Centrale a biomasse? No grazie!
10 Aprile 2012 da Emilio ContiLa primavera è una stagione molto pericolosa, soprattutto per chi, come noi belgioiosini, è amministrato da gente che anziché pensare al bene dei propri cittadini, non si sa bene cosa abbia in testa.
L’ultima notizia della serie è quella che il nostro professore vuole a tutti i costi costruire in paese, e a ridosso delle scuole (quando si dice la genialità), una centrale a biomasse. Al che uno si chiede: ma abbiamo già un impianto per il compostaggio tra S. Giacomo e S. Margherita (ma sarà troppo distante dal paese?), un inceneritore a Corteolona (questo ancor più distante e con previsione di un suo raddoppio di dimensione) e adesso ci portiamo in casa pure una centrale a biomasse?
Parrebbe di sì. La scusa è sempre la solita: con quell’impianto otterremo energia gratuita per diversi edifici comunali con un risparmio, dice l’ecologo, di 50 mila euro (all’anno? Al mese? Al giorno? In dieci anni? Mistero). E qui siamo alla solita esca per il cittadino gonzo, come direbbe bsìa. Vi siate già scordati la storiella dei favolosi duecento posti di lavoro che avrebbe creato la riqualificazione dell’area ex-Dolma? E di tutti quei poveri illusi che correvano in comune a presentare curriculum? Che ne è stato di quei posti di lavoro? E qui è uguale. Ma la domanda è: se si volevano risparmiare un po’ di euro perché, come hanno fatto diversi Comuni,
non si sono installati (o fatti installare) i pannelli fotovoltaici?
Oltretutto molto più ecologici di una centrale a biomasse! E non si cementifica un solo metro quadrato di terreno!1
Chi si oppone lo fa con un’argomentazione piuttosto debole: dal momento che una centrale a biomasse dovrebbe essere alimentata con residui agroforestali di prossimità, questi residui, per quanto di prossimità, dovranno essere trasportati alla centrale, e questo fa aumentare il traffico che a Belgioioso è già ad un livello di guardia.
È un’argomentazione debole, ancorché vera, perché i problemi seri sono altri. Infatti la maggioranza delle centrali a biomassa in Italia non funziona con residui agroforestali, ma con olio di palma che viene importato da Indonesia e Madagascar. Oppure con mais, che, però, viene sottratto all’alimentazione animale e umana, alcune volte condizionando anche il prezzo di mercato. E questi sono gli scenari migliori. Ma la vera minaccia è che in quegli impianti non si sa mai cosa ci va a finire. Vi siete già dimenticati quello che è successo alla Riso Scotti? Proprio oggi sulla stampa locale viene riportata una notizia riguardante proprio questo aspetto, dal titolo “La centrale a biomasse non brucerà mai rifiuti”. 2 Si parla di una centrale a Casei Gerola dove è sorto un comitato che non ne vuol sapere. La pessima notizia, per noi, è che in quel caso l’assessore provinciale è d’accordo alla sua costruzione. Si capisce che è la moda del momento!
Per ultimo c’è un altro aspetto che non viene mai chiarito: a quanto ammonterà la quantità di energia che la ditta costruttrice dell’impianto cederà gratuitamente al Comune e quella, invece, che venderà sul mercato?
Una risposta a “Centrale a biomasse? No grazie!”
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10 Aprile 2012 alle 20:50
Rettifica: Noi Belgioioso non si è espresso sull’impianto di Belgioioso, sul quale ha dichiarato che la decisione deve essere presa sentiti i pareri dei cittadini e non d’alto. In generale non è contrario agli impianti di gassificazione a cogenerazione utilizzando gli scarti agricoli a km 0.