Di ‘Ndrangheta si è tornati a parlare sulle prime pagine di tutti i giornali e di quasi tutti i TG. Il recente attentato al Tribunale di Reggio Calabria ed i fatti di Rosarno di queste ore, ci hanno ricordato che in quella parte d’Italia la criminalità organizzata è una presenza reale. Ma a noi del “profondo Nord” sembra ancora un fenomeno abbastanza lontano, quasi come se non ci riguardasse. Ricordo però ai frequentatori del blog che un episodio clamoroso, originato proprio dalla malavita calabrese, aveva colpito Pavia nel 1988, quando fu rapito l’allora adolescente Cesare Casella, il quale fu trattenuto prigioniero sui monti della Locride, e liberato dopo ben 743 giorni di prigionia. Sono passati più di vent’anni da allora e il fenomeno dei rapimenti è andato man mano scomparendo, sostituito da ben più lucrosi affari.
La ‘Ndrangheta, come si sa, è la mafia calabrese, ma non ha certo l’immensa fama della Mafia siciliana, ed è meno conosciuta della camorra campana (come il Clan dei Casalesi), ma, come sicuramente ricorderete, era balzata con forza agli “onori” della cronaca nel 2007 per la strage di Duisburg (Germania), quando in un feroce regolamento di conti morirono sei persone.
E allora, per conoscere bene questa organizzazione criminale (che da più parti si dice sia la più potente al mondo) vi propongo la lettura del libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso dal titolo “Fratelli di sangue”. Un libro preciso e meticoloso che fa il punto del fenomeno “’ndranghetista”, ricostruendone la storia fin dalle sue origini, descrivendo l’ambiente in cui si è sviluppato e spiegando i motivi del suo straripante sviluppo, con l’indicazione delle ramificazioni delle varie famiglie in tutte le Regioni italiane (si parla della presenza della ‘Ndrangheta anche in Provincia di Pavia, dove, come sappiamo, qualche settimana fa ci sono stati tre arresti, e precisamente a Borgarello, per appartenenza a cosche calabresi).
I due autori ci accompagnano in un viaggio fatto di nomi di boss, luoghi, date, documenti e numeri sorprendenti, alla scoperta di questo “network” della malavita (che, come struttura, assomiglia sempre di più ad un’organizzazione terroristica). Ci ricordano che non dobbiamo più pensare alla ‘Ndrangheta composta da “picciotti con la coppola e la lupara” che si muovono sui monti della Sila, ma ad un’organizzazione in cui “dietro ai killer ci sono professionisti che riciclano denaro con raffinatezza manageriale e politici disposti a tutto pur di restare abbarbicati al potere”. L’organizzazione ha avuto un’evoluzione sorprendente, senza però che si sia dimenticata degli antichi rituali (magari riadattandoli), con improbabili richiami al Vangelo e alla religione e “con cerimoniali di iniziazione fondati sul vincolo del sangue”.
Ormai la ‘Ndrangheta ha ramificazioni non solo in tutta Italia, ma in tutto il mondo, ed è in collegamento con logge massoniche deviate, con tutte le organizzazioni criminali e con elementi del terrorismo internazionale, e controlla il fiume di cocaina che si riversa nelle nostre città.
La ‘Ndrangheta è ormai presente in tutte le attività produttive e in settori cruciali come la sanità, l’edilizia e la gestione dei rifiuti, con un giro d’affari che ammonterebbe, per il 2007, a oltre 43 miliardi di dollari, che non è altro che il risultato della capacità, attraverso un consistente numero di affiliati, di adattamento di questa organizzazione criminale alle varie situazioni locali.
Un libro indispensabile, quindi, “se vogliamo capire chi gestisce oggi davvero gli affari sporchi dentro e fuori i confini italiani”.
Oltre alla lettura del libro vi propongo anche:
– una dichiarazione sulla ‘Ndrangheta di Antonio Nicaso
– l’intervista divisa in tre parti rilasciata da Nicola Gratteri a Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa” dell’Ottobre 2009.
Nicola Gratteri. Intervista parte 1a
Nicola Gratteri. Intervista parte 2a
Nicola Gratteri. Intervista parte 3a
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