Una Sentinella ci seppellirà (perché la risata non tira più)
9 Ottobre 2014 da Emilio Contidi Alessandro Robecchi – www.alessandrorobecchi.it
Come tutte le cose intelligenti ripetute all’ossessione, spesso a vanvera, fuori contesto e soltanto per fare bella figura in società, la frase “Una risata vi seppellirà” ha perso ogni valore. Era uno slogan usato dai sindacalisti anarchici del primo 900, e poi è andata via via snaturandosi. Non che sia del tutto infondato il caso di una risata che seppellisce, e chi ricorda la solenne ghignata che Merkel e Sarkozy si fecero al cospetto di Silvio Berlusconi sa che ogni tanto il miracolo è possibile: in effetti lo seppellirono. Ma è cosa rara, purtroppo. Il problema di seppellire qualcuno con l’ironia è che generalmente chi si cerca di seppellire sotto una risata è troppo stupido per capire l’ironia. Ne è, per così dire, immune, troppo preso da se stesso e troppo convinto della tenuta stagna delle proprie idee. Questo ci porta alle Sentinelle in piedi, gente convinta che esista una lobby gay che vuole distruggere la famiglia, quindi che mina le basi della riproduzione biologica, quindi che impedirà la continuità della specie e dunque, in ultima analisi provocherà la fine del mondo, che verrà conquistato da specie non gay, tipo, per dire, lombrichi e gasteropodi. E’ un’idea come un’altra, per carità e anche abbastanza suggestiva con cui lombrichi e gasteropodi sono senza dubbio d’accordo.
Quanto all’ironia, ce l’ha messa il giovane Gianpietro Belotti, che a Bergamo si è mischiato alle Sentinelle in piedi, vestito da nazista (non proprio: era vestito come il Grande Dittatore di Chaplin), il Mein Kampf in mano (libro per certi versi più moderato di quelli ostentati dalle sentinelle vere) e un cartello con scritto “I nazisti dell’Illinois stanno con le Sentinelle”. Due citazioni al prezzo di una, insomma: il grande Chaplin e il grande Belushi. Fermato e accompagnato in questura dalla Digos ora rischia una denuncia che, se arrivasse, dimostrerebbe in pieno la tesi di Roberto Freak Antoni: “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”.
Bizzarro che uno dei pochissimi casi di fermo di un tizio vestito da nazista riguardi uno che prende per il culo i nazisti, e anche questo è un segnale che le risate non seppelliscono più nessuno, purtroppo. Avendo visto a Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, sfilare nazisti veri, con tanto di passo dell’oca e svastiche, e la polizia che invece di arrestarli li proteggeva, direi che in effetti c’è poco da ridere. Per fortuna, a prendersi soavemente in giro le Sentinelle ci hanno pensato da sole. Chi preconizzando la fine del mondo per mano della lobby gay, chi parlando di “antropologia cattolica” (giuro), chi dicendo di lottare “per la libertà dei gay”. Ho scelto alcune delle chicche migliori e vi risparmio la solita litania del “Ho tanti amici omosessuali”, che è come sempre un classico della discriminazione. Il leit motiv, il mood, è comunque questo: “Va bene i diritti degli omosessuali, ma i gay non devono negare i diritti degli altri”. E qui, in effetti, pur non seppellendo nessuno, la risata è dietro l’angolo. Il solo pensiero che due dello stesso sesso, amandosi tra loro, impediscano alcunché agli eterosessuali è semplicemente esilarante. Il giorno che avremo coppie eterosessuali confinate nelle catacombe o perseguitate dalla polizia gay e lesbica (probabilmente, nel loro immaginario, vestita come i Village People), siete pregati di avvertire. Per ora e in attesa di quel momento, si suppone assai lontano, le sentinelle inducono a un certo buonumore e vanno ringraziate come tutti quelli che fanno ridere almeno un po’
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