Delusioni a raffica: ma ridiamo!
22 Marzo 2011 da adminCi avevo sperato tanto e ci avevo creduto. L’Europa è l’unica speranza per l’Italia! Basta doppia morale! Basta vivere secondo la filosofia del “vivi e lascia vivere”, del “fatti gli affari tuoi”, del “pensa per te”, della “raccomandazione”: basta! Un po’ di sana morale calvinista! Ero euforico come la più giovane età è solita consentire. Poi, finalmente, è arrivata pure la moneta unica. “Ci siamo!”, mi son detto, “E’ fatta!”. Beata speranza. Le delusioni si sono susseguite a raffica. Moneta unica senza un’unica politica tributaria, anzi, con una politica monetaria schiava della Germania e che nessun economista intellettualmente onesto giudica corretta; organi che dovrebbero essere sovranazionali ma di cui il nostro paese si fa beffe (Multa per le quote latte? Chissenefrega! Sforamento dell’inquinamento a Milano? Idem come prima! Ecc.) Nessun ministero degli esteri europeo. Parlamento europeo senza reali poteri.
Ogni tanto, però, qualcosa che mi ridava un po’ di speranza succedeva. Come la sentenza della Corte Europea per quanto riguarda l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici. Almeno quello! Un minimo di decenza per uno Stato che si professa laico e non un protettorato del Vaticano! Anche in questo caso mi ero illuso. Un governo prostrato (se non prostituito) alla Chiesa ha fatto subito ricorso e ha vinto. La Grande Chambre, ribaltando la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, ha stabilito che il crocefisso sarebbe un “simbolo essenzialmente passivo” per cui non darebbe fastidio a nessuno (tranne, evidentemente, al povero tapino che ha avuto l’ardire di dissentire). Tripudio tra i cosiddetti “cattolici” che vedono ancora una volta riconosciuto il loro “diritto” all’imposizione delle loro volontà su quelli che non la pensano come loro. Anche se questi cattolici sono “per la famiglia”, e ne hanno due e pure divorziati; sono contro la prostituzione, e poi si riempiono di escort; contro la droga, e poi tirano coca che neanche un aspirapolvere da 1000 Watt. I cattolici veri invece sono quelli che si indignano quando sentono definire il loro simbolo sacro “segno della tradizione italiana” o “simbolo essenzialmente passivo”; quelli che mai e poi mai si sognerebbero di imporre alcunché a qualcuno.
Sulla sentenza ha certamente influito anche la pesante presa di posizione del nostro Presidente della Repubblica che ha fatto sapere, non ricordo le parole esatte, che il crocefisso sarebbe “una questione italiana di cui l’Europa non dovrebbe occuparsi”. Come un leghista qualsiasi Altra grande delusione, questo Presidente della Repubblica!
Ma la sentenza della Grande Chambre potrebbe rivelarsi un boomerang. L’ha ben capito, con la solita arguzia, Stefano Disegni mostrandone le possibili conseguenze nella sua striscia, dal titolo “Accà nisciuno è fesso” pubblicata su “il Mistaffo”.1
Potete vederla cliccando qui con l’avvertenza che il contenuto è piuttosto forte e non adatto a tutti. Se ne consiglia quindi la visione ai maggiori di quattordici anni!
- Inserto satirico domenicale de “il Fatto Quotidiano” [↩]
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