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Nasce la manovra Napolitano-Tremonti

14 Luglio 2011 da Emilio Conti

di Salvatore Cannavòhttp://www.ilfattoquotidiano.it

Leggendo le novità della manovra finanziaria dopo l’allarme-mercati scopriamo che scatta da subito la reintroduzione del ticket sanitario da 10 euro sulla specialistica e 25 euro sui “codici bianchi” del pronto soccorso. Già da lunedì prossimo dopo l’approvazione da parte del Parlamento, la firma di Napolitano e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Nonostante il 12 e 13 giugno una larga maggioranza degli italiani si sia espressa contro la privatizzazione di beni e servizi pubblici si dà mandato a una dismissione del patrimonio dello Stato in temi più rapidi. Cioè, si svende per fare cassa.

Scatta inoltre il taglio alle agevolazioni fiscali tra il 5 e 20 per cento. Tra le numerose voci vengono colpiti i nuclei con figli a carico, le spese per l’istruzione, quelle mediche e per gli asili nido. I tagli riguarderanno tutte le voci di agevolazione fiscale ma sarà poi il governo a decidere come intervenire. A subire una sforbiciata saranno anche i bonus per le ristrutturazioni edilizie, il terzo settore, le Onlus, l’Iva, le accise e i crediti d’imposta. E’ forse il cuore della manovra che consiste in un aumento significativo della tassazione soprattutto per le fasce più povere, quelle che godono del maggior numero di agevolazioni assistenziali.

Slittano infine le pensioni con 40 anni di contributi, a partire dal 2012 e si anticipa al primo gennaio 2013 (anzichè dal 2014) l’aggancio delle pensioni all’aspettativa di vita. Insomma, allungamento dell’età pensionabile.

Quello che balza agli occhi è che c’è voluto il Presidente della Repubblica per peggiorare la manovra. Con il suo appello alla “responsabilità” subito spalleggiato da Pd e dal prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, Tremonti ha calmato i mercati internazionali inasprendo le misure contenute nella manovra finanziaria e scaraventando su lavoratori, anziani, precari e migranti una violenza di fuoco immediata.

L’unità nazionale, la “responsabilità”, l’allarme per i mercati si sono rivelati, ancora una volta, per quello che sono: espediente per far passare politiche antisociali oppure, in altri contesti, politiche di guerra. Il governo “di salvezza nazionale” possiamo dire che è già nato e si chiama Napolitano-Tremonti, spalleggiato da Draghi e guardato con dolcezza dal Pd. Perché si può anche votare contro la manovra e presentare emendamenti simbolici ma se poi si consente di approvare gli interventi di Tremonti in due o tre giorni il sostegno di fatto c’è tutto.

Si dirà, certamente, che c’è in atto una speculazione internazionale e che bisogna mettere in salvo i conti. Un refrain che sentiamo da venti anni, da quel 1991 quando ci fu l’attacco alla lira. La speculazione è sempre lì, nessun intervento serio è stato finora preso a livello europeo per metterle la mordacchia e i conti sono sempre peggiorati: anni e anni di sacrifici, di stipendi al palo, di pensioni che si assottigliano hanno foraggiato caste, rendite e profitti senza nessun beneficio per il bilancio nazionale. Che ci voglia una terapia shock è ormai evidente, basta guardare al resto d’Europa e che questa possa passare anche per una moratoria sul debito è opinione che si sta diffondendo. Quello che è certo è che in nome di un’astratta unità nazionale, degli appelli alla responsabilità del presidente Napolitano, la manovra è peggiorata. E da lunedì saremo già un po’ più poveri.

Finzione *

2 Luglio 2011 da Emilio Conti

Finta manovra economica

Finti tagli alla casta e ai Suv

Finta soddisfazione di Tremonti

Finto decreto per salvare Napoli

Finta elezione del finto segretario del Pdl

Finta trattativa di La7 con Michele Santoro

* Libera rielaborazione del fondo de “il Fatto Quotidiano” di oggi

E anche questa è andata

13 Giugno 2011 da Emilio Conti

Ormai lo sapete, il così tanto sospirato quorum per i quattro referendum è stato abbondantemente raggiunto e, come era prevedibile, il SI’ ha stravinto.

Potremmo essere veramente contenti, e lo siamo, e non per tutte quelle pseudo-ipotesi elettorali espresse nei talk-show post-referendum – vittoria della sinistra, sconfitta della destra, Berlusconi dovrebbe dimettersi, ecc. – ma perché il Cittadino ha potuto esprimere direttamente la sua opinione.

Però … Però adesso è il momento di vigilare, perché la macchina della casta sta già mettendosi in moto per aggirare l’esito dei referendum.

