Too Cool for Internet Explorer

Break

18 Maggio 2011 da Emilio Conti

Come amministratore del blog mi vedo costretto, mio malgrado, ad intervenire in una querelle diventata ormai completamente inutile. Mi riferisco alle ormai reiterate provocazioni di Giorgio Toscani nei confronti di un componente del blog.

A Giorgio, che considero una persona intelligente (quando lo vuol fare 😆 ) dico che sono stato io a non pubblicare la risposta di bsìa al suo commento e, quindi, non si tratta di nessuna fuga. Proprio perché ormai il post si stava trasformando in un inutile flame. Come dico nelle regole del blog “si commenta quando c’è da aggiungere, chiarire o specificare qualcosa”. E questo non è più il caso dei commenti ai post.

Caro Giorgio, non è certamente con le provocazioni che riuscirai ad ottenere l’identità dei miei collaboratori che, te lo dico da amico, hanno tante buone ragioni per rimanere anonimi, così come ce le hanno tutti gli altri che scrivono o commentano su questo blog. Ti potrà piacere oppure no. Ma questa è una mia scelta personale, per cui, se proprio vuoi prendertela,  prenditela pure con me.

Liberissimo di commentare tutto quello che vuoi, come vuoi, ci mancherebbe altro. Ma seguendo sempre le regole che tu e tutti quelli che si sono iscritti al blog hanno espressamente accettato di seguire al momento della registrazione.

Scrivo questo perché non è la prima volta che subiamo provocazioni e attacchi personali, io stesso ne ho subiti. Ricordo, inoltre, che per quanto rudi siano certi post sono sempre riferiti “al politico” mai all’individuo. Mai ci siamo sognati di pubblicare qualcosa che riguardasse la vita privata di qualcuno, anche se di “soffiate” ne abbiamo avute parecchie. Ma anche se avessi le prove documentate di qualcosa di anomalo nella vita privata di qualcuno non le pubblicheremo di certo per il semplice fatto  che non è lo scopo di questo blog.

Queste precisazioni vengono fatte a Giorgio, ma riguardano tutti quelli che in forme più o meno anonime mandano mail dal contenuto non propriamente “benevolo”.

Concludo dicendo una cosa ovvia, ma che sembra non esserlo così tanto. Nessuno vi obbliga a leggere questo blog: se vi da fastidio non avete niente altro da fare che non visitarlo. Non vi piacciono i post di qualcuno? Non leggeteli. Avete scoperto qualche inesattezza o qualche notizia falsa? Ditelo.  Avete da smentire qualcosa? Forza, noi siamo qui.

Un’ultima annotazione. Chi ha mai detto che i post di bsìa devono far ridere? Ma una persona che sceglie un simile nickname pensate abbia voglia di farvi ridere? Avete mai visto una persona che  dopo aver messo una mano su un’ortica scoppia in una grassa risata? I post di bsìa devono essere un pugno nello stomaco, fare “incazzare” chi li legge. Altro che risate. Dai commenti che riceviamo, dunque, potremmo pensare che lo scopo è stato raggiunto. Né bsìa né Io però siamo contenti, perché le “incazzature” non sono per QUELLO che viene scritto, ma per COME viene scritto.

Una tempistica sospetta

10 Maggio 2011 da Emilio Conti

Nel giro di due giorni, sulla stampa locale, sono comparse due lettere di due lettori. 1 La cadenza con cui le due lettere sono state pubblicate suscita qualche perplessità. Per capire bene il perché è necessario che il lettore faccia particolare attenzione alla tempistica e al contenuto delle singole lettere che, apparentemente, si occupano dello stesso tema. Per facilitare il confronto ho evidenziato in grassetto le parti a cui bisogna fare attenzione.

Venerdì 6 maggio 2011 – Viene pubblicata, con il titolo “Viaggio «indimenticabile» per Belgioioso“, la lettera di Denis M. inviata tramite posta elettronica,  con la quale il lettore si lamenta di non aver trovato in funzione la navetta che, stando al sito internet, avrebbe dovuto essere in servizio per il trasporto dei visitatori del “Belgioioso fantasy” il giorno 1° maggio. Stando al sito, la navetta doveva fare servizio di trasporto persone dalla stazione ferroviaria di Pavia al castello di Belgioioso.  Segue l’elenco delle disavventure capitategli a seguito di tale inconveniente.

Sabato 7 maggio 2011Il giorno dopo, quindi, La Provincia pubblica la lettera della signora Anna Tarantino di Milano sotto al titolo “La navetta c’era e funzionava bene“. In questa sua lettera di difesa, ma difesa per chi e perché, la lettrice asserisce che per lei la navetta ha funzionato più che bene, quando a Pasqua (24 aprile) si è recata a Belgioioso per “Officinalia”. Dal momento che il giornale non ha specificato che la lettera è stata inviata per posta elettronica, se ne deduce che la stessa è stata spedita per posta ordinaria.

