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25 Aprile 1945 – 65° anniversario della Liberazione

24 Aprile 2010 da sgur_di_tri

In questo periodo fatto di improbabili territori, in cui anche una canzone come “Bella ciao” sembra dare fastidio alla “straripante” identità padana (vedi qui), in cui si vorrebbe fare del “revisionismo” storico cancellando la Resistenza (vedi qui), vorrei che per questo 25 aprile ci ricordassimo di coloro che, combattendo il nazi-fascismo, sacrificarono la loro vita affinché l’Italia intera riacquistasse libertà e dignità.

A questo scopo, fra le tante lettere lasciate dai condannati a morte della Resistenza italiana, propongo quella di Arturo Capettini (43 anni), nato a Zeme Lomellina (Pv), che il 19 dicembre 1943 fu catturato a Mortara, portato nel carcere di S.Vittore a Milano, torturato e poi fucilato al poligono di tiro della Cagnola il 31 dicembre 1943, assieme ad altri tre partigiani:  Gaetano Andreoli, Cesare Poli e Francesco Scotti.1

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Cara mamma,

quando riceverai questa, io non ci sarò più, il piombo nemico mi avrà già freddato, perciò mi raccomando a te i miei cari figlioli, baciali tanto per me, come pure Tilde ed istruiscili finché siano buoni patrioti come lo fui io e che facciano di tutto per vendicarmi.

Caramente bacio tutti per l’ultima volta, addio evviva l’Italia evviva l’idea comune.
Vostro Arturo ”

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25 Aprile 2010 – Uniti per la difesa e l’attuazione della Costituzione – Comunicato ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)

  1. Notizie tratte dal sito ANPI di Voghera. []

C’è peccatore e peccatore

20 Aprile 2010 da Emilio Conti

Dopo gli ultimi fatti, vorrei raccontarvi un episodio capitatomi di recente.

Circa due mesi fa mia moglie riceve un telefonata dalla compagna di mio nipote che le esprime il desiderio che lei (mia moglie) e il sottoscritto facciano da padrini al battesimo del figlio nato da qualche mese. La consorte rimane un po’ stupita e perplessa: “Perché proprio noi?”, chiede, “Non sarebbe più sensato scegliere delle persone un po’ più giovani? Perché non, ad esempio, tuo cognato e tua sorella?”

“E’ quello che avevamo in mente, in effetti.” – risponde – “Purtroppo, però, mia sorella è divorziata e non può fare da madrina al battesimo. Per questo motivo abbiamo deciso di non coinvolgere altri parenti stretti, che sono troppo vecchi, ma di rivolgerci a voi”.

Inutile dire che abbiamo accettato molto volentieri!

Questo episodio mi è venuto in mente proprio oggi alla lettura della comunione del nostro premier che, come divorziato (e in procinto di un secondo divorzio, per non parlare dei suoi comportamenti privati più che amorali), non avrebbe potuto ricevere (vedi qui e anche qui).

Si capisce che per questa chiesa non tutti i peccatori sono uguali!

Avercene, di donne così!

16 Aprile 2010 da Emilio Conti

Legge 194, le battaglie dei troppi conservatori1
di Marta Ghezzi

Avendo partecipato negli anni 70 alle battaglie per la legge 194 e per il referendum vincente successivo, speravo di non occuparmi più di questo problema, l’aborto, vista la mia età, immune da concepimenti involontari. Ho contribuito a fare consultori privati (Aed, Associazione educazione demografica) e ad accompagnare donne a Nizza e poi ho lavorato nei consultori pubblici dopo l’attuazione della legge 194 come assistente sociale.

Quello che mi indigna ora, alla mia tenera età, è la mancanza di memoria storica da parte di chi non ha partecipato alle nostre lotte e dà tutto per scontato. Mi indigna l’ipocrisia della Chiesa che non si è mai occupata seriamente di contraccezione e che è contraria persino al preservativo contro l’Aids in Africa, unico antidoto, e all’aborto a fronte di stupri, mentre tace e nasconde i peccati di pedofilia. Mi indigna l’ipocrisia della Lega che per calcoli politici boccia e boicotta la pillola del giorno dopo per ingraziarsi il Vaticano e perpetuare la misoginia e il patriarcato di chi pensa che la donna deve partorire e abortire con dolore.

Mi indigna l’ipocrisia del Popolo delle Libertà che si accanisce contro Ileana Inglardi che vuole morire in pace e contro Welby, stanco di soffrire e di tutti gli atei devoti che per meschini calcoli elettorali appoggiano Ruini, Bagnasco, Bertone e i cardinali.

Ora l’augurio è che proseguano le battaglie contro chi considera le donne solo dei contenitori, oggetti senza voce e senza potere, strumenti di piacere e vincenti solo grazie alla seduzione e alla maternità per chi se la può concedere.

