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Salvatori della patria?

10 Ottobre 2011 da Emilio Conti

E’ ormai da qualche tempo che vediamo imprenditori e/o manager che dimostrano insofferenza verso questo governo denunciandone l’inanità nel contrastare la crisi. E dopo le rimostranze proporsi in qualità di leader politici per sostituire gli incapaci che attualmente ci governano.

Su un solo punto, però, hanno ragione: nel denunciare l’immobilismo del governo B. Per quanto concerne la loro capacità di risolverci i problemi si dovrebbero avere molti dubbi. Soprattutto dopo aver visto e ascoltato il video seguente.

Per i suscettibili

7 Ottobre 2011 da bsìa

Visto e considerato che la sezione PD di Belgioioso è così attenta e reattiva a quello che questo blog scrive, ma solo quello che li riguarda (per il resto contraddittorio ridotto a zero), mi permetto di segnalare loro la lettura dell’articolo seguente, soprattutto di analizzare con attenzione le sette tabelle ivi riportate.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-la-chiamano-opposizione/2162860//0

Buona lettura!

Partito della libertà?

28 Settembre 2011 da Emilio Conti

Come nelle peggiori dittature stanno cercando in tutti i modi di tacitare il dissenso! Ogni voce che non si prostituisce al loro volere va silenziata. Dopo le trasmissioni TV scomode, adesso siamo alle intercettazioni telefoniche: guai a far conoscere al mondo il degrado morale, ma soprattutto intellettuale, in cui i componenti di questo governo, il premier in primis, sono immersi. E insieme alle intercettazioni vogliono ridimensionare i blog. E lo vogliono fare con una legge che dimostra tutta la loro IGNORANZA sulla rete e sull’Internet.

Ascoltate bene cosa dice questo signore nel video qui sotto.

Quelli che agitavano il cappio …

27 Settembre 2011 da Emilio Conti

… adesso difendono l’indifendibile!

Una grande reputazione

26 Settembre 2011 da Emilio Conti

Che fine ha fatto la democrazia?

22 Settembre 2011 da Emilio Conti

C’è da chiederselo seriamente: che fine ha fatto la Democrazia in Italia? Operai e manifestanti manganellati a sangue. Referendum che si cerca in ogni modo di non attuare e quando sono stati fatti, e hanno dato esito sfavorevole ai “manovratori”, subito i tentativi per aggirarne il risultato. E in questi giorni l’ultimo episodio.

Molti sapranno, ma molti altri no,  che Beppe Grillo ha raccolto 350.000 firme per una legge di iniziativa popolare chiamata “Parlamento pulito” che prevede il divieto di elezione ai condannati in via definitiva e il limite di due mandati. E da parecchio tempo che le firme giacevano da qualche parte in Senato. Giorni fa, su richiesta esplicita di Di Pietro, la legge doveva essere messa ai voti dei capigruppo del Senato per stabilire la data di discussione in quel ramo del Parlamento.

Bene, anzi malissimo, la richiesta è stata rifiutata per cui quella proposta non verrà neanche mai discussa. Però è anche giusto che i cittadini conoscano i nomi dei senatori che hanno votato e COME hanno votato!

Maurizio Gasparri – Pdl – Contrario

Anna Finocchiaro – Pd – Contraria

Francesco Rutelli – Terzo polo (ex Pd) – Contrario

Federico Bricolo – Lega nord – Contrario (a proposito di Popolo sovrano!)

Giampiero D’Alia – Udc – Contrario

Giovanni Pistorio – Gruppo misto – Contrario

Pasquale Viespoli – Forza sud – Contrario

Felice Belisario – Idv – Favorevole

P.S. E il sottoscritto cosa dovrebbe dibattere con gli esponenti del Pd?

Et voilà, riecco la Padania!

20 Settembre 2011 da sgur_di_tri

E’ settembre ed “è tempo di migrare” (come poetava il “vate”), ma non solo, perché con settembre, per nostra somma sfortuna, è arrivato (puntuale come la rata del mutuo) anche il rito dell’ampolla padana!

E lì, alle sorgenti del Po, il nostro Umberto B., dopo essersi accorto che la parola “federalismo” sembra non tirare più come una volta (lo abbiamo evidenziato in un precedente post), ha astutamente estratto dal cassetto l’altra parola magica cara alla Lega Nord: “Padania!”.

E, tanto per non smentirsi, è andato giù con questa micidiale sventagliata (leggi qui): In tutte le regioni bagnate dal Po c’è l’esercito padano. Aspettano che succeda qualcosa, aspettano un lampo per mettersi in cammino. Che l’Italia va a picco l’hanno capito tutti, perciò bisogna preparare qualcosa di alternativo: la Padania“. (Scusa Umberto, non per essere pignolo, ma non potresti essere più preciso? Non potresti dirci almeno per dove dovremmo “metterci in cammino”? Perché, vedi, se lo sapessi prima, magari mi tiro dietro, che so, una maglia di lana piuttosto che un giubbino leggero! Grazie!).

