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C’è chi dice …

18 Marzo 2015 da Emilio Conti

… di aver sistemato sia i marciapiedi (boh) sia le strade (ma va?). Per queste ultime avrei dei seri dubbi. Guardate un po’ com’è conciata la strada che porta al depuratore e alla discarica. A voi ogni commento!

C’è giardino e giardino

10 Marzo 2015 da Emilio Conti

Perché spendere un sacco di soldi per sistemare il giardino di un privato quando ne abbiamo già uno bello e pronto? Che ne dite di questo? Non è meraviglioso? 💡

Commemorazione I guerra mondiale

1 Marzo 2015 da Emilio Conti

Ieri ho avuto il piacere – e l’onore – di essere invitato a vedere in anteprima una delle opere che il nostro compaesano, disegnatore e artista, Sergio Bollani ha preparato per la commemorazione dell’entrata in guerra dell’Italia. Si tratta della rappresentazione della Compagnia H del 115° di fanteria statunitense.

Il disegno misura 8 metri di lunghezza per 2 di altezza: un’opera gigantesca. Oltre a questo verranno esposti ben altri undici disegni, di dimensioni minori ma comunque sempre notevoli: si va da un 4 metri per 2,16 a 1,4 metri per 1 che rappresentano gruppi di militari italiani, canadesi, belgi, australiani, rumeni, russi, tedeschi, francesi, inglesi, austriaci e un gruppo di crocerossine. La mostra dei disegni del nostro compaesano verrà presentata ad Arena Po ad iniziare dal 23-24 maggio prossimo e la rassegna comprenderà anche quadri, fotografie e sculture tutte attinenti all’evento bellico.

Sono venuto a sapere che il Bollani è stato contattato anche dalla nostra amministrazione comunale anch’essa interessata all’evento (vedi l’articolo “Ricordiamo la grande guerra” apparso il 27.02.2015 su La Provincia PAVESE). Fortunatamente, dico io, l’artista si era già impegnato con l’amministrazione di Arena Po da più di un anno. Dico fortunatamente perché sarebbe un controsenso presentare queste opere in un Comune in cui la responsabile del settore cultura ha dichiarato sui social network “ma perché celebrare la Prima Guerra Mondiale? Perché?

P.S. Dal momento che le fotografie danno solo l’idea della grandezza dell’opera senza metterne in rilievo i particolari, a breve pubblicherò un filmato che li evidenzia.

N.B. Le fotografie qui riprodotte (cliccateci sopra per ingrandirle), contrariamente a quanto vale per tutto il resto del materiale pubblicato su questo blog, sono ESCLUSE dalle Creative Commons e quindi non possono essere liberamente utilizzate e questo per espresso desiderio dell’artista. Chi ne volesse una copia è pregato di farne richiesta al sottoscritto.

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La sicurezza stradale è una cosa seria

12 Gennaio 2015 da Emilio Conti

Stamane ho letto sulla stampa locale del tragico incidente avvenuto sabato notte scorso sulla strada provinciale 199 all’altezza della nuova rotatoria appena costruita prima del ponte sul Po, tra Spessa e San Zenone, e che è costato la vita a una giovane di 26 anni.1

Ebbene, questa notizia mi ha profondamente colpito non solo per la fatalità dell’incidente, ma anche perché proprio ieri mattina ho percorso esattamente quel tratto di provinciale, da Zagonara al ponte sul Po, e, nonostante fosse già chiaro (erano da poco passate le 9), la visibilità era ridotta a poco più di dieci metri. Inoltre, nonostante il gran parlare della famosa riasfaltatura che doveva coprire circa quattro chilometri, il tratto effettivamente asfaltato si riduce a meno di due (intervallato, pure, da un tratto che non è stato rifatto). La parte non rifatta, che si estende dall’allevamento di maiali fino alla rotatoria più sopra citata, non ha un’adeguata segnaletica orizzontale: la riga di mezzeria si vede appena così come le righe che delimitano la strada. Ma la cosa ancor peggiore è che nei punti più pericolosi in caso di nebbia la riga di mezzeria, e quelle laterali di delimitazione della carreggiata, scompaiono completamente. Più precisamente all’altezza della curva del bivio per Sostegno e, più avanti, nell’ampia curva che inizia all’altezza di cascina Speziana. Come dicevo, ieri mattina ho dovuto fare ricorso a tutta la mia esperienza di automobilista e alla mia decennale conoscenza di quel tratto di strada, per non finire in mezzo a un campo o a invadere la carreggiata opposta. In quei punti  non c’era uno straccio di riferimento che potesse aiutare. E vi assicuro che pur sapendo che quella rotatoria era lì ad aspettarmi mi è apparsa all’improvviso. Non oso immaginare come potesse essere la visibilità nelle ore notturne quando si è verificato l’incidente.