  1. Nella rubrica LA VOCE DEI LETTORI de La Provincia PAVESE – 15.04.2010 []

Bisogna fermarlo!

6 Aprile 2010 da bsìa

Gli invasati

2 Aprile 2010 da bsìa

Sono arrivati i barbari! Ignoranti come le bestie e profittatori senza pudore! Non sono passate che ventiquattr’ore dalle elezioni che già due energumeni, adoratori del dio Po, hanno dichiarato che vogliono portarci nel medio evo. Mai permetteranno che nei loro regni si utilizzi la RU486. C’è da capirli: se la pillola ci fosse stata qualche decennio fa gente così non sarebbe mai nata. Aborti mancati! Gente che “difende” il crocefisso a suon di bestemmie.

Poi arriva il capo di uno stato straniero che istiga alla disobbedienza i medici ginecologi di un altro stato. Di quello stato che, anziché licenziarli in massa, tollera che il 70% dei suoi ginecologi faccia obiezione di coscienza nei confronti dell’aborto. Gli stessi che poi vanno a fare aborti nelle cliniche private!

Un capo di uno stato straniero che gestisce un’istituzione imputridita dalla pedofilia, che viene ad impartirci lezioni di morale: uno stato che per secoli ha torturato, bruciato e sterminato.

E tutto questo nel 2010! E’ arrivato il momento di dire

BASTA!!!

ITALIANI SANI DI MENTE: SVEGLIA!

E’ ora di metterci a cantare la canzone finché non ritorneremo uno stato NORMALE!

Vecchi e nuovi strumenti di comunicazione

1 Aprile 2010 da sgur_di_tri

Il nostro Premier, utilizzando la finestra Facebook del quotidiano di famiglia (vedi qui), ha voluto ringraziare i lettori de “Il Giornale” per aver (a suo dire) “ottenuto un’ottima vittoria elettorale”. A dimostrazione che i voti sia che li prenda lui o la Lega è la stessa cosa.

Ha inoltre annunciato che da adesso aprirà la cosiddetta “stagione delle riforme” (Stato, giustizia e  fisco), e cheper ottenere questi risultati utilizzeremo internet e naturalmente anche Facebook, prestando a voi, amici del Giornale, la massima attenzione.

Una soluzione di modernità? Via le lungaggini della politica? Altro che Parlamento, commissioni, emendamenti e discussioni infinite: avanti con internet? Nuovi strumenti di comunicazione che entrano nella politica? A quando le leggi sottoposte al televoto?

Sembra passato un secolo, da quando solo il 20 marzo scorso, il nostro premier, dal palco di Piazza San Giovanni a Roma, lanciava domande retoriche al suo popolo che rispondeva all’unisono. Un atteggiamento che negli opinionisti aveva richiamato alla memoria vari accostamenti.

Stefano Rodotà, per esempio, commentando quel comizio (vedi qui), pur usando toni allarmati, ha paragonato B. a Ettore Petrolini che, nei panni di Nerone, dialoga con la folla nella famosissima gag del “bravo/grazie” (vedi qui).

Il giornalista Paolo Soldini (vedi qui), invece, ha ampliato la visione di Rodotà e, fatte le dovute distinzioni, ha richiamato addirittura il discorso di Goebbels per la “Guerra totale” tenuto a Berlino nel 1943 (vedi qui), dopo la sconfitta dell’esercito tedesco a  Stalingrado.

Michele Santoro, in apertura della serata “Raiperunanotte” del 25 marzo, ha proposto l’abbinamento di B. con Mussolini, a voler rimarcare una certa affinità tra i due personaggi (vedi qui). Affinità che anche il leader dell’Idv Antonio Di Pietro aveva già avanzato in altre occasioni (vedi qui).

A questi tre accostamenti, ne avrei aggiunto un quarto, e cioè che B. è sembrato ricordare anche quei navigati personaggi dello spettacolo che dialogano con il pubblico. Non per niente la rivista musicale “Rolling Stones“, nel numero di Dicembre 2009, ha provocatoriamente assegnato proprio a B. il titolo di Rockstar per il 2009 (con tanto di copertina disegnata da Shepard Fairey) con la seguente motivazione: “Per gli evidenti meriti raccolti dal Cavaliere, capace come nessun altro di stare sotto le luci della ribalta e distinguersi per il suo stile di vita degno delle migliori rockstar” (vedi qui). Ma la politica corre veloce: arriva anche Facebook!

Letture post-elettorali

1 Aprile 2010 da Emilio Conti

Post piuttosto lungo, ma molto interessante!1

Quando il PCI affonderà

  1. Soprassedete se non avete tempo  😉 []

Annunci pilotati

31 Marzo 2010 da Emilio Conti

Che mi ricordi, non si è mai verificato che l’annuncio dell’aumento di una tariffa venisse dato solo ventiquattr’ore dopo la chiusura dei seggi elettorali, appena dodici ore dopo la proclamazione dei risultati e, ma soprattutto, ad appena quarantott’ore prima dell’entrata in vigore.

