Una crociata assurda
16 Novembre 2009 da Emilio ContiQuello che è successo, e che sta ancora accadendo, come reazione alla sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, per delle persone liberali e democratiche, ha dell’incredibile. Ho voluto far passare qualche giorno per tornare sull’argomento, per vedere se, con il passar del tempo, gli animi degli intolleranti avrebbero raggiunto un maggior grado di pacatezza. Ma se uno è intollerante, tale rimane e sperare in un suo “ravvedimento” è una pia illusione. Lo spettacolo indegno, un misto di ignoranza, intolleranza, informazione pelosa, strumentalizzazioni, a cui ho assistito mi rafforzano sempre più nell’idea che stiamo vivendo in un paese “anormale” e in una fase storica molto delicata.
Il ruolo che ha avuto la stampa locale nella vicenda è stato, a dir poco, squallido. Solo articoli che mettono in evidenza le iniziative illegali intraprese da sindaci che non hanno di meglio da fare che emettere ordinanze di obbligo all’esposizione della croce nei luoghi pubblici, pena ammende da centinaia di euro. Non occorre essere dei costituzionalisti per dire che azioni di questo tipo sono assolutamente illegali. Mi piacerebbe vedere cosa succederebbe se un cittadino citasse in giudizio simili personaggi. La cosa più assurda è che costoro hanno talmente in spregio le sentenze, dimostrando un’idea assai approssimativa di che cos’è il Diritto, che neanche aspettano l’esito del ricorso che è stato presentato. Che poi la maggior parte di questi “sindaci” siano dei leghisti, cioè appartenenti ad un partito che adora il dio Po, celebra matrimoni con riti celtici rispolverando un paganesimo da operetta, lascia senza parole; ma dovrebbe ancor di più far indignare i veri cattolici. Articoli sulle minacce ed intimidazioni rivolte ai coniugi che hanno portato la questione alla Corte europea? Scherziamo? Sarebbe fare informazione!
Per non parlare delle lettere pubblicate nelle varie rubriche dedicate ai lettori: solo ed esclusivamente missive contro la sentenza della Corte. Possibile che nessuno si sia sentito in dovere di manifestare un’opinione favorevole? Ovvio che no! Di lettere simili ne avranno ricevute diverse: solo che non le pubblicano!
Dal momento che opporsi alla sentenza con l’argomento “religione” sarebbe stato perdente in partenza, allora si è pensato bene di spostare la questione sulla cultura. La croce, quindi, non come simbolo religioso ma come simbolo culturale e tradizionale! Tralasciando la pelosità della manovra, che dovrebbe indispettire un po’ i veri cattolici, per sostenere una tesi simile ho letto di tutto, una baggianata via l’altra. Un esempio per tutti l’assurda lettera del vice-sindaco di un paese vicino, ovviamente pubblicata senza alcun sprezzo del ridicolo, in cui lo “storico” afferma testualmente: “(…) forse anche i soldati che hanno combattuto per i nostri valori si sentirebbero traditi . (dalla sentenza della Corte europea [N.d.R.]) I nostri caduti, allora, hanno combattuto per la libertà e per far vincere la civiltà sulla barbarie; (…)”. Dire che siano affermazioni che lasciano il tempo che trovano è voler essere gentili. Questo signore cerca di sostenere una tesi insostenibile (già, ma quale tesi?) ricorrendo alla storia, che però dimostra di non conoscere. Perché se di italiani morti dobbiamo parlare è necessario ricordare (ricordargli) gli italiani morti uccisi dalle milizie francesi chiamate dal papa a difesa dei suoi possedimenti terreni contro chi si batteva per l’unità della nostra nazione nel Risorgimento. Questo signore, inoltre, dovrebbe andare a leggersi cosa pensavano della Chiesa quelli che l’Italia l’hanno fatta: i Garibaldi, i Mazzini, i Cavour ed altri. E se proprio dovessimo usare un simbolo per la nascita della nostra nazione quello non sarebbe certamente la croce, ma il compasso! Se dovessimo assumere la croce come simbolo lo dovremmo fare per ricordare gli stermini perpetrati nel suo nome: “eretici”, streghe, popoli indigeni…
Mi piacerebbe chiedere a questi signori cosa rappresenta per loro una croce fatta di metallo/i prezioso/i ostentata tra due prosperosi seni (il più delle volte neanche naturali)? Di che simbolo staremmo parlando?
Quello appena descritto è solamente una parte infinitesimale dello spettacolo che ci ha accompagnati in questi giorni. Quello che però a me interessa è capire come si è giunti a questo punto. E la risposta mi è sembrata, ma forse sbaglio, piuttosto semplice: mancata assimilazione del concetto di democrazia! Mancata assimilazione del concetto di laicità! In sostanza, siamo un popolo intimamente anti-democratico. Questa “ademocraticità” l’abbiamo talmente interiorizzata che ci stupiamo, ci meravigliamo e poi, pure, ci indigniamo quando ci troviamo di fronte a qualcuno che la pensa in modo diverso dal nostro. Nella migliore delle ipotesi lo consideriamo un “originale”, nella peggiore un “diverso” che va riportato all’ordine, tacitato o cacciato: in una parola “eliminato”. L’intolleranza regna sovrana: verso l’immigrato, verso l’omosessuale, verso il drogato, verso la donna che vuole abortire, verso chi non la pensa come la maggioranza. Non sappiamo che in un sistema democratico BISOGNA tutelare i diritti delle MINORANZE. Dice “ma la maggioranza vuole così, quindi tu ti adegui”. Sbagliato, quando parliamo di diritti!
Se di fronte alla richiesta di togliere la croce da un’aula scolastica, invece di sbattere la porta in faccia al malcapitato, costringendolo a passare per tutti i gradi di giudizio italiani e arrivare alla Corte europea, il responsabile di quella scuola avesse convocato un’assemblea per discutere della questione e risolvere il problema democraticamente, non sarebbe stato meglio? Forse che una soluzione non si sarebbe trovata? Chi lo sa! Per saperlo si sarebbe dovuto almeno provare, dimostrare intelligenza, apertura mentale, rispetto dei principi costituzionali. Forse non si sarebbe arrivati a questa nuova, assurda e volgare crociata.
A qualcuno, forse, non è ben chiaro che ormai non possiamo più parlare di “patria” perché le patrie ora sono almeno due: la nostra e l’Europa; e la prima continuerà a perdere di importanza a favore della seconda. Ficcare la testa nella sabbia non servirà a niente.
Una risposta a “Una crociata assurda”
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17 Novembre 2009 alle 14:42
In mano alla Lega, l’argomento “crocefisso” è diventato un’ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA: basta che non si parli dei veri problemi del Paese (crisi economica, scuola allo sbando, povertà, leggi ad personam, criminalità, ecc.).