Ma le rotatorie  non sono strade costruite proprio per la sicurezza degli automobilisti? Ma le rotatorie non dovrebbero essere ben segnalate? Adesso assisteremo alle solite ipotesi sul perché dell’incidente: forse la velocità era sostenuta (ma in quelle condizioni di visibilità andare a 50 Km/h diventa azzardato e 50 Km/h, comunque,  non è certo una velocità pericolosa), oppure che se la ragazza è stata sbalzata fuori dall’abitacolo è perché non aveva allacciato la cintura di sicurezza. Può anche darsi, ma finché le strade sono in uno stato pietoso, sia per l’asfalto che per la segnaletica orizzontale, qualche responsabilità ce l’ha anche qualcun altro. E ci risparmino le fregnacce delle gomme da neve o delle catene, o dei vari velox che servirebbero per la nostra “sicurezza”. La piantino, almeno, di prenderci per i fondelli.

  1. Muore schiacciata sotto il fuoristrada” – La Provincia PAVESE – 12.01.2015 – pag. 11 []

Riqualificazione: la nuova parolina magica del politico italiano

25 Novembre 2014 da Emilio Conti

Il vocabolo riqualificazione, che ormai sta diventando, come spesso accade se usato dai politici nostrani, inflazionato,  indica l’azione del riqualificare. Ma il verbo riqualificare che significato ha? Vi sono, secondo il Dizionario Treccani, vari possibili usi del verbo (vedi qui), tra i quali, per quanto concerne l’urbanistica, è sinonimo di risanare. Ma risanare significa portare allo stato di salute qualcuno o qualcosa che è ammalato o deteriorato.

Una doverosa premessa perché il “nostro” Comune è intenzionato, in base alla delibera 174 del 14/11/2014 (vedi qui) alla riqualificazione della piazza principale del paese, la Vittorio Veneto. Domanda: chi ne sapeva qualcosa? Seconda domanda (ancor più importante): riqualificarla come? Chi lo sa? Della serie “Al cittadino non fare sapere quanto è abile il potere”? Trattandosi della piazza principale credo (ma notoriamente, per certi cervelloni, il sottoscritto sbaglia) che del progetto ne sarebbe dovuta essere informata tutta la cittadinanza. Discuterne insieme, anche perché, visti gli ultimi cervellotici interventi sugli alberi, si potrebbe evitare di commettere l’ennesima triste cavolata. Ma questa amministrazione, che come la precedente farebbe della trasparenza la sua ragion d’essere, pare scordarsene. Toh, che sbadati.

I commercianti che sulla piazza hanno i loro esercizi, ma anche nelle zone limitrofe, sono molto preoccupati (ma non solo loro aggiungo: tutti i cittadini di Belgioioso dovrebbero esserlo) proprio perché nulla si sa. Hanno deciso quindi di inviare una lettera alla nostra amministrazione per chiedere un incontro chiarificatore.

Ma c’è un altro aspetto che preoccupa: piazza Vittorio Veneto è così malandata da aver bisogno di essere riqualificata? A me sembra proprio di no. Ma quando sento un politico parlare di riqualificazione mi balza subito alla mente un detto dialettale che recita: ” Fà e däsfà lè tüt un laurà” (traduzione: fare e disfare sempre lavoro è) che a un keynesiano come me potrebbe anche andar bene se a pronunciare il fatidico vocabolo non fosse il suddetto politico italiano. Perché, molto spesso in Italia, con il verbo “laurà” ne fa rima un altro.