L’annuncio di cui parlo è quello dell’aumento della tariffa del gas metano fatto ieri. L’aumento decorrerà dal primo aprile. Solitamente la variazione autorizzata dall’authority viene annunciata anche un mese prima della sua entrata in vigore: come mai adesso si è aspettato fino all’ultimo? Non sarà mica per evitare di mettere in imbarazzo qualcuno prima delle elezioni? Il solito trinaricciuto dirà che è semplice coincidenza: lo stesso trinaricciuto che nel caso di iscrizione di qualcuno nel registro degli indagati griderebbe alla giustizia ad orologeria!

Chiusa la nota polemica, veniamo ai fatti. L’aumento annunciato è del 3,6%. Nel precedente post Altro che 2,8%! ho calcolato di quanto fosse aumentato il gas metano in sette mesi. Vediamo di rifare i calcoli dopo il nuovo aumento (a distanza di soli tre mesi dall’ultimo). Nel post citato avevo calcolato il nuovo prezzo (ipotetico, dopo l’aumento del 2,8%) del gas al metro/cubo in 0,3084 euro. Se adesso subisce un altro aumento del 3,6% il prezzo si attesterà a 0,3195 euro al mc. Ricalcolando l’ipotetica bolletta di 100 mc. otterremo un totale di 33,14 euro, così calcolati: 100 (mc. consumati) x 1,037377 (fattore C di correzione) x 31,95 (nuovo prezzo del gas dopo l’aumento). Si ottiene una differenza, rispetto alla bolletta precedente il 1° luglio del 2009, di ben 3,14 euro pari al 10,47%!

In nove mesi (dal 1° luglio 2009 al 1° aprile 2010) il gas metano è aumentato del 10,47%! Di quanto sono aumentati gli stipendi? E di quanto le pensioni? E tutto questo in piena crisi!

Il partito “del fare” e “dell’amore” ha colpito ancora e, a quanto pare, è stato premiato dal cittadino italiano.

E tra poco sapremo dove costoro hanno intenzione di costruire le nuove centrali nucleari i cui siti sono stati gelosamente celati prima delle elezioni!

Luttazzi ha ragione da vendere! 👿

Popolo sovrano?

29 Marzo 2010 da Emilio Conti

Lotta al cancro: corsi e ricorsi storici

23 Marzo 2010 da sgur_di_tri

«Nei prossimi tre anni col mio governo, vogliamo anche vincere  il cancro, che colpisce ogni anno 250.000 italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini». Questa è la frase esatta pronunciata dal Premier durante l’adunata “oceanica” di sabato scorso (se ve la siete persa, potete sentirla qui).

Il Premier sa forse che siamo ad un punto di svolta in questa lotta? Oppure, nel solco del miglior (o peggior) imbonitore di piazza, siamo di fronte ad un amaro spot elettorale, che specula sul dolore e sulle speranze di milioni di persone?

Come ormai si sa il cancro non è un mostro unico, ma assume tante forme, e sappiamo anche che le comunità scientifiche che studiano la malattia sono in contatto fra di loro (e quella italiana certamente sta facendo la sua parte), ma, per sapere esattamente come stanno le cose, aspetterei la parola di chi su questo tema ci lavora da anni, e non mi baserei solo sulle parole di B.

La lotta contro il cancro è di vecchia data. Vi sembrerà alquanto strano ma anche Hitler avviò una propria lotta al cancro, e negli anni Trenta, infatti, promosse campagne contro il fumo, contro la vita sedentaria, contro i coloranti nei cibi, per i cibi integrali, ecc.. Ovviamente Hitler lo faceva per salvaguardare la razza ariana.1

Campagne contro il cancro vennero promosse con apposite Leggi (National Cancer Act) anche negli Stani Uniti, prima nel 1937 e poi da Richard Nixon nel 1971, che ne fece una priorità strategica. Si  aumentarono gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo dei prodotti. Si favorirono gli investimenti privati, e la ricerca negli USA crebbe come da nessun’altra parte nel mondo.

Una cosa, però, traspare chiaramente da quello che abbiamo appena detto: e cioè che per continuare la battaglia contro la “malattia del secolo” (con qualche speranza di vincerla) occorrono ingenti finanziamenti per la ricerca, che al momento in Italia, purtroppo, non mi sembra si stiano mettendo in campo. Ancora una volta siamo alla “politica dell’annuncio”?

  1. Vedi in proposito il libro La guerra di Hitler al cancro di Robert N. Proctor – Cortina Editore – pag. 456 []