Le parole per dirlo
21 Maggio 2012 da Emilio Contidi Alessandro Robecchi – www.alessandrorobecchi.it
Falcone, Morvillo, scuola, ragazzi, mattina, cassonetto, bomba, bombe, schegge, sangue, sirene, sangue, prof, genitori, bidelli, ospedale, mafia, Italia, allarme, orrore, paura, retorica, sangue, notizie, altre notizie, accertamenti, autorità, Melissa, 16 anni.
Eversione, terrorismo, sangue, emergenza, Stato, mafia, ricatto, spavento, orrore. Piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus, Ustica, Capaci, Genova 2001, Brindisi.
Il Paese si rinnova. Cordoglio, lacrime, dichiarazioni, ministri. Crisi, tangenti e bombe ieri. Crisi, tangenti e bombe oggi. La madre di tutte le preoccupazioni, il rischio eversione, l’allarme sociale, nuovi e vecchi classici. Mafia, l’evergreen.
Sangue, schegge, bombole del gas, il nostro posto nell’Europa, il nostro posto nella crescita, il nostro posto nel rigore, il nostro posto nella merda. Bombe sangue, scuola, mattina, ragazzi, spavento.
La risposta, l’indignazione, un fatto anomalo, un fatto grave, un’enormità, un cadavere. Due cadaveri. No, uno. No, due. Le foto di Facebook, l’archivio dei giovani viventi, l’archivio dei giovani morenti. L’ospedale. Il Sud. Il Nord. I feriti. La legalità, la gente, il raccoglimento, la rabbia. Le autorità, la vigilanza, l’attenzione, l’allarme, l’eversione, gli informali, i servizi, lo Stato, la mafia, le bombole e il cassonetto, i silenzi, le parole.
Coi giovani, per i giovani, il futuro dei giovani. Ecco. Le scritte sui muri, il terrore, il terrorismo, i terrorizzati. I titoli, le riflessioni, le prediche, i funerali, le vittime, i parenti delle vittime, le richieste di giustizia, gli appelli, i richiami, i moniti, i severi moniti, gli angosciati moniti.
La calma, il silenzio, le indagini, i verbali, gli anni, i secoli, i millenni, i brandelli di verità, i brandelli di corpi, le schegge, il sangue da capo.
Insomma, il Paese su cui si infierisce, inferto, autoinferto, mutilato, povero, licenziato, esodato, ammazzato, stramazzato, suicida, stanco.
Tutto questo e ancora e ancora e ancora e di nuovo e di nuovo e di nuovo un’altra volta e un’altra e un’altra volta ancora. In Italia. Qui. Barbarie tanta, socialismo zero. E avanti così. Per sempre.
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