Dopo questa piccola digressione a livello nazionale, tornando al locale, ci si trova ancora una volta con un’amministrazione che mette i cittadini di fronte al fatto compiuto (e ai relativi costi).1

  1. E’ vero, il progetto è subordinato all’approvazione della regione Lombardia e quindi, si spera, non ancora esecutivo. []

Burocratese potenzialmente pericoloso

8 Novembre 2014 da Emilio Conti

In questi giorni noi belgioiosini abbiamo ricevuto l’avviso di pagamento Tari. Al terzo paragrafo della lettera si legge testualmente: “A TITOLO DI CONGUAGLIO PER L’ANNO 2014” (vedi fig. 1). La lettura di quella frase mi ha lasciato piuttosto stupito, perché usare la parola “conguaglio” anziché “saldo” come doveva evincersi dal precedente avviso di pagamento dove venivamo “pregati” di provvedere al pagamento di due rate della Tari, rate espressamente definite come “acconto” (vedi fig. 2)? Perché la parola “conguaglio” NON è sinonimo di “saldo”. Infatti saldo viene definito, tra l’altro; come “somma che si paga per chiudere un debito”. A maggior ragione se ci si trova a che fare con degli acconti. Ha, quindi, sempre una connotazione debitoria: saldare significa pagare. Il conguaglio, invece, può configurare sia una posizione debitoria che una creditoria. Pensate all’utenza del gas metano: se il consumo periodico viene calcolato per presunzione (consumo presunto) si può verificare il caso che al momento del calcolo effettivo del gas utilizzato le somme che avete già pagato superino quello che effettivamente dovevate pagare e, di conseguenza, il conguaglio sarà a vostro credito (somma che usualmente viene detratta dall’utenza successiva). I due termini, saldo e conguaglio, non sono sinonimi.

Se fosse solo una mera questione di terminologia, ci si potrebbe anche passar sopra. Il fatto è che tutto quanto abbiamo più sopra chiarito ha un impatto sul modello F24 e precisamente alla colonna “rateazione/mese rif.” Se infatti andate a vedere la suddetta colonna dei due precedenti F24 (quelli inerenti alla prime due rate di acconto) vedrete che per la prima rata (chiaramente indicata nella lettera) il valore indicato era “0101” e per la seconda “0201”. Se, allora, quello che abbiamo ricevuto fosse, come io penso, il saldo della Tari ciò doveva essere indicato come terza rata e riportare nella colonna di cui sopra il valore “0301”. E invece? Invece il cosiddetto “conguaglio” viene segnalato come 1a rata (???). E infatti la colonna “rateazione/mese rif.” riporta “0101”.

Probabilmente tutta questa bella confusione (del nostro ente locale, ovviamente) non avrà nessuna conseguenza, ma non vorrei che tra quattro o cinque anni uno zelante impiegato dell’ufficio imposte ci pianti una bella grana. Quindi tenete bene a mente questo post che sarà sempre a disposizione in caso di necessità.

Certo che essere chiari per i nostri burocrati è un’impresa impossibile! Altrimenti come farebbero a prenderci bellamente per i fondelli?

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Fuggi fuggi

23 Settembre 2014 da Emilio Conti

La notizia di oggi, sulla stampa locale, ci dice che sette comuni hanno deciso di uscire dal Distretto del Commercio Terre Viscontee.1 In verità, la notizia proprio nuova non è perché, in diverse occasioni, qualche anticipazione c’era stata, sempre sulla stampa locale, riferita al singolo Comune. Adesso però sembra che la scissione sia stata “ufficializzata”.

Importate è che finalmente viene ufficializzato anche il motivo per cui si è giunti alla rottura, vale a dire per l’ineguale ripartizione dei fondi erogati dalla regione Lombardia. Il sindaco di Monticelli, Enrico Berneri, accusa, neanche troppo velatamente, l’ex sindaco di Belgioioso comune capofila dell’ente, di questa ripartizione non equanime.

Non ho prove che quanto affermato dal sindaco di Monticelli corrisponda a verità, dico, però, che avendo la fortuna di conoscere personalmente diversi sindaci della Bassa, questa voce l’avevo già sentita circa un anno e mezzo fa. Ovviamente il nostro ex sindaco, adottando la solita tecnica, “azione denigratoria”, “attaccamento alla poltrona” (senti chi parla), rifiuta ogni addebito per concludere con una frase che, ancora una volta, mette in mostra la sua assoluta refrattarietà alla logica: “Mi risulta che intenda (il sindaco Berneri [N.d.R.]) entrare nel distretto di San Martino”. Al che uno pensa: ” ma se uno non si trova più bene in una certa associazione, sarà ben libero di aderire ad un’altra!” O no?

