutti partiti per le vacanze natalizie?

E poi, dai, ma chissenefrega? Gli italiani non sono forse il popolo con un carico fiscale irrisorio? Con un welfare strepitoso, a livello di quelli scandinavi?

Buon Natale e Felice (?) Anno nuovo!

Colpo grosso!

15 Dicembre 2007 da bsìa

Pioggia di grana sul Castello di Belgioioso!

Leggo sulla stampa locale di oggi che il nostro sindaco ha annunciato, per la "riqualificazione" del castello, l’arrivo di 250.000 euro da parte della Regione Lombardia, più altri 300.000 circa dall’Ente fiere.

Una buona notizia? Parrebbe! Solo che il comune deve metterci 70.000 euro di suo (per il momento). A cui vanno aggiunti i 40.000 euro già deliberati (vedi post del Conti del 17 novembre scorso dal titolo "Un’idrovora pluriennale"). Senza contare il costo dell’acquisto della struttura. Vedremo. Il giornale di bordo di Belgioioso è stato aggiornato, a futura memoria. Le somme si tireranno alla fine (sperando che non li tiri prima la Corte dei Conti).

Questa volta parliamo di calcio

13 Dicembre 2007 da Emilio Conti

Preciso immediatamente che non si tratta di una deroga a quanto è stato specificato nella pagine INFO del blog, vale a dire del divieto assoluto di parlare di calcio. In quella occasione, però, non avevo precisato i motivi di tale divieto (e nessuno me li ha chiesti). Uno dei motivi è stato illustrato, in maniera egregia, da un nostro concittadino in una bella lettera inviata a La Provincia PAVESE e da questa pubblicata il 9 dicembre 2007. Ho ritenuto, quindi, importante riproporla*.

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Quanta ipocrisia con il terzo tempo

E adesso si sono inventati la stretta di mano a fine partita. Scriveva il grande George Bernanrd Shaw che «l’ipocrisia è l’omaggio che la verità rende all’errore». Perché, tanto di cappello ai dirigenti e ai giocatori del campionato di serie D, che questo gesto compiono già da tempo e anche espressioni di incoraggiamento a chi in serie C o nelle giovanili è favorevole a introdurre «il terzo tempo» (che comunque è un’altra cosa…) imitando il rugby, che tanto va di moda, ma davvero si può pensare che nel grande circo del professionismo di pace, lealtà, correttezza?

E’ come mettere un po’ di cipria sul viso vissuto di una vecchia signora. Le rughe si coprono ma non scompaiono. Infatti, sono cominciati i distinguo, «il gesto deve essere  spontaneo», «se un’imposizione non va bene» e così via. Perché «quelli», bisogna rassegnarsi, salvo poche eccezioni, in cima alla propria scala ideale hanno altri valori. Più materiali. Più meschini.

Ma come si può credere che accettino di buon grado di salutarsi alla fine della partita quando durante la stessa si mandano più volte in un certo posto a fare una certa cosa, ci mandano l’arbitro o l’allenatore avversario, si scambiano «gentilezze»  come è avvenuto  fra Cassano e Ulivieri?  O si danno calci nel sedere come Baldini e Di Carlo?

A volte si danno la mano, certo, ma in faccia, pur essendo compagni di squadra, come è accaduto tra Marchini e Foggia. In un ambiente dove anche le amicizie che sembrano solide sono perlopiù interessate (ho qualche esperienza in proposito), cosa può risolvere una stretta di mano?

Il fatto stesso che la Lega decida di riunirsi per «regolamentare il gesto» la dice lunga: ma per scambiarsi un atto di cortesia serve un regolamento? Meglio lasciar perdere allora. Si vede che la cortesia in questo mondo di stelle e stelline pallonare non è di casa. Del resto è bastato vedere Inter-Lazio di mercoledì sera. Al triplice fischio, tutti sotto la doccia. E poi magari vai a ballare, in qualche carnaio milanese, la notte è piccola, meglio non perderne nemmeno un po’.

Credo proprio che altri siano i problemi di questo calcio malato, così gravi che la storia della stretta di mano sembra un espediente per riempire le discussioni e allontanare l’attenzione del marcio che sale come l’acqua alta a Venezia nella stagione delle maree. La stretta di mano non servirà a cambiare l’atteggiamento dei protagonisti dello spettacolo.

E’ un fatto di buona educazione. Ma la buona educazione non si compra al mercato. Chi non ce l’ha ne rimane sprovvisto. E la stretta di mano sarà solo un’appendice alla partita. Per la maggior parte delle persone, correggersi vuol dire cambiare i propri difetti. Lo diceva Voltaire. Credo proprio che avesse ragione.

Massimo Londrosi

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* Pubblicata per gentile concessione dell’autore e ripresa integralmente da La Provincia PAVESE del 9 dicembre 2007 (compresi probabili refusi tipografici).

Liberalizzazioni?

12 Dicembre 2007 da Emilio Conti

Strana la stampa in questo paese: il gossip, le inanità, i deliri di qualche potente più o meno colpito da Alzheimer o da mania di onnipotenza trovano un’immediata, e spesso anche esagerata, eco sui media (siano essi giornali o TV), mentre notizie importanti che aprirebbero gli occhi ai cittadini o vengono pubblicate in trafiletti semi invisibili nelle pagine interne dei giornali o completamente ignorate.