I Cittadini non vogliono il legittimo impedimento? Il Berlusca ha già pronto “la prescrizione breve“. Questo signore se ne è sempre fottuto dei Cittadini in generale, ma anche dei suoi elettori, e questo  non è certo  una novità. Almeno non lo è per me che è dal 1994 che so chi è Berlusconi. Lui ci proverà, ma noi dovremo prendercela non con lui, ma con chi quella legge gliela voterà e, soprattutto, con chi gliela firmerà.

I Cittadini vogliono che la gestione dell’acqua resti pubblica? Bersani ha già dichiarato che “dovremo fare una legge per regolare la distribuzione dell’acqua”. Dimostrando che le mani in pasta non ce le ha solo il centro-destra, ma ce le ha anche, se non di più, il cosiddetto centro-sinistra.

Se così fosse la volontà espressa dai cittadini su tre dei quattro referendum sarebbe già andata in gloria.

Il “nucleare” difficilmente potrà essere aggirato.

Speriamo che ciò che ho appena ipotizzato sia frutto solo del mio cinismo. Staremo a vedere.

P.S. Quanto avrà pesato la presa di posizione  del Papa  contro il nucleare sul raggiungimento del quorum? 😉

Se ne va lui, me ne vado anch’io

7 Giugno 2011 da Emilio Conti

Una delle maggiori conquiste di una democrazia, se non la maggiore in assoluto, è la libertà d’espressione. In tutte le sue forme: giornalistica, letteraria, cinematografica, televisiva, comiziale e, per ultima, quella fornitaci dalle nuove tecnologie della rete, blog e reti sociali. L’unico vincolo alla libertà di espressione, in una democrazia che si rispetti, è il Codice Penale. Qualsiasi altro intervento rivolto a limitare tale libertà, in qualsiasi modo lo si travesta, deve essere chiamato con la parola giusta: CENSURA.

Uno dei pochi meriti che mi riconosco è quello di non essere caduto nella maglie seduttive di Berlusconi. Un imprenditore che si arricchisce con un monopolio e va in giro a blaterare di “libera concorrenza” non può essere credibile, o lo è per chi non sa cosa significa “libera concorrenza”. Da persone simili non ci si può certo aspettare tolleranza e pluralismo: chi è abituato a comandare, continua a farlo, qualsiasi sia il ruolo che riveste.

Il “signore” in questione ha incominciato con il defenestrare Montanelli   e ha proseguito con il famigerato “editto bulgaro” con il quale ha fatto fuori prima Luttazzi e poi Biagi. Con il terzo, vale a dire Santoro, non ci è riuscito grazie ad una sentenza di un tribunale. Ma l’uomo, gliene va dato atto, non è di quelli che demordono e, pur essendo al tramonto (che sarà devastante per lui, ma soprattutto per noi), è riuscito, complice la marea di servi di cui si è circondato e che hanno invaso tutte le istituzioni, nello scopo di far fuori il conduttore di Annozero.

Ve la ricordate la giustificazione del “presunto imprenditore” prestato alla politica? “Santoro è fazioso, però è pagato con i soldi di tutti”. E nessuno che si alzi a dire: “Scusi, signor Berlusconi, ma è pagato anche con i miei di soldi e io Annozero lo voglio vedere, perché mi piace”. Personalmente detesto Vespa e Minzolini, e non mi piace neanche tanto Paragone. Ma mai e poi mai mi azzarderei a chiedere di cacciarli dalla Rai. Fortunatamente esiste il telecomando. Non ho mai visto una puntata di “Porta a porta” né mi sogno di guardare il TG1 di Minzolini (che reputo di una faziosità ripugnante) e solo raramente mi è capitato di vedere la trasmissione di Paragone. Ma non mi permetterei mai di chiederne le teste. Solo i fascisti, i dittatorelli da strapazzo. censurano e vogliono togliere dalla circolazione chi non la pensa come loro.

La Rai dovrebbe essere di noi cittadini che paghiamo il canone. In realtà è diventata la preda preferita dei partiti politici. La Rai, pagata anche con i miei soldi, propina “Isole dei famosi”, fiction con attori dalla recitazione improbabile che fa venire il latte alle ginocchia (per usare un eufemismo), “Porte a porte” con plastici di tutte le forme e dimensioni (quando non mettono in mostra tette con la scusa della chirurgia plastica), “Balli con le stelle”, ecc. Per me tutta “fuffa”, pagata anche con i miei soldi. A me piace la satira e dov’è finita? I Luttazzi, i Guzzanti, i Rossi? Non piacevano a “lui” ergo non devono piacere a tutti! Mi piacciono i film, ma perché devo sorbirmi l’ennesima replica di Rambo e di tutti gli altri film di vent’anni fa? E adesso mi hanno tolto anche Santoro.

Comunque, anche se involontariamente, il “signor” Berlusconi ha ragione. Perché pagare per vedere della “fuffa”? Il canone, allora, se lo paghino loro: il sottoscritto ha già dato!