Poi, dopo aver fatto le corna ad un gruppo di Sindaci che contestavano per la manovra che taglia i fondi agli Enti locali, ha rilasciato una dichiarazione che, se confermata, avrebbe dell’incredibile, e cioè: “Il governo per adesso va avanti, poi vediamo!”.
Acciderba, che incredibile profondità di pensiero! Ma … come gli vengono in mente certe cose!

C’era una volta una parola magica …

17 Settembre 2011 da sgur_di_tri

Penso lo abbiate notato anche voi: Lega Nord e Pdl si muovono all’unisono, agiscono e votano come se fossero un solo partito! La Lega Nord, più che un partito a sé stante, mi sembra quasi una corrente ben allineata del Pdl (o è il contrario? Boh!?).

Fino a qualche mese fa, gli elementi che ci permettevano di individuare un dirigente della Lega Nord erano due: la parola “federalismo”, che ogni tanto evocava durante un’intervista, e il fazzolettino verde nel taschino della giacca che ostentava nel corso delle apparizioni televisive!

Ora però, dopo il terremoto finanziario e i drastici tagli agli Enti locali, l’argomento “federalismo” sembra praticamente scomparso dai discorsi dei dirigenti leghisti, e il fazzolettino verde mi pare venga portato con minore frequenza rispetto a prima oppure con diverse gradazioni di verde!

E così, questo nuovo atteggiamento assunto dalla dirigenza sembra aver avuto un immediato riflesso sulla base leghista, la quale, quasi per incanto, non parla più di “federalismo”: la parola sembra scomparsa dal loro lessico!

Eccovi un esempio concreto: l’altro giorno, al bancone del bar, incrocio il mio leghista di riferimento e, lì per lì, ho voluto cogliere l’occasione per fargli (malignamente) questa domanda:Puoi spiegarmi, con parole tue, perché l’Umberto, nonostante tutto, si ostina pervicacemente a puntellare Silvio?.

Ebbene, per la prima volta, con mia grande sorpresa, mi è sembrato a disagio, non sapeva cosa rispondere, lo vedevo imbarazzato nel tentativo di dare ordine alle sue idee!

E così, notando questa sua difficoltà, l’ho incalzato:Vuoi che te lo dica io il perché l’Umberto non molla Silvio? Non lo fa per una parola che per voi leghisti ha qualcosa di magico, di trascendente, e che comincia per fe…. Prova a ricordarti: è per il fe…., il fe….

Il leghista doc mi ascolta e poi, abbozzando un mezzo sorriso, riprende il mio suggerimento:E’ per il fe …, il fe… Ecco, adesso mi ricordo: è per il feudalesimo! Sì, sì, perché non credi anche tu che nell’Italia di oggi che ci sia bisogno di un po’ di feudalesimo?!.

E sì, forse hai ragione tu, un po’ di feudalesimo fatto bene non farebbe male!” – gli dico stando al gioco – “Capisco perfettamente:  non vuoi rispondere, o meglio che non sai più cosa dire! Vabbè dai, lasciamo perdere, avremo modo di riparlarne! Ricordati che oggi il caffè l’ho pago io! La prossima volta però tocca a te!”.

Investire in tempo di crisi

13 Settembre 2011 da sgur_di_tri

Rientra nella logica della domanda e dell’offerta: se il valore di un titolo scende di molto, vuol dire che, da un lato, qualcuno sta vendendo (o svendendo) quel titolo e, dall’altro, i compratori sono  pochini!

Così, quando ultimamente sentiamo dire che, ad esempio, certi titoli di Stato (siano essi greci, spagnoli o italiani) sono in caduta libera, vuol dire semplicemente che qualcuno (e qui io penso ai grandi “speculatori” internazionali) quei titoli li sta vendendo alla grande!

E allora mi sono chiesto: per quale arcano motivo quel qualcuno vuole vende i titoli di Stato, che, a rigor di logica, dovrebbero essere sicuri? Cosa potrebbe spingerlo a farlo? Come ragiona, ad esempio, un grande “speculatore” internazionale?

Così, se io fossi uno di questi “speculatori”, per prima cosa analizzerei le notizie che ora per ora mi arrivano dalle Borse di tutto il mondo, e raccoglierei dati e informazioni utili per avere proiezioni e grafici costantemente aggiornati.

