Te la dà lei la carta famiglia!
30 Ottobre 2008 da bsìaIeri sono scoppiato in una fragorosa e grassa risata leggendo il titolo, a caratteri belli grossi in prima pagina de La Provincia PAVESE, sull’intenzione del comune di Albuzzano (sindaco donna stracazzuta) di aprire un mega-centro commerciale di 200 mila metri quadrati 😆 (ero in pausa pranzo e i miei colleghi mi hanno lanciato uno sguardo interrogativo. Si saranno chiesti che tipo di stupefacente avessi assunto: lo stupefacente Zucca!!! 😉 ). Provate ad indovinare un po’ la prima cosa che ho pensato! 😈 Esatto!! Gli ha rotto i coglioni con la porcilaia? E adesso beccati il mega-centro (io la amo quella donna 😛 )! Chi la fa, l’aspetti? Oppure: non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te? Trallallero, trallallà, ciapa sü e porta a cà! 😆
Avrei voluto scrivere qualcosa subito ieri, ma non ce l’ho fatta. Ed è stato un bene, perché oggi c’è tutta la pagina 20 dello stesso quotidiano dedicata all’argomento. Correttamente il giornale riporta le reazioni dei sindaci dei comuni limitrofi ad Albuzzano che, essendo persone un po’ più sobrie dei nostri “policy makers“1 locali (e, credetemi, non ci vuole neanche molto), forniscono argomentazioni pacate e difficilmente non condivisibili. In particolare i sindaci di Cura Carpignano e Copiano che, provenendo dal mondo bancario (ben conosciuti dall’amministratore di questo blog) hanno una maggiore sensibilità riguardo alla realtà economica maturata in anni di lavoro in quell’ambito, non sono portati a voli pindarici. Vanzini sostiene che un conto è un progetto, e un altro la sua realizzazione. Mentre Manelli non fa che rimarcare quello che è sotto agli occhi di tutti, e cioè che ormai è un’abitudine consolidata quella di prendere l’automobile e recarsi nei vari super/iper-mercati.
Dopo la parentesi “buon senso” arriva la sezione “propaganda” 😀 . Scontata la reazione di “sua santità“. Lui è contrario (vorrei vedere!), innanzitutto perché la Canini gli sta sui coglioni (in quanto donna e sindaco). E poi perché deve difendere la strepitosa iniziativa che risponde al nome di “carta famiglia“. Poteva poi farci mancare una delle sue perle di saggezza? Certo che no: “Non bisogna dimenticare – […] – che il sistema viabilistico della Bassa è al collasso e che l’anello che è stato previsto serve solo al paese di Albuzzano”. Ma va? E, mi scusi l’ardire, a chi dovrebbe servire? Ma, forse, è proprio il nostro sindaco che ha un po’ la memoria corta per quanto riguarda il traffico al collasso nella bassa, visto che non muove un’unghia per cercare di realizzare la tangenziale a Belgioioso, che ne ha bisogno più del pane (e, per favore, ci risparmi la cazzata dell’area ex-Dolma, la cui riqualificazione ci permetterebbe di realizzarla). 👿
Ma la palma per le migliori minchiate dell’anno (almeno fino ad oggi) spetta al sig. Piazza Claudio che ne inanella tre in undici righe!!! (ma perché mai la foto pubblicata sul quotidiano ritrae il suddetto ripreso dal basso verso l’alto con sfondo il campanile? 🙄 ). 😈 Premesso che il Piazza Claudio è uno dei quattro nobel per l’economia, altrimenti chiamati “i quattro difensori del sacro sepolcro” – vedi Anatomia di un delirio – che hanno redatto una lettera di risposta a quella del Conti sulla questione “Incremento addizionale comunale IRPEF” e che per ciò hanno avuto la loro brava contropartita, premesso questo dicevo, ecco le amenità del “Presidente del Comitato dei commercianti del basso pavese“:
- “Nel piccolo ci si ferma ancora a fare qualche chiacchera” Perché, in piazza no? Ai giardini no? Negli ipermercati no? E poi, si fanno quattro chiacchiere o si fa il bidè al vicino di casa?
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Lui sarebbe contrario al centro commerciale perché “cementifica e depaupera il territorio”. Toh, per uno che è l’espressione di un’amministrazione che vorrebbe cementificare al”inverosimile l’area ex-Dolma, mi sembra una frase semplicemente entusiasmante! 😉
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“Gli stessi cittadini […] si rendono conto che, a conti fatti, in un ipermercato si spende di più che nel piccolo negozio.”. STREPITOSA!!! Ergo, tutti noi che andiamo a fare la spesa in quei luoghi di perdizione saremmo una manica di ignorantoni in aritmetica. Visto invece come sa fare i conti lui e, soprattutto, la sua conoscenza dell’Economia, forse i commercianti ed artigiani nostrani farebbero meglio a cambiare il presidente del loro comitato: al volo! 🙁
Non contento, il Piazza dice anche una bugia (caro Piazza, non sa che le bugie – e non solo quelle – hanno le gambe corte2?). Infatti si vanta che il comitato da lui presieduto sarebbe riuscito a “bloccare il progetto” (con riferimento al centro commerciale di Copiano [N.d.R.]). Completamente falso! Basta leggere quanto afferma la Vanzini nella stessa pagina (ma lui non sapeva dello scherzone che il giornale gli ha tirato. Sono talmente abituati a non aver nessun contraddittorio che appena ce n’è uno, anche involontario, subito rimediano la solita figura3. 😛 ).
Ben venga, quindi, il centro commerciale ad Albuzzano, non foss’altro per far incazzare il nostro eroe. E poi un invito alla Canini a pestare duro. 😈
P.S. Domani è halloween, avete preparato le zucche? 😈
Una risposta a “Te la dà lei la carta famiglia!”
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6 Novembre 2008 alle 11:30
Ci inciampo per caso. Non conosco il “gigante”, così come non conosco la campagna destinata ad essere “mangiata”.
Apprezzo subito i due interventi, misurati, garbati e privi di spunti estremisti o polemici, ma tuttavia mi viene da commentare:
-E se poi il gigante fosse, tutto sommato, buono?
-E se poi anche questo nostro tempo, con i suoi mostri e i suoi giganti, contenesse del bene?
-E se infine la chimica, le comunicazioni, le macchine, i centri commerciali e le solitudini tra la folla, non fossero proprio quello che ci consente le buone letture, la buona musica, le gite nei boschi, che restano ancora tanti, le riflessioni sull’infinito e perfino “lo svago dello shopping”?
A ben ricordare la campagna, che ora il gigante si vuol “mangiare”, così come la Cascina Belleaire o la Torre Bianca, sono stati dei giganti che si sono “divorati” il bosco planizio, piuttosto che la zona umida piena di zanzare e di malaria, ma tanto cara a certi ambientalisti, che prima ancora stavano là.
Ogni stagione ha i suoi giganti, i suoi mostri e le sue paure, raramente fondate! Scriveva Colummella nel poemetto conclusivo nel suo trattato di agricoltura “Re Rustica, liber decimus” già nel 42 d.c.:
“pomis quae barbara Persis miserat
ut fama est
patriis armata venenis
at nunc expositi parvo discrimine leti
ambrosios praebent succos, oblita nocendi”
Qui dunque, come allora, può essere che i frutti del nostro mondo, che si immaginano avvelenati, trabocchino di “succhi di ambrosia” e che quindi abbiano ragione tutti quelli che scappano dalle zone umide, dai boschi, dalle savane, dalle campagne e dalle comunità dei villaggi per venire a pascersi nel nostro supposto veleno, seppure in disperata solitudine.