Fratelli d’Italia. Parte VI: massone o framassone?
5 Maggio 2010 da sgur_di_triNon si può parlare di Massoneria senza prima sapere qual è l’origine del termine Massoneria. Ebbene il termine riprende la parola francese “Maçonnerie”, che sta a significare “l’arte di costruire edifici”, da cui poi deriva il termine “maçon” (poi tradotto in “massone”) e che in italiano significa “muratore”.
Nel medioevo venivano definiti “maçons” (“muratori”) coloro che facevano parte delle cosiddette Corporazioni dei costruttori (architetti, ingegneri, capomastri), specializzati nella costruzione di grandi edifici, come chiese, cattedrali, palazzi, fortificazioni, ecc.1
Questi “muratori”, quindi, detenevano professionalità e conoscenze non comuni, per cui il loro lavoro era molto richiesto. Essi si spostavano da una parte all’altra dell’Europa, chiamati dalle grandi e ricche famiglie (reali e non) e dalle comunità religiose per progettare e portare a termine l’edificazione di grandi edifici o complessi architettonici.
Per questa loro specializzazione, avevano ottenuto di essere affrancati (esentati, liberati) dal pagamento dei tributi e da obblighi verso l’autorità locale: da qui il termine “franc-maçon”, poi tradotto in italiano “framassone” (o anche “libero muratore“) e in inglese con “freemasons” o con “masonfree” (quindi dire “massone” e “framassone” è la stessa cosa).
Questa di cui abbiamo appena parlato è la Massoneria antica, chiamata anche “Massoneria operativa“, composta cioè da veri costruttori che “operavano” (costruivano).
Dopo la parola Massoneria, passiamo al termine Loggia, che come sappiamo normalmente identifica una struttura o una sede in cui si riuniscono gli iscritti alla Massoneria. L’utilizzo di questo termine è facilmente spiegabile, in quanto la loggia (come portico o galleria) era il luogo in cui sostavano i “muratori”, quando nel medioevo erano impegnanti nella costruzione di una chiesa o di un edificio. Il termine “Loggia” è invalso non solo per indicare il luogo di incontro dei membri di un gruppo massonico, ma anche il gruppo stesso. A volte il termine Loggia viene sostituito con “Officina” (inteso come laboratorio di idee, di pensiero).
E’ quindi dalla specifica attività di costruttori di edifici (muratori) che poi sono stati tratti nomi e simboli per passare, a partire dall’Inghilterra dell’inizio del 1700, alla “Massoneria speculativa” (o filosofica) come oggi la conosciamo (ma di questo aspetto avremo modo di parlare in uno dei prossimi post).
Per approfondire: D. Knoop/G. P. Jones – The Genesis of Freemasonry – Manchester University Press. 1947
- Le Corporazioni o Confraternite erano Associazioni normalmente presenti nella società medievale (le cosiddette Corporazioni delle arti e dei mestieri). Ogni Corporazione tutelava i propri iscritti (proprie regole, proprie scuole, ecc) e operava di fatto in regime di monopolio. Entrare in una Corporazione non era facile: si era chiamati (cooptati) o si era presentati da altri membri e si doveva prestare giuramento di fedeltà. Le Corporazioni erano tenute in grande considerazione e protette dal Signore locale. In casi particolarmente urgenti (ad esempio: guerre, assedi), il Signore locale convocava i maggiorenti delle Corporazioni a cui passava le proprie richieste (fortificazioni, armi, armature, archi, lance, ecc.); così facendo, riduceva al massimo i tempi di intervento: le Corporazioni si facevano carico delle richieste e provvedevano direttamente a coinvolgere i propri membri, garantendo così la realizzazione delle opere. [↩]
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