Non è un giornale
29 Maggio 2008 da Emilio ContiPremessa: sull’argomento che mi accingo a trattare non tornerò mai più! E questa è una promessa. Una promessa simile l’avevo già fatta qualche tempo fa, ma forse il modo in cui venne fatta non fu così perentorio o comprensibile.
IL BLOG NON E’ UN GIORNALE
in forma elettronica, ma è qualcosa di molto diverso. Vorrei che consultaste la voce Blog su Wikipedia che spiega in maniera egregia (molto più di quanto potrei fare io) cos’è un blog.
Quando decisi di mettere in piedi questa “baracca” ero consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato: “ignoranza” informatica delle persone più “anziane” (ma anche certi giovani non scherzano), il fatto che la maggioranza dei giovani, pur sapendo usare un PC, non si interessa di politica (locale o nazionale), ritrosia nell’uso di un PC (considerato da molti quasi una “macchina infernale” nonostante che ormai molte pratiche, anche burocratiche, si possano fare solo per suo tramite). Insomma, non mi ero fatto troppe illusioni. Ma il blog va e, se posso vantarmi un po’, va anche molto bene. Le visite giornaliere sono aumentate in modo esponenziale, la stampa ne ha parlato (anche senza citarne il nome) e qualcuno mi ha addirittura proposto un’intervista! “Beh”, si direbbe, “e allora non sei contento?”. Certo che lo sono, ma c’è un aspetto che proprio non riesco a mandar giù ed è il seguente.
Troppo spesso ormai alcuni belgioiosini fermano per strada mia moglie dicendo “Sono curioso di vedere cosa scrive tuo marito sul questo fatto”. Oppure fermano me facendomi ogni sorta di critica o di complimenti. Al che sono solito rispondere: “Perché quello che mi stai dicendo non lo scrivi sul blog? Perché quello che vorresti comparisse sul blog non lo scrivi tu? Il blog nasce proprio per questo”. Le risposte che ricevo solitamente vanno dal “Non so come fare” al “Non sono molto bravo ad usare il PC”. Non sto mettendo in dubbio che quello che mi dicono sia vero, quello che mi preoccupa veramente e che (credo) non siano chiare le funzionalità e le potenzialità di un blog. Vedo di spiegarmi meglio. Finora l’informazione è stata fatta o tramite i giornali o tramite la televisione. Si compera il giornale (chi ancora lo fa), lo si legge e poi, se le cose scritte ci piacciono continuiamo ad acquistare quel giornale altrimenti lo sostituiamo con un altro. La stessa cosa avviene con la TV: se un telegiornale ci piace lo seguiamo altrimenti cambiamo canale. Quello che né i giornali né la televisione permettono è la partecipazione del lettore/telespettatore alla notizia. Mentre è proprio questo la grande novità e il grosso vantaggio offerte dalla rete e dai blog.
Tutto questo bel pistolotto per dire che molto difficilmente vedrete dei post ispirati da critiche o argomenti suggeritimi al volo per le vie del paese. Per cui l’unico modo per far sentire le vostre opinioni è quello della partecipazione al blog. Quindi registratevi seguendo le Istruzioni per la registrazione al blog. Dopo di che leggete le istruzioni su Come lasciare un commento. E se c’è qualcosa che non avete capito chiedetelo usando l’indirizzo e-mail presente nelle Istruzioni per la registrazione al blog. Adesso non avete più alibi! Se avete qualcosa da dire, fatelo scrivendo sul blog.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
P.S. Avete provato a vedere cosa succede se passate con il puntatore del mouse sulle parole/frasi scritte in un colore diverso?
P.P.S. Devo fare anche alcune precisazioni in seguito alle molte critiche che ho ricevuto e che riguardano bsìa. Alcune sul linguaggio usato altre sulla sua “mancanza di coraggio” (viltà?) nel nascondersi dietro a uno pseudonimo. Su quest’ultimo aspetto, di cui bsìa è ben consapevole, sono sicuro che sarà lui stesso ad intervenire, quando e come lo riterrà opportuno. A me, in qualità di amministratore del blog, preme precisare quanto segue:
1 – ogni post (preferite che lo chiami “articolo”?) viene catalogato (da chi lo ha scritto) in una specifica categoria (che compare in fondo al post stesso). Ad oggi ci sono solo due categorie inutilizzate “Letteratura” e “Musica” mentre quelle più usate sono “Politica locale”, “Politica nazionale” “Senza categoria” e “Satira”. Quasi tutti i post di bsìa sono inseriti nella categoria “Satira” e questo è indicativo dello spirito con cui tali post andrebbero letti:
2 – la lingua parlata ha dei vantaggi notevoli su quella scritta. Una frase pronunciata risente molto del tono della voce, dell’espressione del viso e della gestualità di chi la pronuncia. Lo stesso non si può dire di una frase scritta. Se per esempio dico “vai a cagare”, a parte l’ineleganza della frase, e la pronuncio con un tono scherzoso e sorridendo verrà interpretata molto diversamente dalla stessa frase pronunciata con un tono di voce alterato e con un’espressione cupa del viso. Ma se la scrivo? Consapevoli di questo, chi progetta blog, chat e posta elettronica fornisce una serie di faccine (che in gergo vengono chiamate smile) che possono aiutare ad interpretare nel modo giusto la parola/frase scritta. E i post di bsìa sono pieni di smile.
Tutto questo, però, chi è abituato a frequentare la rete lo sa benissimo.
Chiarito ciò, non vi piace il modo in cui scrive? Ritenete che sia troppo scurrile? Inelegante? Fazioso? Oltraggioso? SCRIVETELO!
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