Non solo, ma,  tenendo conto di quello che capitò tre anni fa con la crisi dei titoli “spazzatura”, passerei da una riunione all’altra  a valutare, con i miei esperti finanziari, lo stato di salute dei titoli che ho in portafoglio, dandomi due obiettivi primari: non perdere i soldi investiti e, se possibile, cercare di guadagnarne sempre di più!

E così, se dovessi decidere se tenere o vendere i titoli di uno Stato, andrei oltre al rendimento, e mi porrei queste semplici domande: il Paese dà garanzie di solidità finanziaria nel breve e nel medio periodo? Il Paese cresce, o meglio, cosa si sta facendo per dare impulso alla crescita?

E poi ancora: ci sono segnali concreti di una diminuzione del debito pubblico? Che misure sono state messe in atto contro la corruzione nella Pubblica Amministrazione? Cosa si fa per combattere con efficacia l’evasione fiscale?  Non solo …….

Beh, scusatemi, ma mi devo fermare qui, mi è venuto un gran mal di testa!

Un paese di m.? Per forza, c’è B.

8 Settembre 2011 da Emilio Conti

di Massimo Fini – da www.ilfattoquotidiano.it

L’Italia è un Paese di m…“. Capisco che il presidente della Repubblica, che pur ogni giorno ci rompe i timpani con la retorica dell’Unità d’Italia, abbia le mani legate perché quell’espressione Berlusconi l’ha usata in una conversazione privata, peraltro con uno di quegli avanzi di galera di cui il premier italiano ama circondarsi. Capisco, per gli stessi motivi, il silenzio del presidente della Camera e del Parlamento oltre che la dovuta inerzia della Magistratura. Ma mi aspettavo un sussulto, un soprassalto di dignità da parte degli italiani, che a differenza delle cariche istituzionali non hanno obblighi di forma. Non per un malinteso senso di orgoglio nazionale, ma perché quella frase, privata o meno, offende tutti noi, uomini e donne, singolarmente presi, dandoci dei ‘pezzi di m…’.

Mi aspettavo quindi che gli italiani scendessero in strada, non per il solito e inutile sciopero politico alla Camusso, ma per dirigersi, con bastoni, con randelli, con mazze da baseball, con forconi verso la villa di Arcore o Palazzo Grazioli o qualsiasi altro bordello abitato dall’energumeno per cercare di sfondare i cordoni di polizia e l’esercito di guardie private da cui è difeso, e dirgli il fatto suo. Invece la cosa è passata come se nulla fosse. Encefalogramma piatto. A parte un articolo sul Fatto del solito Travaglio, che ha trattato l’argomento, se così vogliamo chiamarlo, con la consueta, magistrale ironia. Ma non è più il tempo dell’ironia, che depotenzia la gravità dei fatti.

Sono 17 anni che costui delegittima, di volta in volta, impunemente tutte le Istituzioni dello Stato: il presidente della Repubblica, il presidente della Camera, la magistratura ordinaria, la Corte costituzionale, la Cassazione, la magistratura civile, la Corte dei conti, il Tar, il governo (quando non c’è lui), il Parlamento (quando non ne ha il controllo) e adesso, in blocco, il popolo italiano. Sono 17 anni che costui insulta tutti impunemente: “Pm eversivi”, “Pm sovversivi”, “Pm peggio della criminalità”, “i magistrati milanesi come la mafia”, “magistratura metastasi”, “magistratura cancro della società”, “i giudici sono antropologicamente dei pazzi”, “l’opposizione è criminale”, “i giornali sono criminali”.

E non è che un florilegio minimo di un repertorio che va avanti da 17 anni. Fino a quando tollereremo questo mitomane schizoide, questa faccia di bronzo, questa faccia di palta, questo corruttore di magistrati (nessuno crederà, sul serio, che Previti abbia pagato in nome proprio il giudice Metta perché ‘aggiustasse’ il Lodo Mondadori a favore della Fininvest), corruttore di testimoni (Mills), corruttore della Guardia di Finanza, concussore della polizia (caso Ruby), creatore di colossali ‘fondi neri’, campione, attraverso decine di società ‘offshore’, di quell’evasione fiscale che oggi dice di voler combattere (proprio lui che incitò gli italiani a ‘eludere’ le tasse)?

Democraticamente non c’è difesa quando esiste una maggioranza parlamentare che, in spregio a ogni principio di uguaglianza, sforna a raffica leggi ‘ad personam’ ed è persino disposta ad avallare la tesi che la marocchina Ruby fosse creduta nipote del presidente egiziano Mubarak. E se oggi “l’Italia è un Paese di m…” è perché abbiamo permesso a questo inqualificabile individuo, con la complicità dei suoi sgherri e ‘servi liberi’, di cacarci sopra per 17 anni.