Conoscendo alcuni sindaci della Bassa e, soprattutto, conoscendo l’ex sindaco di Belgioioso, sono portato, in mancanza di prove documentali, a credere alla versione del Berneri.

Concludendo: adesso vedrete che, a poco a poco, salterà fuori l’eredità lasciata, lasciataci, dal sig. Zucca.

  1. Sette Comuni lasciano il distretto” – La Provincia PAVESE – 23.09.2014 – pag. 24 []

I “potenziali fortunati” imprenditori dell’Insubria

8 Luglio 2014 da Emilio Conti

Chi mi segue sul blog (e soprattutto su FB) è a conoscenza delle mie frequenti scorribande luganesi. Ebbene, in quella città sono in distribuzione gratuita diversi giornali, sia quotidiani che settimanali (c’è pure quello della Lega ticinese che a leggerlo giudicheremmo la nostra Lega un fulgido esempio di democrazia 😳 ). In particolare, quello che a me piace di più (ed è veramente un bel settimanale) si chiama “il caffè” ed esce la domenica, ma rimane nei distributori per alcuni giorni successivi.

Ieri era appunto il giorno di una delle suddette scorribande e, naturalmente, la prima cosa che faccio, appena arrivato, è impadronirmi dei giornali di cui sopra. Scorro l’inserto economico de “il caffè” e mi imbatto in un titolo che mi incuriosisce parecchio: “C’è un Eldorado oltre confine, basta sfruttarlo” (il caffè – 6.07.2014) che, prendendo spunto dal libro La banca Ticinese e l’impresa del Nord Italia, autori Chopard René e Garofoli Gioacchino, risulta essere un invito rivolto alle banche svizzere, ma soprattutto a quelle ticinesi, a sfruttare il fatto che, purtroppo, le banche italiane non stanno affatto aiutando le nostre imprese per quanto concerne il credito, e non solo, e a intervenire nell’economia imprenditoriale del Nord Italia, ma in particolar modo quella della c.d. Insubria (territorio che non coincide con l’Insubria storica – qui si fa riferimento solo alle provincie di Varese, Como, Lecco, Novara e Verbano-Cusio-Ossola) che conta un bacino di ben 25.000 imprese.

Avete capito bene, mentre da noi le banche non scuciono un quattrino (sia alle famiglie che alle imprese), quelle svizzere hanno capito benissimo l’opportunità che hanno di fronte (infatti l’articolista parla di “Eldorado”). Esiste però un grosso problema: per far credito a un impresa, sia di cassa che leasing e factoring, è necessaria la “valutazione del rischio” e qui diventa fondamentale la Centrale Rischi presso la Banca d’Italia, alla quale, però, guarda te le coincidenze, le banche elvetiche (straniere?) non hanno accesso.1 Se poi aggiungiamo com’è regolato il falso in bilancio in Italia, capite molto bene come funziona la lobby bancaria italiana.

Riassumendo: il banche italiane non fanno credito alle imprese; quelle svizzere capiscono che si tratta di un bel business, ma, di fatto, viene loro impedito! E chi ci va di mezzo? E poi si lamentano che la ripresa non c’è: ovvio il motivo è piuttosto evidente.

Per concludere in bellezza. Giro per Lugano e mi fermo davanti a un grande manifesto che pubblicizza l’acquisto in leasing di un’auto di una nota casa automobilistica tedesca (Mercedes – costo ca. 35.000 CHF – ca. 28.000 euro). Leggo il tasso d’interesse applicato e strabuzzo gli occhi 😯 : 2,90%!!! Adesso vi lascio con un compitino da svolgere: andate sul sito di una qualsiasi banca italiana e andate a verificare a quanto concedono un leasing.

  1. Questo però sarebbe un bell’atout che il Governo federale svizzero potrebbe giocarsi nella trattativa in corso per il rientro dei capitali; trattativa a cui tiene particolarmente (a parole?) il nostro governo. []

L’adesione alla “Carta di Pisa”!

23 Giugno 2014 da sgur_di_tri

Per chi non lo sapesse, in data 7.04.2014 la precedente amministrazione comunale di Belgioioso, guidata dal Prof. Zucca, ha approvato con Delibera di Giunta n. 73 il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”.

Il “Codice di comportamento” è stato emanato in ottemperanza del DPR n. 62 del 16.04.2013 ed in attuazione della legge anti-corruzione (Legge n. 190/2012) e indica i doveri di comportamento dei dipendenti delle PA (Pubblica Amministrazione), per la cui violazione sono altresì previste responsabilità disciplinari.

