Un U.T.O. a Belgioioso!
8 Maggio 2010 da bsìaUna nuova sigla è da poco entrata sulla scena linguistica italiana e il merito è tutto del nostro paese. La sigla in questione è U.T.O. Ma cosa significa esattamente?
Facciamo un passo indietro. Tutti ormai conoscono, o dovrebbero, il significato della sigla U.F.O. Per chi ancora non lo sapesse, o semplicemente per fare un ripassino, la sigla è formata dalla iniziali delle tre parole inglesi Unidentified Flying Object ovvero “oggetto volante non identificato”, per farla corta: il disco volante! Altrettanto naturalmente, tutti o molti, sanno che le apparizioni di questi oggetti celesti hanno fatto sì che nascessereo gruppi di interesse con lo scopo di studiare tali fenomeni: gli ufologi.
Ora, ecco che improvvisamente altri oggetti misteriosi incominciano a fare la loro comparsa sulla terra. Il primo in assoluto di questi, almeno che si sappia, è comparso proprio nel nostro paese e si tratta di un manufatto la cui origine e le cui funzioni rimangono completamente avvolte nel mistero. Ed è per questo stranissimo manufatto che è stata coniata la nuova sigla U.T.O. formata dalle iniziali delle parole inglesi Unidentified Terrestrial Object: tradotto in oggetto terrestre non identificato. Pare che Giacobbo, il noto conduttore della trasmissione televisiva Voyager, abbia già mobilitato il suo staff per organizzare un’intera trasmissione sull’oggetto. E anche la concorrenza, vale a dire Mistero in onda su Italia 1, sta correndo ai ripari per il colpevole ritardo con cui ha valutato la notizia. Quali delle due arriverà per prima?
Ovviamente si stanno facendo molte congetture su chi l’abbia costruito e a che cosa serva. C’è chi dice trattarsi di un manufatto maya emerso improvvisamente dalle viscere della terra come annuncio dell’imminente fine del nostro pianeta, che dovrebbe avvenire il 21 dicembre del 2012. Altri sostengono che sia un manufatto alieno: una misteriosa base sotterranea dei Klingon per spiare i brüsacrist. Altri ancora, invece, l’attribuiscono ai Vulcaniani che vorrebbero sfruttarla come sede per migliorare le conoscenze dei nostri amministratori locali. Fosse vivo ancora Peter Kolosimo potrebbe tracciare dei parallelismi tra Belgioioso e Machu Picchu, o tra Belgioioso e MohenJo-daro e/o Chichén Itzá. Staremo a vedere cosa, gli studiosi, sapranno dedurre dall’esame approfondito del manufatto.
Intanto, chi volesse provare ad esercitarsi a trovare una soluzione del mistero, novello utologo, qui sotto trova due scatti dello strano manufatto. Chi vuole può anche inviarci la propria interpretazione. Il blog pubblicherà quelle più interessanti!
2 Risposte a “Un U.T.O. a Belgioioso!”
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8 Maggio 2010 alle 21:26
Azzardo due ipotesi:
1) Rifugio temporaneo per “homeless”.
2) Ara per riti sacrificali pagani.
9 Maggio 2010 alle 13:42
E’uno stargate per altre dimensioni spazio temporali