Primo rilievo – Il fatto che la navetta funzionasse il giorno di Pasqua (24 aprile) non è affatto una prova che la navetta funzionasse anche i 1° maggio. La prova valida sarebbe stata se la signora Anna Tarantino avesse usato la navetta lo stesso giorno di Denis M., ma così non è. Quindi la sua affermazione che “La navetta c’era e funzionava bene”, pur essendo vera,  non ha alcun senso!

Secondo rilievo – Mi sembra un po’ strano che una milanese legga la stampa locale di Pavia; a meno che non si tratti di una pavese trasferitasi a Milano e che vuole tenersi aggiornata sugli avvenimenti della sua provincia di origine. Ma questo non ci è dato sapere.

Terzo rilievo – Che è, a mio avviso, il più sospetto. Nell’incipit della sua lettera la signora Anna Tarantino sostiene: “Leggo sul giornale della disavventura capitata ai visitatori del Castello di Belgioioso venuti da Milano sperando di usufruire dell’autobus navetta … che non hanno trovato”. Stando alle sue stesse parole, quindi, la signora afferma di avere avuto notizia delle disavventure di Danis M. leggendo il giornale. Quindi la notizia l’ha avuta solo il 6 maggio 2011. Mettiamo, per ipotesi, che l’abbia letta di mattina durante la colazione. Ma la sua lettera di “risposta” è stata pubblicata immediatamente il giorno dopo (il 7 maggio 2011) senza che sia specificato che l’invio è avvenuto per posta elettronica. Per cui, la signora legge la lettera il 6 maggio mattina; indignata per quanto scrive Denis M. prende carta e penna e scrive la sua lettera; esce di casa, compera il francobollo e imbusta la lettera; la lettera arriva a La Provincia PAVESE prima che questa vada in stampa, quindi prima delle 23/mezzanotte del 6 maggio (stesso giorno di pubblicazione della lettera di Denis M.), dopo essere stata scovata tra le centinaia di lettere che arrivano quotidianamente al giornale e scelta per la pubblicazione.

Tutto questo mi sembra impossibile. Rimane il mistero di una lettera molto dubbia. Sarebbe bello sapere come sono andate realmente le cose. Qualcuno, comunque, pensa sempre di prenderci in giro.

  1. Entrambe nella rubrica LA VOCE DEI LETTORI de La Provincia PAVESE []

Blog irraggiungibile

30 Aprile 2011 da Emilio Conti

Per quasi tutta la giornata di ieri non si riusciva ad accedere al blog a seguito di un grave incidente capitato alla società che lo ospita (un incendio ai gruppi UPS). Solo nel tardo pomeriggio la situazione si è normalizzata.

Pur non essendo colpa nostra, quindi, ci scusiamo ugualmente per il disservizio con i nostri assidui frequentatori.

Un Pronto soccorso da riformare

14 Febbraio 2011 da Emilio Conti

Ho letto oggi sulla stampa locale1 l’episodio di un parente di un paziente portato al Pronto soccorso dell’ospedale San Matteo di Pavia che, esasperato per la lunga attesa inflitta al fratello, ha infierito a testate, pugni e strattoni su quattro operatori mandandoli … al Pronto soccorso.

Facile ironia a parte, da esperienze riferitemi da miei conoscenti e da due mie esperienze personali, penso non sia azzardato dire che il servizio offerto dal Pronto soccorso dell’ospedale San Matteo di Pavia sia assolutamente inadeguato, a voler essere buoni. Sgombro subito il campo da possibili polemiche: non sto assolutamente giustificando la reazione violenta riportata dalla stampa locale. Ma vediamo i fatti e poi giudicherete.

Un mio conoscente, operato al cuore (una vera e propria bazzecola, vero?), un giorno sente dei dolori al petto. E’ un operato al cuore, cosa pensate abbia fatto? Subito al pronto soccorso. Bene, anzi malissimo: si presenta un tizio con dolori al petto, che è stato operato al cuore, e cosa hanno fatto di bello al Pronto soccorso? L’hanno parcheggiato per un’ora in un corridoio senza neanche il pudore di avvertire della situazione né lo stesso paziente né i famigliari in apprensione. Il risultato è stato che, esasperato dall’attesa e senza aver ricevuto alcuna notizia, il paziente si è alzato e se ne è uscito indisturbato facendosi portare al Pronto soccorso di un altro ospedale, dove è stato curato.