Ciò detto, per inciso segnalo agli addetti ai lavori che sul sito internet del Comune di Belgioioso il “Codice di comportamento” non è pubblicato nella sua interezza: delle 7 (sette) pagine previste nell’indice, ne sono pubblicate solo 3 (tre), e dei 16 (sedici) articoli di cui è composto il Codice, ne sono visibili solo 7 (sette). Che fine abbia fatto il resto, non si sa!

A parte questo particolare, che credo sia un refuso a cui spero presto si porrà rimedio, una domanda sorge spontanea: d’accordo l’aver approvato il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, ma perché il Comune di Belgioioso non prevede anche un “Codice di comportamento degli amministratori pubblici”?

Vi sembra una cattiva idea? Io credo che non solo i dipendenti pubblici, ma anche gli amministratori del denaro pubblico debbano sottostare a principi etici! Ebbene, la cosa è possibile e, al contempo, molto semplice da farsi: basta aderire alla “Carta di Pisa”.

Cosa sia la “Carta di Pisa” lo possiamo scoprire leggendo quanto, sinteticamente, il Partito Democratico (che, per chi se lo fosse dimenticato, è lo stesso partito degli amministratori del Comune di Belgioioso) aveva scritto su questo argomento sul proprio sito internet già nel 2012, all’atto della presentazione della “Carta”:

“E’ stata presentata la “Carta di Pisa”, il codice etico predisposto da “Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”  destinato agli enti e agli amministratori locali che intendono rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione e l’infiltrazione mafiosa”.

In sostanza, sarebbe un tentativo per portare avanti una politica anticorruzione partendo dal basso e allo stesso tempo un’opportunità per gli amministratori locali onesti contro il dilagare di nuove forme di illegalità.

Fino ad ora sono parecchi gli amministratori di Regioni, Province e Comuni che spontaneamente hanno aderito alla “Carta di Pisa” (vedi qui l’elenco), e altri sono in procinto di farlo. Da notare che l’Amministrazione Provinciale di Pavia, guidata dal Dr. Bosone, risulta fra i soci dell’Associazione “Avviso pubblico”!

E allora, avanzo una proposta concreta: i nuovi amministratori della Città di Belgioioso, ora guidati dalla Dr.ssa Rogato, come segnale di novità di inizio mandato, al fine di “rafforzare la trasparenza e la legalità nella PA”, non potrebbero anch’essi aderire alla “Carta di Pisa”? Lo faranno? Staremo a vedere!

Strane epidemie

21 Giugno 2014 da Emilio Conti

Dopo l’epidemia, che poi si scoprì epidemia non era, dei tigli di via Roma, adesso pare che il “morbo” abbia colpito anche alcuni tigli di via Dante. Come al solito il tutto documentato, ça va sans dire, da fior di perizia. Fior di perizia che però non parla solo ed esclusivamente di abbattimento, ma anche di potatura solo che, come metodo di guarigione della pianta, non è mai stato adottato.

Adesso, dopo i timori per i tigli del Listone, pericolo che però non credo sia svanito, ci troviamo, come si diceva, di fronte ad un déjà vu per quanto concerne i tigli di via Dante. Oggi ho fatto un giretto per quella via e ho constatato che un tiglio è già stato abbattuto, ma ce ne sarebbero altri che dovrebbero seguire analoga sorte. Allora ho scattato la foto che pubblico più sotto e ho notato una strana coincidenza. Non riuscite a vederla anche voi? Guardate bene da dove a dove è stato tirato il nastro bianco-rosso (cliccateci sopra per ingrandire).

Cara sindaco, ho appreso con soddisfazione che nell’ultimo consiglio ha ripreso l’assessore Zucca e il consigliere Costa dichiarando che nel futuro non tollererà più eventuali battibecchi, così dimostrando un bel carattere forte. Benissimo. Allora, se le piante sono ammalate, abbattiamole pure,  se non se ne può fare a meno … Però poi si ripiantino alberi della stessa specie. Altrimenti, come diceva il saggio, “pensar male si fa peccato ma …” E, inoltre, come già avevano cinicamente pronosticato i nostri sgur_di_trì e bsìa (vedi Il prodotto non cambierà e Se il buongiorno si  vede dal mattino) nulla è cambiato e nulla cambierà.

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