Referenfum: votare informati

6 Giugno 2011 da Emilio Conti

Sapete di che colore sono le schede dei quattro referendum? Sapete a che domande sono abbinate? Come d’abitudine, l’informazione vera si fa in rete!



Referendum: 4 sì!

6 Giugno 2011 da Emilio Conti

La politica del Conte Ugolino

5 Giugno 2011 da Emilio Conti

di Massimo Fini – ilfattoquotidiano.it

Quello che ci aspetta nei prossimi due anni lo conosciamo già. Lo abbiamo visto tante volte nella vita politica e intellettuale italiana. I roditori che diciassette anni fa erano saliti sul rutilante Rex che doveva portare l’Italia verso non si sa quali meravigliosi lidi, dopo averne saccheggiato le stive, abbandoneranno la nave che sta per affondare. No, non si butteranno in mare. Il coraggio del suicidio, nemmeno quello politico, non gli appartiene. Non sono sorci, son uomini. Prima che la nave vada sotto la linea di galleggiamento armeranno scialuppe di salvataggio, protenderanno passerelle, lanceranno gomene verso quella dei probabili vincitori.

Fuor di metafora sarà uno smottamento lento, graduale, prudente (non si sa mai), la sagra dell’“io l’avevo detto” (…) per potersi trovare, al momento opportuno, se non fra i vincitori almeno nelle loro immediate vicinanze. E saranno accolti come il “figliol prodigo”. Non per carità cristiana, ma perché la classe dirigente italiana è un sistema di oligarchie il cui obbiettivo primario è la propria autoconservazione. Quella politica e intellettuale è l’unica, vera, classe in termini marxiani rimasta su piazza. La presidenza di un Ente pubblico, l’ingresso in un prestigioso Consiglio di amministrazione, la conduzione di un talk show non si nega a nessuno. In modo che al prossimo giro, a parti invertite, sia restituito il favore.

Questa è la democrazia liberale, bellezza. Non quella immaginata da Stuart Mill o da Locke che voleva valorizzare meriti, capacità, potenzialità dell’individuo, ma quella reale, vera, praticata, che pretende affiliazioni a questo o a quel gruppo di potere ed emargina chi conserva quel tanto di rispetto di se stesso per rifiutarsi a questi umilianti infeudamenti e che sarebbe il cittadino ideale di una democrazia, se esistesse davvero, e ne diventa invece la vittima designata.

Ma le lotte più feroci non si avranno fra gli sconfitti, ma fra i vincitori, scene dantesche, da Conte Ugolino, in cui non si esiterà ad azzannare il cranio del compagno di ieri pur di affermare la propria primogenitura nell’aver affondato il Rex e il Corsaro che lo capitanava. Abbattuto il Corsaro, certamente il Paese godrà di un restyling estetico, perché l’uomo, negli ultimi anni, era diventato da neurodeliri, da autoambulanza oltre che da cellulare, ma nulla, nella sostanza, cambierà. Perché il problema dell’Italia non è di uomini, anche animati da buona volontà, ma di un sistema marcio fino al midollo, che si è incistato nelle nostre fibre più intime, di una metastasi che nulla, se non un evento realmente traumatico, può estirpare, di un Paese che ha perso, non solo nella classe dirigente ma nel suo popolo, ogni etica, ogni valore condiviso che non sia il Dio Quattrino. Un Paese così non lo ha inventato il Corsaro, anche se ha contribuito a potenziarlo con le sue Tv, se lo è trovato già bell’e pronto e lo ha utilizzato, al peggio.

(…)

L’onda anomala continua

1 Giugno 2011 da Emilio Conti

La Corte di Cassazione ha stabilito che il 12 e 13 giugno si terrà il referendum sul nucleare.

Altra buona notizia! 🙂

Le nostre elezioni all’estero

31 Maggio 2011 da Emilio Conti

Le nouvel Observateur

Le Figaro

El Pais

Wall Street Journal

The New York Times / International Herald Tribune

BBC News

http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-13598039

Il vento sta cambiando?

30 Maggio 2011 da Emilio Conti

Sembrerebbe, a vedere i risultati dell’ultima tornata elettorale, che la grave cappa del berlusconismo, che per troppo tempo ha chiuso in una morsa la nostra nazione, si stia lentamente dissolvendo.

Il risultato è stato, in alcuni casi, addirittura strepitoso. Ma il vento starà veramente cambiando? Se dovessimo stare ai risultati delle due città più importanti, Napoli e Milano, ma soprattutto quest’ultima che era assurta a simbolo del berlusconismo, saremmo tentati di rispondere affermativamente.

Ma siamo troppo vecchi e cinici per darci al tripudio, memori di quello che successe con l’ultimo governo Prodi (che, comunque, fu un signor governo se confrontato all’attuale).

Restiamo vigili, ma, almeno per un giorno, gustiamoci questo risultato. 😎