Anche chi scrive ha subito lo stesso trattamento. Allergico al sesamo, qualche anno fa ho mangiato un alimento che lo conteneva senza che la sua presenza fosse chiaramente indicata sulla confezione. Chiamata urgente al 118, ambulanza e via. Solo che nel tempo trascorso tra la chiamata e l’arrivo dell’ambulanza, la crisi stava già risolvendosi, per mia fortuna, naturalmente. Il trattamento dei paramedici e medici del 118 fu ineccepibile. Sebbene avessero constatato che la crisi era in fase di superamento mi portarono, per precauzione, al Pronto soccorso. Rimasi parcheggiato su un lettino in un corridoio per più di un’ora senza che nessuno si degnasse di avvertire mia moglie  di come si stessero sviluppando le cose; esattamente come il conoscente di cui sopra. Io, però, non abbandonai il Pronto soccorso: quando finalmente mi visitarono la mia reazione fu molto energica, tanto che sul referto di dimissione venne indicato che “il paziente è vigile e reattivo”. Reattivo lo ero sicuramente.

Secondo episodio: grave distorsione alla caviglia (sospettavo pure una frattura ossea), vado al Pronto soccorso. Stavolta l’attesa è accettabile. Visita alla caviglia. Lastra per verificare eventuali fratture. Referto della lastra: negativo. Semplice distorsione. Mi viene fasciato l’arto dalle dita del piede su fin sotto al ginocchio. Divieto assoluto di appoggiare il piede per terra. Deambulazione con grucce. Tenere il bendaggio per dieci giorni. Dopo una settimana sento un dolore piuttosto forte al polpaccio della gamba interessata. Ritorno al pronto soccorso: si erano formati due trombi. Ancora una volta fortuna vuole che i trombi fossero fermi e in una posizione non pericolosa. Più di venti giorni di dosi massicce di anticoagulante. Riferisco l’episodio ad un’amica farmacista che sbotta: “Ma non ti hanno prescritto gli anticoagulanti per il periodo di immobilizzazione dell’arto? E’ obbligatorio per legge!” Rispondo di no, nessuna prescrizione. Non ci crede. Le mostro il referto del pronto soccorso. Rimane senza parole.

Eccezioni? Ne dubito. Di lamentele sul pronto soccorso ne ho sentite molte altre. Leggo che un sindacato si è indignato per l’episodio riportato dalla stampa locale. Giusto. E’ sacrosanto protestare per la sicurezza di medici e paramedici. Ma mi chiedo se non sia altrettanto giusto che il sindacato non denunci i comportamenti sguaiati di alcuni operatori del pronto soccorso che ridono e scherzano, lanciandosi sfottò (solitamente inerenti alle rispettive squadre di calcio) ad alto volume, dimenticandosi di trovarsi in un luogo di sofferenza. E soprattutto che ci vengano a spiegare le ragioni di attese che durano ore senza che nessuno le motivi al paziente e/o ai suoi famigliari. Che ci spieghino come faccia un paziente ricoverato, alzarsi ed andarsene senza che ciò non provochi un’indagine. Che ci spieghino i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i medici del pronto soccorso che potrebbero essere la causa di, sempre possibili, errori. Ma soprattutto che ci spieghino come in una Regione, come la Lombardia, il cui Governatore si vanta ad ogni piè sospinto si avere una sanità all’avanguardia (all’avanguardia c’è sicuramente il costo sopportato dai cittadini), ci sia un Pronto soccorso con tutti questi problemi.

  1. La Provincia PAVESE – Prima pagina e pag. 14 []

L’importanza di rispettare le regole *

7 Febbraio 2011 da Emilio Conti

[…] Perché è bene che ci siano le regole?

Perché altrimenti il troglodita forte e prepotente si assicurerà beni e risorse sottraendoli ad altri che ne avrebbero diritto.

Perché è importante rispettare le regole?

Perché altrimenti quelli che sono prevaricati reagiranno con la violenza (se non ci sono regole non c’è altro modo di reagire) per riprendersi quello che gli è stato tolto.

Perché la reazione violenta è un male?

Perché, anche senza scomodare principi etici e sociali, è distruzione di ricchezza: la gente muore e i beni sono distrutti.

Come si fa a convincere la gente che le regole si debbono rispettare?

Li si deve educare da piccoli e si deve dare il buon esempio.

Quindi, è stata la mia conclusione, tutte le regole sono necessarie ed importanti. Non ci sono regole piccole e regole grandi. Non si salta la fila e non si falsificano i bilanci. Non si mente e non si usa violenza. Posso stare bene solo se non ho fatto stare male qualcun altro. Alla fine il massimo bene coincide con il massimo utile; e questo si ottiene con il rispetto delle regole. Però, come siamo arrivati lontano: non lo diceva già Tommaso d’Acquino?

