Prosa aulica e primaverile
8 Aprile 2011 da bsìaDante? Un dilettante! Petrarca? Che coglioni! Manzoni? Uno scribacchino! Tutti gli altri scrittori/poeti nostrani odierni e del tempo che fu? Una manica di illetterati!
Chi regge il confronto di cotal tripudio?
“Un percorso tra i giardini storici della città, collegati da un filo rosso (…) snodandosi fino al giardino del Principe, su cui si affaccia la villa di delizie (…)”
Mè cojoni! 😆
E questo?
“Dall’anno Mille al Settecento attraversando il romanticismo per poi tuffarsi nello stile liberty che ha contraddistinto i primi del Novecento”
Mè cojoni!!! 😯
“(…) i semi di piante tipiche dell’epoca medievale, coltivarle con metodi naturali ormai dimenticati (…)”
Os-cia che delirio!! Se, vacca di quella troia, sono dimenticati, i metodi, come cacchio si farà? Glieli rivelerà l’angelo in sogno? Mica finita:
“(…) prodotti che ambiscono a riprodurre sapori antichi (…)”
Ma cos’è, l’ultima farneticazione di un markettaro della mutua? 😯
E poi arriverà monsieur Taravella. Minchiaaaaaa!! Io, invece, una “tarlà” saprei a chi darla sulla capoccia! 👿
Cazzo, bsìa, è primavera, sbocciano più troiate che fiori. Ma non sarà forse che con ‘sto vento ci sia in giro un po’ di polvere bianca? 😀 Sia come sia, un bel va a da via al cü non glielo leva nessuno!
P.S. I brani citati sono tratti da Nasce il giardino medievale1
- La Provincia PAVESE – 8.04.2011 – pag. 22 [↩]
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