E’ il caso della notizia odierna riguardante una delle cosiddette "liberalizzazioni" che dovrebbero, stando ai neoliberisti nostrani, presenti in gran numero nella cosiddetta sinistra dell’attuale governo, portare giovamenti concreti al consumatore (ormai non siamo più cittadini, ma semplici consumatori). Ora, "la libera concorrenza", su cui dovrebbe basarsi "il mercato", è piuttosto rara (per non dire rarissima) e riveste carattere prevalentemente teorico (qualcuno vada a leggersi Sraffa) per non dire ideologico. Un’ideologia che è il rovescio di quella marxiana, ma di ideologia sempre si tratta. Chi ha studiato la materia economica a livello superiore (università) sa che concetti quali "monopolio", "fallimento del mercato", "beni pubblici e beni privati", "esternalità" si imparano al primo anno di qualsiasi corso che preveda lo studio della Microeconomia (o Economia Politica). Questi concetti però, chi dovrebbe fare informazione evita accuratamente di spiegarli al cittadino, rimanendo, pertanto, patrimonio di coloro che, appunto, hanno fatto studi specialistici.

Ma torniamo in tema. Cosa dicono le sirene neoliberiste nostrane (e non solo)? Togliere allo Stato perché il privato e meglio! Infatti si è passati da monopoli pubblici a monopoli privati. E nessuno che abbia obiettato "Ma il problema NON è CHI è il titolare del monopolio. Il problema E’ il monopolio". Altro assioma: "stimoliamo la concorrenza e togliamo privilegi a categorie che da troppo tempo ne godono. Più concorrenza = migliori servizi + prezzi inferiori". Ah sì? Certo, dappertutto, tranne che in Italia.

Ed eccoci giunti alla notizia: "Raggiunto l’accordo con i taxisti romani: 500 licenze in più ed incremento delle tariffe del 18%". Lo riscrivo per evitare che qualcuno pensi ad un errore di battitura: diciotto percento! E la teoria economica? E gli strepitosi vantaggi per i consumatori? E l’inflazione programmata? Che ingenuo, questa vale solo per i lavoratori dipendenti e per i pensionati.

Aspettando con ansia che qualche "economista" di "rango" pubblichi articoli critici infiammati su questa anomalia, come consumatore/cittadino ringrazio sentitamente il sig. Bersani e il sig. Veltroni quali migliori dimostratori empirici delle teorie economiche. Nel frattempo, causa blocco dei camionisti (e qui la concorrenza c’è), rimarremo senza generi alimentari e senza benzina (diminuita anch’essa a seguito dell’incredibile concorrenzialità dei petrolieri). Aspetto con ansia anche le prossime diminuzioni dei prezzi di gas, luce e acqua a seguito delle liberalizzazioni avvenute anche in questi settori economici.

Strenne natalizie

3 Dicembre 2007 da bsìa

Eccomi a commentare l’ennesima strabiliante notizia dell’altrettanto strabiliante operazione natalizia di questa nostra strabiliante amministrazione comunale.

La Provincia PAVESE di ieri 2 dicembre 2007, pag. 18: “Acqua e gas, nomi nuovi a Belgioioso. Zucca: «Il servizio resterà lo stesso»”.

Leggo il titolo e mi parte uno sghignazzo alla Dario Fo che mette a dura prova il mio diaframma (riferito al muscolo che divide la gabbia toracica dai visceri. Cosa avete pensato, miscredenti?). Prima parte del titolo: nomi nuovi. Nomi nuovi? E’ arcinoto che siamo il paese delle belle confezioni. Che poi il contenuto soddisfi le aspettative suscitate dall’involucro, beh, questo è un altro discorso. Comunque, effettivamente uno dei nomi è nuovo, ed è questo. Se andate a controllare l’elenco dei soci ci trovate il nome del nostro comune. Trattandosi di una società per azioni, a quanto è ammontato l’importo sostenuto per la partecipazione azionaria? Se qualcuno facesse della vera informazione magari questi dati verrebbero pubblicati. Ma andiamo al secondo “nome nuovo”. Trattasi della Thuga Padana Srl. Nuova? La Thuga Padana Srl è una partecipata del gruppo Thuga Italia Srl (fateci un clic sopra, dopo di che cliccate su seleziona e guardate il nome che compare in fondo al menu, una vera novità). E poi, che nome evocativo questo thuga! Appena l’ho letto ho pensato immediatamente al nostro “tucat”, che tradotto in italiano significa “toccati”. E mi sa proprio che noi belgioiosini dovremo toccarci scaramanticamente (lascio alla vostra fantasia il dove, ma credo che non sia molto difficile da scoprire). 😉

Tremenda, poi, la seconda parte del titolo: “Zucca: «il servizio resterà lo stesso»”. Ma questo non è un augurio, è una vera e propria MINACCIA, visto e considerato come tali servizi sono stati erogati finora! E allora il succitato gesto scaramantico diventa obbligatorio!! 😀

Dopo di che, ecco le strepitose offerte:

a) la Broni Stradella Spa dovrebbe impegnarsi in lavori per l’acquedotto per seicentomila euro
b) la Thuga ha ricalcolato il corrispettivo dovuto in favore del comune
c) niente aumento dei costi per entrambi i servizi

Stando così le cose, più che imprese sembrerebbero istituti di beneficenza. Staremo a vedere (il blog serve anche a questo: ricordare). Inoltre, chi dovrebbe fare informazione si è dimenticato di chiedere la durata di questi accordi. Allora lo chiedo io: qual’è la durata di questi accordi? Finiranno prima che l’uomo sbarchi su qualche pianeta del sistema di Alpha Centauri? O prima dell’accordo tra terrestri e Vulcaniani?

Per il momento, più che un augurio di Buon Natale, andrebbe meglio un bel “Buona notte”.