 

* Parte dell’articolo “Metti una sera al buffet” di Bruno Tinti – il Fatto Quotidiano – 4.02.2011

Registro pubblico delle opposizioni

1 Febbraio 2011 da Emilio Conti

Questa è una di quelle notizie che, come ormai d’abitudine, passano in sordina (quando passano). Con oggi entra in vigore la nuova normativa che regola le chiamate promozionali (il cosiddetto Telemarketing), quelle chiamate telefoniche, solitamente all’ora dei pasti, con le quali cercano di vendervi i prodotti o servizi più vari. Chiamate che, nella maggior parte dei casi, non fanno che infastidire, e molto.

Personalmente non ricordo, tra i quotidiani che leggo, un giornale che ne abbia parlato. Tanto meno ho sentito l’annuncio in qualche TG. Essendo, però, un frequentatore della rete, la notizia la conoscevo già da un paio di giorni (vedi qui), ennesima conferma che ormai l’informazione si fa sul web. Il motivo della poca pubblicità penso sia abbastanza comprensibile. 🙁

Da oggi, dunque, chi non vuol più farsi rompere le scatole da telefonate invadenti e fastidiose deve segnalare la sua volontà al Registro pubblico delle opposizioni. Come è ben specificato nel sito lo si può fare in cinque modi diversi: web, telefono, raccomandata, fax e e-mail (vedi qui).

Capitalismo

7 Gennaio 2011 da Emilio Conti

Albo Pretorio: novità dal 1° gennaio 2011!

2 Gennaio 2011 da sgur_di_tri

Nessuno ne parla (o almeno io non ho sentito nessuno parlarne) e la notizia sembra passare in sordina, ma, secondo me, è importante che tutti la conoscano!

Dal 1° Gennaio 2011, entra definitivamente in vigore l’Art. 32 – comma 5 della Legge n. 69 del 18.06.2009 “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”.

In sostanza, con questa Legge, gli Enti della Pubblica Amministrazione (in ispecie Comuni e Province) devono dire addio al vecchio Albo Pretorio cartaceo e dotarsi dell’Albo Pretorio “on line” (o informatico).

E’ stabilito infatti che, a partire dalla data suindicata, solo gli atti pubblicati sul sito istituzionale dell’Ente avranno valore legale.

Così ogni Comune, a partire dal 1° Gennaio 2011, dovrà inserire sul proprio sito internet tutti quei documenti che finora esponeva all’Albo Pretorio cartaceo all’ingresso del Comune, e cioè, le delibere (di Consiglio e di Giunta), le determine, nonché tutti quegli atti che, per legge o per regolamento, devono essere portati a conoscenza del pubblico.

Si tratta evidentemente di un’importante innovazione che, oltre ad ridurre il consumo di carta, darà ai cittadini la possibilità di verificare, direttamente e quotidianamente, l’attività dell’Ente senza muoversi da casa!

Ad esempio, l’Albo Pretorio del Comune di Belgioioso potete vederlo qui, mentre quello della Provincia di Pavia potete vederlo qui.

Nobel a Edwards: vero amore per la vita!

8 Ottobre 2010 da sgur_di_tri

Premio Nobel 2010 per la Medicina a Robert Edwards per “lo sviluppo della fecondazione in vitro”.1  Uno scienziato che ha dimostrato il suo amore per la vita, dedicando la sua alla ricerca sulla fecondazione artificiale. Ricerche che hanno consentito a tante famiglie che non potevano avere figli di sperare di averne.

E i suoi successi sono gli occhi di tutti con la nascita di circa quattro milioni di bambini dal 1978! Ma il Vaticano ha aspramente criticato la scelta del Premio assegnato ad Edwards, in quanto sostiene, fra l’altro, che la vita deve essere il risultato di un atto d’amore e non di un atto medico!

Atto d’amore! Atto medico! Intanto però ai preti è proibito sposarsi e quindi, in sostanza, di avere dei figli! Non mi sembra che il proibire a qualcuno di avere figli sia vero amore per la vita! Ma tant’è!

E qui il discorso da fare sarebbe veramente lungo e andrebbe ben oltre lo spazio di un post, per cui mi fermo qui! Vorrei però concludere con un sorriso, proponendovi una vignetta (tratta da “Inserto satirico”) che il grande Uber ha dedicato proprio a questo tema di attualità e che, secondo me, nella sua intelligente semplicità, ha anche la capacità di far riflettere (vedi qui).

  1. Per intenderci, per la tecnica di fecondazione assistita che dà la possibilità alle coppie sterili (circa il dieci per cento di tutte le coppie) di sperare di avere figli «in provetta». Diversamente dall’inseminazione, questa tecnica consiste nell’ottenere gli ovuli, fecondarli in laboratorio e, successivamente, depositarli nell’utero. È una tecnica che si avvicina maggiormente alla gravidanza, dal momento che è quella che fornisce maggiori garanzie di successo per ogni tentativo. []

Lutto

12 Settembre 2010 da Emilio Conti

Roberto se n’è andato. Se n’è andato un amico.